Come diventare certificatore energetico

Come diventare certificatore energetico, attività

da Redazione | 19 Agosto 2025

Redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) non è un semplice adempimento burocratico: significa misurare la prestazione energetica degli edifici, proporre interventi migliorativi e garantire ai cittadini informazioni trasparenti sui consumi. Il professionista che se ne occupa – il certificatore energetico – deve essere un soggetto terzo, in grado di garantire imparzialità di giudizio espressa attraverso il non coinvolgimento in lavori di progettazione e realizzazione sull’immobile che certifica.

Chi è il certificatore energetico e perché serve

La normativa nazionale (D.P.R. 75/2013 e s.m.i.) affida a questo tecnico funzioni delicate, tra cui:

  • ispezionare l’edificio, raccogliendo dati su involucro, impianti e produttori dei materiali utilizzati;
  • elaborare i calcoli con software riconosciuti e rilasciare l’APE;
  • indicare, con una scheda di raccomandazioni, gli interventi idonei a ridurre i consumi energetici.

Per garantire la massima trasparenza, il professionista deve allegare allAPE una dichiarazione di indipendenza dall’impresa edile, dai possesso di diritto pubblico operanti nel settore o da eventuali fornitori coinvolti nella commessa. L’autonomia è tutelata anche dalla regola che un direttore dei lavori non possa certificare l’immobile sul quale ha operato; in questo modo l’assenza di conflitti di interesse è espressa attraverso il non coinvolgimento diretto nella committenza.

Vale la pena ricordare che l’APE è un atto pubblico: chi attesta falsamente la correttezza dei dati o rilascia un attestato di prestazione energetica non veritiero incorre in sanzioni fino al 70% della parcella calcolata secondo la tariffa professionale, oltre a responsabilità penali fino a un anno di reclusione.

Chi può farlo?

I soggetti abilitati alla certificazione energetica rientrano in tre macro-categorie:

  1. Tecnici libero-professionisti (ingegneri, architetti, geometri, periti) in possesso dei titoli di studio e dell’abilitazione all’albo;
  2. Enti pubblici e organismi di diritto pubblico operanti nel settore dell’energia e dell’edilizia;
  3. Organismi di ispezione e società di servizi energetici che possono effettuare attività di diritto pubblico, operanti nel settore costruzioni ed impiantistica connessa e accreditati presso

Come si diventa certificatore energetico

Di seguito un percorso pratico – pensato per chi parte da zero – su come ottenere l’abilitazione.

  1. Verifica dei requisiti di base
    Assicurati di avere i giusti titoli di studio: laurea (o diploma tecnico) in discipline dell’edilizia o dell’energia, più iscrizione all’Ordine o Collegio. In alternativa è possibile colmare i crediti formativi mancanti con specifici corsi di formazione per la certificazione energetica autorizzati dalle Regioni e autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico.
  2. Frequenta il corso abilitante
    Il programma, di 60-80 ore, copre: normativa, fisica tecnica, calcolo delle trasmittanze, analisi degli impianti. Un modulo è dedicato al processo di progettazione integrata, dall’involucro all’impiantistica connessa. Completano il percorso le esercitazioni su casi reali, con focus su software e diagnosi.
  3. Superamento dellesame finale
    La prova – scritta e orale – attesta la capacità di applicare la norma agli edifici esistenti, calcolare gli indici energetiche degli edifici e redigere l’APE. Una volta superata, il professionista viene registrato negli elenchi regionali dei certificatori abilitati alla certificazione energetica.
  4. Iscrizione allalbo regionale
    Ogni territorio gestisce un portale su cui iscriversi. Solo dopo l’iscrizione si può operare.
  5. Aggiornamento continuo
    Il Decreto “Requisiti Minimi 2025” ha inasprito gli standard: il certificatore deve quindi seguire corsi di aggiornamento per mantenere l’abilitazione e monitorare le novità su pompe di calore, progettazione e realizzazione di sistemi a energia rinnovabile e materiali avanzati.

Responsabilità ed etica professionale

  • Imparzialità di giudizio: il tecnico non può essere socio dell’impresa costruttrice né parente del proprietario. Se collabora allo studio di fattibilità o al processo di progettazione, dovrà indicarlo e farsi sostituire.
  • Indipendenza economica: il compenso deve provenire dal committente e non da fornitori di materiali.
  • Trasparenza documentale: è obbligatorio allegare allAPE una dichiarazione di indipendenza e il rapporto di sopralluogo.
  • Sanzioni: chi rilascia un attestato di prestazione energetica non veritiero o attesta falsamente la correttezza dei dati rischia multe pesanti e la sospensione dall’albo.

Opportunità di carriera

Con il boom della riqualificazione energetica, le competenze di certificatore sono richieste da studi di ingegneria, ESCo, PA e grandi property manager. Molti professionisti ampliano il servizio offrendo simulazioni in fase di concept, così da incidere già sul processo di progettazione di nuovi edifici. Chi lavora come freelance può diversificare la clientela: privati in fase di compravendita, condomìni che intendono accedere ai bonus edilizi, imprese.

Diventare certificatore energetico significa unire competenze tecniche, rigore normativo e sensibilità ambientale. Dalla raccolta dati in cantiere alla firma digitale dell’APE, ogni passaggio rafforza la fiducia tra professionista e cittadino, stimola l’efficienza del patrimonio edilizio e contribuisce al percorso europeo verso case sempre più green.

Se ambisci a una professione che incrocia ingegneria, sostenibilità e innovazione, il cammino che hai appena letto può trasformarsi nel trampolino per una carriera solida e gratificante nei prossimi anni.

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