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Inquinamento auto elettriche

quanto inquina un'auto elettrica in confronto ad un'auto a benzina o diesel

da Redazione | 08 Aprile 2024

Le vetture elettriche comportano numerosi vantaggi: migliorano la qualità dell’aria riducendo l’impatto sulla salute delle persone, le loro batterie inquinano meno rispetto alle auto con motore diesel e benzina, in quanto il litio, il materiale con cui sono prodotte, è meno nocivo del piombo; inoltre, riducono l’inquinamento acustico, perché le auto elettriche sono silenziose.

È possibile affermare che, considerando l’intero suo ciclo di vita, l’auto elettrica emetta meno Co2 equivalente di un’auto a combustione interna con le stesse caratteristiche e prestazioni. Ma se si prendono in esame le diverse fasi di produzione, utilizzo e smaltimento delle vetture e dei loro componenti, quanto inquina un’auto elettrica?

Continua la lettura per approfondire il tema della mobilità elettrica e dell’impatto ambientale.

Le auto elettriche inquinano meno rispetto alle auto a combustione?

C’è chi ha dichiarato il contrario, ma la smentita viene dall’Istituto italiano RSE (Ricerca sul Sistema Energetico), il quale ha affermato che nelle varie ricerche che dimostrano la non sostenibilità dei veicoli elettrici ci sarebbero degli errori evidenti.

Per capire in tutto il suo ciclo di vita quanto inquina un’auto elettrica e quanto una vettura endotermica è stata effettuata un’accurata ricerca. È stato dunque dimostrato che il veicolo elettrico inquina meno di qualsiasi auto a combustione interna (circa il 60-69% in meno).

Anche se la produzione delle BEV avviene in Cina, dove il mix energetico comporta emissioni superiori che in Italia, le elettriche risultano essere meno inquinanti. I risultati variano a seconda dei dati e dei criteri selezionati.

Secondo RSE uno studio corretto dovrebbe analizzare i seguenti fattori:

  • la combinazione di fonti energetiche utilizzate per produrre l’energia che ricarica le batterie, ma anche quella usata per produrre le auto;
  • le caratteristiche: i veicoli messi a confronto devono presentare prestazioni, potenza, comfort il più possibile simili;
  • la stima dei consumi energetici durante l’uso dei veicoli;
  • la vita dei veicoli e delle batterie: queste ultime, grazie agli sviluppi tecnologici, registrano i maggiori progressi in termini di densità energetica, rapidità di ricarica e durata nel tempo;
  • le emissioni di CO2eq legate alla produzione delle batterie.

Quanto inquina un’auto elettrica: l’impatto ambientale

Secondo quanto emerso dall’ultimo rapporto della ong Transport & Environment, il peso dell’estrazione di minerali come il litio, il nickel e il cobalto, utilizzato per i veicoli elettrici, è assolutamente inferiore all’impatto ambientale di un veicolo tradizionale. Al termine del riciclo di una batteria verrebbero persi solo 30 kg di metalli, mentre per le auto a combustione questo valore è 300 volte più grande.

Inoltre, nel 2035, secondo lo studio, oltre un quinto del litio e il 65% del cobalto utili per realizzare una nuova batteria potrebbero provenire dal riciclo.

Per quanto riguarda il clima, il veicolo elettrico richiede il 58% in meno di energia rispetto un’auto a benzina nel corso della loro vita. Per le auto a combustione il grosso delle emissioni di Co2 viene emesso durante l’uso, mentre per l’elettrica durante la produzione delle batterie. Anche nel caso peggiore, dunque, le auto elettriche sono più convenienti.

Oltre alle emissioni di anidride carbonica generate dallo smaltimento degli accumulatori a fine vita, è necessario misurare anche la fonte che alimenta le batterie e che fornisce l’energia al motore. Se si ricarica con energia rinnovabile l’impatto è praticamente nullo.

Batterie auto elettriche: quanto inquinano e il loro smaltimento

Per quanto riguarda le batterie delle auto elettriche, le critiche vertono su 3 punti:

  1. la questione etica attorno all’estrazione dei metalli rari;
  2. la questione del riciclo e dello smaltimento;
  3. tema sicurezza: in caso di incidente se l’auto prende fuoco diventa difficilissima da spegnere.

La produzione delle batterie aumenta in media del 25% l’anno. Tra 10 o 15 anni ci sarà una drammatica quantità di batterie da smaltire. Esse contengono molti elementi inquinanti, come il cobalto, il nickel e il manganese, più complessi da smaltire rispetto alle batterie tradizionali.

L’Unione Europea sta pensando ad una direttiva che obbligherà tutti i grandi produttori delle e-car a garantire il riciclaggio totale delle batterie. Per ora solo il 5% delle batterie sarebbero riciclate dai costruttori.

Per ridurre l’impatto inquinante, secondo diversi studi universitari, le auto elettriche prodotte in Europa dovrebbero percorrere almeno 700.000 km.

Ciò è legato al tanto dibattuto tema dei pacchi batteria, che richiederebbero così tanta energia da rendere necessari tali chilometraggi per pareggiare le emissioni di anidride carbonica rilasciate durante la produzione.

La teoria dei lunghi chilometraggi è stata discussa in particolare da uno studio condotto dall’Adac (Automobil Club Tedesco) agli inizi del 2018, che conferma il minore impatto ambientale delle auto elettriche rispetto a quelle diesel o benzina in rapporto alle emissioni inquinanti e su una stima di 150.000 km percorsi dal veicolo.

Il riciclo delle batterie esauste

Il processo di smaltimento non è ancora tecnologicamente adeguato a gestire e riciclare questi prodotti. Per quanto riguarda il trasporto, il litio essendo facilmente infiammabile è sottoposto a normative locali ed internazionali sempre più stringenti e le spedizioni aeree, ad esempio, sono particolarmente onerose e talvolta impraticabili.

Ma una buona notizia arriva dai ricercatori della Aalto University finlandese. Stanno lavorando a una soluzione che si potrebbe mettere in pratica a breve termine. Si tratta di risaturare di litio le batterie per elettrolisi e renderle così riutilizzabili per veicoli o per l’illuminazione pubblica. Si tratta per ora di un metodo provvisorio. Intanto, alcuni produttori di auto elettriche premium stanno pensando ad auto a idrogeno come alternativa più sicura alle elettriche.

In Italia il 34,5% dell’elettricità proviene da fonti rinnovabili ed il 40% dal gas ed esistono aziende che si occupano dello smaltimento del litio e di tutte le sostanze inquinanti contenute negli accumulatori, con costi però elevati. A volte le batterie vengono riciclate e hanno una seconda vita, ad esempio vengono utilizzate per alimentare l’illuminazione sulla strada.

Energit offre soluzioni di risparmio energetico a basso impatto ambientale offrendo a famiglie e aziende sarde la garanzia che tutta l’energia fornita provenga al 100% da fonti rinnovabili.

Producendo energia 100% green puntiamo sulla qualità dell’impatto ecologico: ci impegniamo nella tutela dell’ambiente sostenendo la produzione di energia da fonti rinnovabili, oggi indispensabile per vivere in un mondo più pulito e meno inquinato dai gas tossici in atmosfera.

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