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    Perché scatta il salvavita?

    da Redazione | 18 Dicembre 2020

    Può capitare che all’interno di un ambiente residenziale o in un luogo di lavoro, il salvavita possa scattare. Spesso si tende a credere che questa situazione sia dovuta ad un sovraccarico, ma in realtà può essere anche indice di un malfunzionamento di un dispositivo collegato alla rete elettrica.

    Dunque, per evitare problematiche ancora più gravi è bene effettuare alcuni controlli oppure rivolgersi al proprio tecnico di fiducia per valutare lo stato di funzionamento.

    Che cos’è il salvavita?

    Il salvavita è un dispositivo di sicurezza che viene inserito a monte di un impianto elettrico per gestire ed eventualmente separarlo dal resto del flusso di energia elettrica.

    Il dispositivo deve essere in grado di interrompere il flusso nel caso in cui si dovessero prefigurare alcune situazioni potenzialmente pericolose sia per i dispositivi collegati alla rete elettrica che per la salute delle persone presenti.

    In particolare, il salvavita viene progettato e realizzato per impedire all’energia elettrica di continuare a fluire in caso di dispersione elettrica oppure folgorazione. Queste situazioni possono presentarsi in virtù di un sovraccarico, un eccesso di potenza elettrica richiesta, oppure in virtù di un guasto che può riguardare una parte dell’impianto o il dispositivo ad esso collegato come un classico elettrodomestico.

    Com’è fatto il salvavita

    Il salvavita da un punto di vista concettuale è composto da due dispositivi deputati a funzioni differenti. In particolare, dispone di un interruttore magnetotermico che deve immediatamente interrompere il flusso di energia elettrica nel caso in cui si dovessero presentare delle situazioni potenzialmente rischiose come il corto circuito che avviene quando due conduttori entrano in contatto accidentalmente.

    Altra situazione in cui l’interruttore magnetotermico interviene impedendo il flusso di energia elettrica, è quella in cui si entra in contatto accidentalmente con una parte sottoposta a tensione elettrica. Spetta sempre all’interruttore magnetotermico intervenire interrompendo il flusso nel caso in cui ci siano troppi dispositivi collegati alla rete elettrica per cui si supera la soglia che è quella prevista dal contratto di fornitura.

    Ad esempio, negli ambienti residenziali è prevista una fornitura pari a 3 KW. La seconda apparecchiatura che compone il salvavita è il relè differenziale. Viene inserito all’interno del salvavita con l’obiettivo di evitare una dispersione elettrica. Qualora il relè attraverso un apposito circuito, individua una dispersione elettrica, ci sarà l’immediato distacco della corrente facendo scattare il contatore.

    Da sottolineare che le caratteristiche di queste due apparecchiature, che insieme danno il massimo contributo in termini di protezione per la rete elettrica ma anche per le persone presenti in una struttura, devono essere valutate appositamente. Innanzitutto, il progettista dell’impianto elettrico deve poter calcolare il potere di interruzione che deve essere proporzionale alla corrente di corto circuito.

    Inoltre, il dimensionamento salvavita deve essere eseguito valutando il valore massimo di corrente elettrica che il circuito può supportare senza guasti e la corrente di intervento differenziale ossia quel range in cui ci sarà il distacco della fornitura con l’intervento del salvavita valutando la situazione di dispersione.

    I casi in cui salta il salvavita

    Avendo valutato nel merito le caratteristiche del salvavita e come viene composto da un punto di vista concettuale, è piuttosto semplice valutare le situazioni e il perché il salvavita scatta.

    Da sottolineare che se c’è una continuo distacco imposto dal salvavita è del tutto evidente che non si può pensare ad un carico di corrente, bensì ad un guasto che probabilmente riguarda una parte dell’impianto oppure un dispositivo ad esso collegato come può essere un frigorifero, un ferro da stiro.

    Oltre al problema del sovraccarico ci può essere un corto circuito dovuto ad un segmento oppure un contatto tra due conduttori. Se nel corso delle ore diurne c’è il dubbio sull’effettiva causa del salto del salvavita, durante la notte non ci sono dubbi che un eventuale scatto voglia dire un malfunzionamento di qualche elettrodomestico non isolato adeguatamente che fa azionare il relè.

