QUANDO LA CULTURA SI ILLUMINA DI RINNOVABILE: IL PROGETTO DI ECO‑EFFICIENZA ENERGIT
Il Cliente
Il Teatro Massimo è da decenni il cuore pulsante della scena culturale cagliaritana. Nato nel secondo dopoguerra dalla trasformazione di un magazzino per le granaglie, tra il 1947 e il 1981 ospitò una sala da 2.700 posti che proiettò la città nei circuiti nazionali e internazionali dello spettacolo dal vivo.
Acquisito dal Comune e ristrutturato nel 2004, è stato inaugurato nel 2009 a cura di CeDAC con tre nuove sale moderne: la M1 da 728 posti, la M2 da 200 e la M3 project room da 69. Dal 2022 la gestione è affidata all’A.T.I. CeDAC e Jazz in Sardegna, che hanno rafforzato il ruolo del Massimo come principale polo culturale dell’isola per prosa, musica, danza e circo contemporaneo, con il più alto numero di eventi e spettatori paganti in Sardegna.

La sfida energetica
Gestire un teatro di questa portata significa governare anche un backstage energivoro fatto di fari scenici, climatizzazione, impianti audio e spazi di accoglienza sempre accesi. Prima dell’intervento, lampade a incandescenza, motori datati e gruppi frigoriferi poco efficienti comportavano consumi elevati e bollette pesanti, rischiando di sottrarre risorse ai progetti artistici e sociali.
Ati CeDAC – Jazz in Sardegna, grazie al finanziamento del PNRR nell’ambito della Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”, Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.3 : Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei”, ha potuto avviare con Energit un percorso di eco-efficienza dal valore complessivo di € 452.423,89 (con un co-finanziamento dell’ente pari a € 88.106,11).
I lavori, terminati il 28 agosto 2023, hanno permesso di ridurre l’impronta di carbonio del teatro e contenere i costi senza alterarne atmosfera, acustica e comfort.
La soluzione Energit
Il percorso di eco‑efficienza è durato nove mesi e ha abbracciato l’edificio con un mix integrato di tecnologie:
- Fotovoltaico in copertura – Pannelli disposti a scomparsa sui tetti piani producono ogni anno circa 90 MWh di elettricità rinnovabile, sufficiente a coprire l’80 % del fabbisogno diurno del teatro.
- Batterie di accumulo – Un sistema storage consente di conservare il surplus solare e alimentare prove e spettacoli serali senza gravare sulla rete.
- Nuova illuminazione di scena – Vecchi fari alogeni sostituiti con proiettori LED ad alta resa cromatica: stessa profondità dei colori, ma consumi ridotti del 46 %.
- Climatizzazione intelligente – Pompe di calore inverter e controlli a zone tagliano la richiesta termica di quasi il 40 %, garantendo temperatura stabile per pubblico, orchestra e strumenti.
- Energy Management System – Una piattaforma in cloud monitora in tempo reale produzione, carichi e temperature, inviando alert e report ESG utili per bandi e certificazioni.
Ogni intervento è stato studiato insieme ai tecnici di palcoscenico per preservare silenziosità, comfort acustico e possibilità di modulare gli effetti luminosi in base alla regia.
Per mandare in scena il risparmio senza nemmeno alzare il sipario sulla burocrazia necessaria, Energit si comporta come un vero direttore di produzione: orchestra tutte le pratiche per incentivi, contributi e linee di credito agevolato, trasformando ogni agevolazione in un beneficio immediato al bilancio del teatro. Il servizio nasce da un ascolto delle esigenze del cliente: vengono proposte solo soluzioni cucite su misura, così da accordare alla perfezione efficienza energetica, performance artistica e comfort del pubblico in platea.
I risultati
Energia prelevata da rete
Autoconsumo solare
Perché conta
Oggi il Teatro Massimo si alimenta in gran parte con la luce del sole che inonda il quartiere di Stampace. L’autoproduzione solare e il taglio dei consumi portano a un risparmio economico capace di finanziare nuove tournée, laboratori con le scuole e iniziative di inclusione sociale. Il pubblico, entrando in sala, respira la stessa magia di sempre ma partecipa a un’esperienza ancora più sostenibile: il biglietto non compra soltanto spettacolo, bensì anche un gesto concreto verso la transizione ecologica dell’isola.
Energit ha dimostrato che un palcoscenico storico può diventare una centrale di innovazione verde senza perdere il fascino dei velluti e delle quinte. Nel teatro, come nell’energia, “ogni dettaglio è scenografia”: un LED al posto giusto vale quanto una battuta recitata con la luce perfetta; un kilowatt‑ora di fotovoltaico equivale a un applauso in più, perché libera budget e immaginazione.
Il Massimo non è soltanto un edificio restaurato: è un manifesto visibile della cultura che illumina se stessa, un invito per altri spazi pubblici a seguire il copione dell’efficienza energetica scritto insieme a Energit. Dal foyer al sottopalco, ogni watt risparmiato diventa nuova linfa per portare la cultura sarda più lontano, più spesso, a più persone.