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    Quanto consuma una stampante 3d?

    Quanto consuma stampante 3d, come ridurre consumo

    da Redazione | 24 Gennaio 2025

    Ormai sono tante le persone che possiedono in casa una stampante 3D per realizzare i progetti che hanno in mente, o le aziende che ne fanno uso per prototipazione, produzione e personalizzazione di oggetti.

    L’adozione di questa tecnologia è in continua crescita, grazie alla sua versatilità e alla possibilità di creare oggetti complessi direttamente da un modello digitale.Tuttavia, uno degli aspetti da considerare prima dell’acquisto di una stampante 3D è il consumo energetico.

    In questo approfondimento scopriremo insieme quanto consuma una stampante 3D, analizzando i fattori che influenzano il suo consumo e fornendovi consigli utili per ottimizzare l’uso energetico senza compromettere la qualità dei progetti.

    Pronti, partenza, via!

    I fattori che influenzano il consumo di una stampante 3D

    Se vi state chiedendo quanto una stampante 3D incida sulla bolletta, siete nel posto giusto! Ma prima di mettervi a conoscenza dei consumi effettivi di quest’ultima, dovete essere al corrente anche dei fattori che determinano il consumo energetico.

    Vediamoli insieme.

    • Dimensioni della stampante
    Una stampante 3D di grandi dimensioni, specialmente quelle con letti di stampa ampi, consumano più energia elettrica.
    • Piano di stampa
    Le stampanti con piano di stampa riscaldato sono più energivore perché devono mantenere la temperatura, soprattutto se il piano è grande o ha bisogno di temperature elevate.
    • Tipi di materiale di stampa
    Alcuni materiali richiedono temperature di riscaldamento diverse, influenzando il consumo energetico.
    • Struttura della stampante
    Le stampanti aperte (senza camere chiuse) disperdono più calore, aumentando il consumo energetico.
    • Durata della stampa
    Più la stampa è elaborata, più tempo la stampante impiegherà a realizzarla. Aumentare la velocità di stampa può ridurre il tempo di utilizzo e abbattere il consumo di energia, influendo però sulla qualità finale.
    • Uso di supporti di stampa
    L’uso di supporti richiede più energia, poiché la stampante deve aggiungere materiale e riscaldare l’ugello per stampare strutture aggiuntive.
    • Frequenza di utilizzo
    L’uso costante o giornaliero della stampante 3D aumenterà il consumo energetico rispetto all’uso occasionale.
    • Efficienza del materiale
    Filamenti di qualità superiore possono richiedere meno energia per ottenere risultati di stampa ottimali, filamenti di bassa qualità potrebbero implicare una maggiore richiesta di energia.
    • Numero di estrusori
    Le stampanti con doppio estrusore indipendente possono ridurre i tempi di stampa, ma richiedono più energia per riscaldare entrambi gli ugelli.

     

    Quanto consuma una stampante 3D?

    Le stampanti 3D consumano mediamente tra i 50 e 150 Watt di energia. Questo valore cambia a seconda del modello e di tutte le variabili sopra elencate.

    In genere, una stampante 3D consuma circa 125 Watt all’ora, corrispondente a circa 7 centesimi per ora, considerando la tariffa elettrica. Le stampanti 3D di piccole dimensioni per uso domestico possono, invece, consumare meno, intorno ai 50 Watt all’ora, costando circa 2 centesimi per ora di stampa.

    Per calcolare il consumo, è sufficiente moltiplicare i kWh effettivi utilizzati dalla stampante per la tariffa energetica locale. Se siete curiosi di scoprire il consumo della vostra stampante, potete anche decidere di utilizzare un misuratore di consumo elettrico, che fornisce una lettura precisa. Collegando il dispositivo alla stampante durante la stampa, otterrete il dato esatto del consumo.

    Come ridurre il consumo della stampante 3D?

    In linea generale, è possibile affermare che il consumo energetico maggiore proviene dal riscaldamento dell’ugello e del piano di stampa.

    Di conseguenza, se volete ridurre i costi ma beneficiare al contempo della vostra stampante, potete provare a diminuire la temperatura del piano riscaldante, mantenendo la qualità di stampa.

    Non solo, potete ridurre il tempo di stampa, abbassare la temperatura di lavoro e scegliere materiali che non richiedono temperature alte. Materiali come il PLA, per esempio, necessitano di meno energia.

    O ancora, l’uso di una stampante con doppio estrusore può essere utile per ridurre i tempi di stampa. Nonostante la stampante 3D consumi, non può essere considerata più energivora di altri elettrodomestici, infatti non influisce in modo significativo sulla bolletta, a meno che l’uso non sia frequente e per stampe di lunga durata.

    L’importanza di un consumo energetico responsabile

    Con l’espansione delle stampanti 3D, è fondamentale considerare l’efficienza energetica non solo come una questione economica, ma anche come una vera e propria responsabilità verso l’ambiente.

    Se da un lato queste innovazioni ci offrono la possibilità di creare e costruire la realtà sulla base delle nostre esigenze, d’altro canto l’adozione di pratiche più sostenibili può fare la differenza nel ridurre l’impatto complessivo.

    Le sfide future non riguarderanno solo la qualità delle stampe o l’evoluzione dei materiali, ma anche la creazione di soluzioni sempre più efficienti energeticamente. In questo contesto, realtà come Energit sono in prima linea per offrire soluzioni innovative che ottimizzano i consumi energetici, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale.

    È proprio questo il motivo per cui adottare buone pratiche e rimanere aggiornati sulle innovazioni tecnologiche contribuirà a garantire che la stampa 3D rimanga un’opzione vantaggiosa e sostenibile nel lungo periodo.

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