23 Febbraio 2018
Negli ultimi giorni sta circolando sui diversi social network una notizia che ha suscitato non poca preoccupazione fra gli utenti di energia elettrica, secondo cui i clienti in regola con i pagamenti avrebbero dovuto farsi carico del pagamento delle fatture dei clienti morosi per un importo di 35 euro addebitati sulla bolletta del prossimo aprile. Chiariamo subito che la notizia è falsa, scopriamo il perché.
La bufala dei 35 euro in più in bolletta. Nell’epoca delle fake news, sulla base di un fondo di verità, da qualche giorno imperversa sui diversi social network (Facebook, Twitter, Whatsapp, Telegram ecc…) la notizia bufala secondo cui dal prossimo aprile 2018 ci saranno dai 30 ai 35 euro in più in fattura a carico di tutte le utenze elettriche a copertura delle bollette non pagate dai “furbetti”. In aggiunta a tale informazione, è circolata inoltre una conversazione audio di una fantomatica utente che allertata da tale informazione, poneva in allarme tutti gli utenti invitandoli a decurtare i pagamenti delle proprie fatture di tali importi. Non è necessario allarmarsi, la notizia è assolutamente falsa come confermato sia dal sito bufale.net, sia dalla stessa Associazione italiana a tutela dei consumatori “Altroconsumo”, anch’essa citata dalla fake news. Le bollette andranno quindi pagate regolarmente (pena ingiunzioni di pagamento da parte del proprio Fornitore e conseguente procedura di distacco per morosità). In ogni caso il Cliente ha sempre il diritto e il dovere di richiedere al proprio Fornitore chiarimenti sugli importi fatturati, e solo in caso di errori materiali comprovati, può chiederne il rimborso.
Cosa prevede davvero la nuova normativa? Negli ultimi giorni di Dicembre 2017 l’Autorità di Regolazione per l’EnergiaReti e Ambiente (ARERA) ha emanato la Delibera n. 50/2018/R/eel che interviene sulla relazione economica tra i diversi operatori del mercato in situazioni di morosità dei clienti finali, nello specifico caso di insoluti non recuperabili dai Fornitori. In questa relazione, recependo le recenti sentenze del Consiglio di Stato, la delibera in questione stabilisce che di tali insoluti, soltanto una minima parte sarà posta a carico di tutte le utenze finali, nello specifico i cosiddetti “oneri generali di sistema” presenti in tutte le bollette elettriche a sostegno dell’equilibrio e dello sviluppo del sistema elettrico nazionale.
Quanto costerà agli utenti finali? Richiamando i dati pubblicati dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” l’insoluto in questione è stimato in circa 200 milioni di euro. La delibera non specifica il criterio di ripartizione di tali oneri sul clienti finali, se in base al numero dei punti di prelievo o in base volumi di energia (o ad una loro combinazione); per le opportune valutazioni è utile sapere che ad oggi in Italia sono oggi presenti circa 36,8 milioni di punti di prelievo per un volume di circa 264.364 milioni di kWh di energia elettrica distribuita (fonte: Relazione annuale dell’ARERA). L’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente afferma che nel breve-medio periodo non ci sarà nessun aumento in bolletta in riferimento a tale tematica, e che se in futuro dovesse esserci, sarà irrisorio. Gli unici aumenti che gli italiani possono aspettarsi nella prossima bolletta, saranno soltanto quelli relativi al maggior consumo in questi mesi più freddi.