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    La situazione dell’energia eolica in Italia

    Dati Energia eolica in Italia, dove si trovano i parchi eolici

    da Redazione | 02 Luglio 2024

    La crescita dell’energia eolica è un dato riscontrabile in modo inequivocabile negli ultimi anni non soltanto a livello europeo ma anche a livello globale, con una crescita in copertura dei consumi che sembra in aumento di anno in anno.

    In questo contesto ci si chiede sempre più quale sia la situazione dell’energia eolica in Italia e quale lo stato di sviluppo e di diffusione degli impianti eolici nel nostro territorio.

    Per offrire un quadro più chiaro della posizione dell’Italia per potenziale eolico e nuove installazioni analizziamo i dati più significativi emersi dagli studi di settore e la mappa dei parchi eolici.

    Energia eolica in Italia: dati recenti

    Sono circa 7.449 gli aerogeneratori installati sul territorio nazionale per un totale di potenza installata pari a 12.051 MW. La quota di energia pulita prodotta nel 2023 è stata di circa 23,4 TWh, pari al fabbisogno di 23 milioni circa di persone.

    L’Italia è il quinto paese in Europa in termini di capacità eolica installata. Si tratta di impianti on-shore, cioè a terra, mentre quelli off-shore (sul mare) sono circa 30MW di installazioni.

    L’energia eolica è in continua crescita; è la seconda tipologia di energia rinnovabile per produzione nel mondo: fornisce circa il 5% della produzione elettrica mondiale. È infatti previsto che la produzione di elettricità dal vento nel nostro Paese aumenti del 46,2% entro il 2025 e del 77% entro il 2030.

    Per porre l’attenzione sul settore della produzione di energia rinnovabile e per promuovere un nuovo turismo legato alla visita dei parchi eolici italiani è nata la prima guida turistica online “Parchi del Vento”, un progetto realizzato da Legambiente con il patrocinio di ANEV (Associazione Nazionale Energia del vento) che dimostra che la sfida climatica può essere vinta puntando sull’energia pulita (proprio come fa Energit) e valorizzando le risorse locali.

    Nel documento, pubblicato sia in inglese che in italiano, vengono descritti 18 parchi eolici dislocati nelle regioni italiane, compreso anche il primo impianto eolico in mare e le torri nell’altopiano dell’Ogliastra.

    Il progetto è in continuo aggiornamento e rappresenta la prima guida al mondo sul turismo dell’eolico, pensata per chi vuole esplorare luoghi poco conosciuti dei territori che li attraversano.

    Andiamo alla scoperta dei parchi eolici in Italia: mappa e informazioni per la loro visita.

    Parchi eolici in Italia: mappa

    L’energia eolica come abbiamo visto gioca un ruolo fondamentale nella produzione di energia elettrica del futuro in Italia.

    La risorsa eolica è presente soprattutto nelle regioni meridionali (il 91%). Secondo i dati forniti da ANEV nel 2023 notiamo, infatti, che è la Puglia a possedere il maggior numero di pale eoliche (1.726), seguita da Sicilia (1.660), Campania (1.184) e Sardegna (732).

    I benefici che producono i parchi eolici non sono solo la produzione di energia elettrica senza emissioni nocive per l’uomo e per l’ambiente, ma anche vantaggi in termini economici locali, nazionali ed internazionali, quali creazione di posti di lavoro, sviluppo della manodopera locale e miglioramento della bilancia commerciale.

    È possibile visualizzare la mappa dei parchi eolici in Italia sul sito dell’ANEV. Qui di seguito elencheremo solo alcuni dei parchi eolici attivi che si possono visitare in Italia:

    1. Abruzzo – Parco Tocco di Vento
    2. Toscana – Parco Santa Luce
    3. Veneto – Parco Rivoli Veronese
    4. Calabria – Cutro
    5. Campania – Parco eolico San Marco dei Cavoti
    6. Emilia-Romagna: Casoni di Romagna
    7. Lazio – Piansano
    8. Molise – Parco Fortore Molisano
    9. Basilicata – Parco eolico Matera
    10. Umbria – Parco Eolico Gubbio
    11. Liguria – Parco La Rocca
    12. Puglia – Parco eolico Taranto
    13. Sardegna
    14. Sicilia – Parco Santa Ninfa
    15. Piemonte – Colle San Bernardo.