    Tuttavia, se si vuole valutare nel merito la situazione e quindi la causa, bisogna dotarsi di un misuratore di isolamento e staccare uno alla volta gli elettrodomestici per capire se c’è o meno la dispersione tra conduttori e masse elettriche. In questo modo non solo si valuta effettivamente un problema legato alla dispersione, ma anche e soprattutto quale sia il dispositivo malfunzionante per cui meglio staccarlo dalla corrente elettrica e portarlo ad un centro specializzato per l’intervento di assistenza e manutenzione.

    Infine, se c’è una situazione per cui il salvavita continua a scattare continuamente nonostante diverse verifiche effettuate con un misuratore oppure valutando il distacco di tutti gli elettrodomestici, potrebbe anche essere un problema legato al salvavita stesso. Per valutare se il dispositivo funzioni correttamente si può anche eseguire la verifica con l’apposito tasto presente sul salvavita: si effettua un test per valutare il corretto funzionamento del dispositivo.

    Tuttavia, occorre ricordare che la corrente elettrica può essere estremamente pericolosa per la salute delle persone per cui meglio non avventurarsi in interventi di riparazione fai da te in quanto si rischierebbe non solo di compromettere la funzionalità dell’intero impianto, ma anche di mettere a repentaglio la propria vita e quella delle persone presenti in una casa o in un luogo di lavoro.

    Per cui dopo aver verificato o meno il corretto funzionamento del salvavita ed aver staccato dall’impianto tutti gli elettrodomestici connessi, qualora ci dovesse continuare ad essere un distacco imposto dallo stesso salvavita, meglio rivolgersi ad un tecnico specializzato il quale dispone di tutte le competenze e soprattutto le strumentazioni adeguate per operare in completa sicurezza.

    Come comportarsi quando il salvavita salta

    Bisogna sempre valutare con attenzione il distacco della fornitura di corrente elettrica imposta dal salvavita in quanto potrebbe essere indice di un problema piuttosto grave per quanto riguarda l’impianto elettrico presente in ambiente residenziale o in un luogo di lavoro.

    Il primo motivo per il quale potrebbe avvenire il distacco è legato all’eccessiva richiesta di potenza elettrica dovuta a più dispositivi e elettrodomestici collegati ed utilizzati contemporaneamente. Bisogna tener presente che la potenza massima che la fornitura elettrica consueta degli ambienti residenziali prevede è pari a 3 kilowatt, per cui se si utilizzano contemporaneamente due dispositivi che hanno una potenza nominale superiore a questo valore, molto probabilmente ci sarà il salto del salvavita.

    Una situazione alternativa è quella di possibili disturbi alla linea elettrica dovuti a fenomeni atmosferici oppure anche a situazioni transitorie di manovra che vengono eseguite dagli operatori dell’azienda fornitrice della corrente elettrica. Se invece si dovesse prefigurare un guasto come un corto circuito, ci sarà senza dubbio un odore di bruciato persistente nella zona in cui è avvenuto, per cui ci si rende conto immediatamente di questa situazione.

    Se il problema non può essere risolvibile con una semplice valutazione del corretto funzionamento del dispositivo oppure attraverso il distacco dalla rete elettrica di elettrodomestici, allora occorre rivolgersi ad un tecnico specializzato che sarà in grado di valutare il tutto con puntualità e in piena sicurezza.

    Un approccio ideale per evitare di dover fare i conti con problematiche di vario genere relative al salvavita, è quello di effettuare il test periodico con cui si verifica le condizioni di sicurezza del proprio impianto elettrico. Il test periodico può essere eseguito da un tecnico competente oppure anche in maniera arbitraria cliccando sull’apposito pulsante per effettuare il test.

    Da sottolineare che il salvavita è uno strumento di sicurezza estremamente sensibile, per cui potrebbero esserci diverse cause che inficiano il suo corretto funzionamento, tra cui anche il punto in cui è stato installato.

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