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Cosa si intende per energia mareomotrice?

Cosa si intende per energia mareomotrice?

da Redazione | 27 Marzo 2023

L’energia mareomotrice è inesauribile, pulita e potenzialmente capace di soddisfare l’intero fabbisogno energetico globale. Ciononostante, si tratta di una fonte energetica scarsamente utilizzata.

Vediamo ora come funziona l’energia mareomotrice, come si ricava, quali sono i pro ed i contro e alcune altre informazioni riguardo tale fonte di energia rinnovabile.

I diversi tipi di energia prodotta dal mare

L’energia mareomotrice è una delle fonti principali di energia rinnovabile. Grazie alla forza meccanica del movimento dell’acqua è possibile ottenere grandi quantità di energia elettrica.

Il mare è in grado di generare diversi tipi di energia, fra cui appunto l’energia mareomotrice. Vediamo quali sono i tipi principali di energia marina:

  • Energia cimoelettrica:

Si tratta di energia generata a partire dal moto ondoso.

  • Energia delle correnti marine:

Questo tipo di energia viene prodotta meccanicamente tramite l’azione di pale, un po’ come succede nel caso dell’energia eolica.

  • Energia osmotica:

Questa energia è conosciuta anche come energia a gradiente salino. Viene ottenuta grazie alla differenza nella concentrazione del sale fra acqua marina e acqua dolce.

  • Energia talassotermica:

L’energia talassotermica viene prodotta grazie alla variazione di temperatura tra la superficie del mare e quella di profondità.

  • Energia mareomotrice:

Infine, eccoci giunti all’energia mareomotrice, detta anche energia delle maree. Questo tipo di energia viene prodotta dagli spostamenti d’acqua causati dalle maree generate grazie all’azione gravitazionale della Luna.

Ma più nello specifico, come si ricava l’energia mareomotrice?

Come si ricava l’energia mareomotrice

L’energia mareomotrice è un tipo di energia rinnovabile diffusa fin dai tempi più antichi. Per la produzione di questa forma di energia sono sfruttate le maree, provocate a loro volta dall’azione gravitazionale della Luna.

In antichità, per ricavare questo tipo di energia venivano utilizzati i mulini a marea. Oggi esistono sistemi più efficaci, in particolare:

  • Gli idrogeneratori:

Gli idrogeneratori sono delle turbine marine gallegianti a basso impatto ambientale. Queste turbine possono essere ancorate al fondo del mare oppure collocate a mezz’acqua. Sfruttano l’energia cinetica che deriva dalle correnti.

  • Le centrali mareomotrici:

Esistono poi le centrali mareomotrici: sistemi a barriera costruiti in mare aperto o lungo i fiumi. Durante le fasi di alta marea, l’acqua viene raccolta dentro bacini di grandi dimensioni. Quando invece la marea è bassa, l’acqua defluisce tramite delle condutture idrauliche al cui interno vi sono turbine collegate a generatori elettrici.

Le centrali mareomotrici hanno un elevato impatto ambientale, nonché un alto costo.

I dati dell’Italia e del mondo

Se parliamo di energia mareomotrice in Italia non possiamo non menzionare la turbina Kobold. Questo impianto, connesso alla rete elettrica nazionale, si trova a Messina ed ha una potenza di circa 25 kW. Inoltre, nell’ottobre nel 2020 sono iniziate delle sperimentazioni nel porto di Civitavecchia per il WaveSAX, in dispositivo modulare capace di convertire l’energia del moto ondoso in energia elettrica.

In Italia, l’area ideale per questo tipo di energia è lo Stretto di Messina. Qui la produzione energetica potrebbe arrivare fino ai 125 GWh.

Rispetto all’intera area del Mediterraneo, l’Italia risulta ad oggi essere il Paese più avanzato per quanto concerne ricerca e sviluppo di dispositivi finalizzati allo sfruttamento di questo tipo di energia.

Se guardiamo al quadro europeo, sono solo sei gli Stati che hanno adottato specifiche politiche riguardo lo sfruttamento dell’energia mareomotrice. Oltre all’Italia, parliamo di Francia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Regno Unito. Per quanto concerne i finanziamenti pubblici finalizzati all’energia prodotta dal mare, l’Italia è al secondo posto subito dopo il Regno Unito.

Fra gli obiettivi a medio termine fissati dall’UE, vi è quello di ridurre il costo a kilowattora dell’energia mareomotrice, scendendo entro il 2030 da 0,15€/kWh a 0,10€/kWh.

I pro e i contro dell’energia mareomotrice

Vediamo ora quali sono i pro e i contro.

Per quanto concerne i vantaggi, menzioniamo innanzitutto che, in quanto basata sullo spostamento dell’acqua, si tratta di un’energia rinnovabile ed inesauribile. Non vengono rilasciati rifiuti o gas inquinanti e non è necessario alcun tipo di combustibile.

Per quanto riguarda i contro, vi è sicuramente il fatto che, dipendendo dalle maree, non sono tante le zone del mondo in cui questo tipo di energia può essere intermittente e usufruibile. L’energia mareomotrice necessita infatti di un elevato dislivello di acqua.

Inoltre, sempre per quanto concerne i contro, ricordiamo che gli impianti necessari a generare questo tipo di energia possono avere un grande impatto ambientale, erodendo la costa o impattando sull’habitat marino.

Perché le energie rinnovabili sono importanti?

Vi sono innumerevoli punti a favore delle fonti di energie rinnovabili. Fra questi, uno dei punti principali è sicuramente il loro essere capaci di fornire l’energia di cui necessitiamo per la nostra vita quotidiana senza però compromettere il futuro dell’ambiente e del nostro Pianeta.

Inoltre, molte di queste fonti sono considerate fonti rinnovabili programmabili, in quanto consentono di prevedere quale sarà la produzione di energia. Questo punto contribuisce sicuramente a rendere vantaggiose le energie rinnovabili. Sono considerate programmabili le energie green che derivano dalle biomasse, dagli impianti geotermici e dall’acqua. L’energia mareomotrice, su cui ci siamo tanto concentrati nel corso di questo articolo, rientra proprio fra questo tipo di rinnovabili, motivo per cui è considerata molto promettente per il futuro.

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