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    Riscaldamento globale: di quanto sarà l’innalzamento dei mari?

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    da Redazione | 03 Dicembre 2019

    L’ innalzamento dei mari è un fenomeno in atto fin dagli anni Cinquanta ed una delle più preoccupanti conseguenze del riscaldamento globale del Pianeta.

    Il livello dei mari sembra essere aumentato progressivamente nel tempo a tal punto che negli ultimi quindici anni si è parlato di un tasso di crescita doppio rispetto ai precedenti decenni.

    Riscaldamento globale e innalzamento del livello del mare: cause e conseguenze

    L’aumento della temperatura del pianeta ossia il surriscaldamento globale è la principale causa dello scioglimento dei ghiacciai continentali e del riscaldamento degli oceani, che incidono a loro volta sul livello del mare, riducendone salinità e densità.

    L’espansione degli oceani, dovuta all’innalzamento della temperatura e il confluire di acqua dolce nel mare provocato dallo scioglimento delle calotte e dei ghiacciai, contribuiscono, infatti, in modo significativo ad un considerevole innalzamento del livello del mare.

    Il riscaldamento globale e l’innalzamento del livello dei mari oggi sono i segnali più evidenti dell’aumento dell’inquinamento atmosferico e del conseguente effetto serra, responsabile dell’eccessivo riscaldamento dell’atmosfera.

    Dai primi anni Novanta ad oggi l’aumento delle emissioni nocive nell’atmosfera, effetto dell’industrializzazione globale, non hanno fatto altro che raddoppiare il picco di innalzamento delle acque, che è passato da un livello medio globale di 1,7 mm all’anno ad una quota di 3,2 mm annui.

    Riscaldamento globale: di quanto si innalzeranno i mari

    Se si può affermare con certezza che l’innalzamento dei mari sia un fenomeno in atto ed una indiscutibile conseguenza del surriscaldamento del pianeta, più difficile risulta trovare una risposta sulla dimensione del fenomeno.

    Diversi studi e innumerevoli ricerche hanno tentato di stabilire esattamente di quanto si alzano i mari e di quanto ancora si alzeranno provando a determinare a priori il momento in cui essi raggiungeranno il livello massimo, differenziandosi nelle conclusioni e nelle previsioni di breve e lungo termine.

    Di quanto sarà l’innalzamento dei mari: studi e ricerche a confronto

    L’Enea, l’Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile, sostiene con che l’innalzamento del livello del mar Mediterraneo negli ultimi mille anni ammonta a 30 centimetri, prevedendo una triplicazione del fenomeno nei prossimi decenni.

    I dati elaborati nel 2013 dal Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite evidenziano come il livello del mare sia aumentato di un metro, mentre gli studi elaborati dall’IPCC ipotizzano una crescita pari a due metri entro il 2100.

    Le ipotesi della Nasa, che, nel 2015, illustravano con alcune simulazioni come il livello dei mari sarebbe salito di circa 90 centimetri entro il secolo sembravano destare preoccupazioni nella comunità scientifica, ma le teorie più pessimistiche risalirebbero all’anno successivo, quando si parlo di un possibile e rapido collasso della calotta artica.

    Gli autori di questi studi affermarono che la velocità di scioglimento dei ghiacciai avrebbe determinato un aumento del livello del mare di circa un metro entro il 2100 provocato dalla sola Antartide.

    Fortunatamente nel tempo nuove pubblicazioni hanno evidenziato un ridimensionamento del fenomeno permettendo anche alla Nasa di elaborare delle ipotesi più ottimistiche anche se, purtroppo, non meno preoccupanti.

    I nuovi studi: i paper su Nature e gli studi britannici

    Due nuovi studi pubblicati sulla rivista Nature parlano di uno scioglimento più lento dei ghiacciai nei prossimi decenni e ipotizzano un innalzamento dei mari circoscritto tra i 60 e i 90 centimetri, ridimensionando così le previsioni più pessimistiche.

    A definire questa ipotesi hanno concorso alcune osservazioni relative ai fattori alla base dell’innalzamento del livello del mare, dal surriscaldamento dell’acqua (che contribuirà per 25 centimetri), allo scioglimento dei ghiacciai montani (con un’incidenza di 15 centimetri) e all’aumento del volume dei corsi d’acqua (che inciderà per 4 centimetri).

    Sebbene questa sia ritenuta l’ipotesi più ottimistica e confortante per il futuro del pianeta, in realtà non mancano gli studi contrari, che evidenzierebbero i punti deboli di queste teorie.

    In particolare uno studio condotto da ricercatori britannici, statunitensi e olandesi, avrebbe da una parte confermato la possibilità che il livello del mare si possa effettivamente innalzare tra i 7 e i 178 centimetri entro il 2100, ma dall’altra evidenzierebbe alcuni dati più preoccupanti.

    Gli scienziati invitano a considerare non solo lo scioglimento delle calotte glaciali ma anche delle cappe di ghiaccio dotate di una superficie superiore ai 50.000 km², come quelle dell’Antartide.

    Con queste nuove valutazioni, purtroppo, la previsione dell’innalzamento del livello dei mari potrebbe superare i due metri, picco in crescita con l’aumento della temperatura del pianeta.

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