    Per quanto riguarda la tipologia di impianti che si sono diffusi possiamo distinguerli in on-shore ossia installati su terreni nazionali e off-shore ossia installati in mare.

    La prima tipologia si differenzia per medie e grandi dimensioni, particolarmente utili per realizzare centrali eoliche collegate in rete ad alta tensione o per piccole dimensioni, in questo caso le si utilizza a livello locale per il fabbisogno energetico di singole utenze.

    Come funziona il primo parco eolico offshore in Italia?

    Il 21 aprile 2022 è stato inaugurato a Taranto Beolico, il primo parco eolico offshore d’Italia e del Mar Mediterraneo, dopo una lunga attesa durata 14 anni.

    È situato a circa 100 metri dalla costa e fornirà energia al porto di Taranto assicurando oltre 58 mila MWh di produzione, pari al fabbisogno annuo di 60 mila persone. Questo permetterà di produrre 730 mila tonnellate di anidride carbonica in meno nei 25 anni di funzionamento del parco.

    Le 10 pale sono state installate in Mar Grande e si muovono grazie all’energia cinetica del vento che fa girare un generatore che produce elettricità.

    Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione e l’importanza degli impianti offshore, ovvero costruiti in mare, in quanto permettono di avere una maggiore ventilazione e un minor impatto visivo, fattore che ha frenato la diffusione capillare delle centrali eoliche su terra ferma alla fine del diciannovesimo secolo. Le pale installabili in mezzo al mare possono essere di due tipi:

    •  Fisse.
    •  Flottanti.

    Le pale fisse poggiano su infrastrutture stabili e sono le più diffuse perché di facile installazione ma necessitano di fondali poco profondi, mentre le flottanti sono pale che mantengono la loro posizione verticale sfruttando diverse tecniche di galleggiamento e possono quindi essere installate a molti km dalla costa, in fondali profondi e dissestati, minimizzando l’impatto visivo e con una velocità del vento maggiore.

    I vantaggi del parco eolico offshore

    Gli impianti eolici costruiti sul mare producono energia pulita e rinnovabile sfruttando la forza del vento che si produce in alto mare, dove raggiunge velocità molto più elevate e costanti rispetto alle centrali costruite su terra ferma. Riassumiamo i principali vantaggi di questa tecnologia.

    • Più energia: dato che in mare aperto il vento è più forte, si produce più energia in meno tempo.
    • Maggior tutela paesaggistica e minor impatto acustico.
    • I venti marini, rispetto a quelli terrestri, tendono a essere più costanti. Questo si traduce in una fonte di energia più affidabile e meno danni alle turbine.
    • In mare aperto è possibile posizionare diverse turbine e creare un vero e proprio parco eolico.
    • Si produce energia pulita, senza inquinare e senza emettere gas serra.

    In Sicilia e Sardegna due nuovi impianti eolici offshore

    Sono in via di sviluppo altri due progetti di parchi eolici offshore in Italia che porteranno una capacità complessiva di 750 MW circa: un parco eolico nascerà al largo delle coste di Marsala (Sicilia) e sarà composto di 21 turbine eoliche da 12 MW ciascuna; il secondo verrà installato a 35 km dalla costa sud-occidentale della Sardegna, con 42 turbine da 12 MW.

    L’inizio della produzione di energia eolica è previsto per il 2026 in Sicilia e per il 2028 in Sardegna, alla fine dei lavori di costruzione.

    L’eolico offshore sembra essere una soluzione concreta nel percorso verso un futuro a basse emissioni di carbonio.

    Ricordiamo che le economie degli Stati Membri, nell’ambito dell’European Green Deal e del Fit for 55, si sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 del 55% e a raggiungere l’obiettivo zero emissioni entro il 2050.

    Il progetto del Governo Draghi, presentato a novembre 2021 alla Cop26 di Glasgow, prevedeva di costruire centinaia di pale eoliche; in tutto sarebbero 39 progetti di centrali eoliche sparse nella penisola, alcune collocate su mari meno profondi di 100 metri, zone nelle quali è possibile ancorare i piloni, per altre è prevista la costruzione di pale eoliche galleggianti, posizionate anche a 60 km lontano dalla costa, che dovranno però essere ancorate sul fondale.

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