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    Come scegliere il riscaldamento per esterno a basso consumo

    riscaldamento esterno a basso consumo

    da Redazione | 19 Novembre 2021

    Vi ricordate come è cominciato il vostro interesse per il riscaldamento per esterno a basso consumo?

    Quando la primavera scorsa si poteva ricominciare ad andare al ristorante, ma si poteva mangiare solamente negli ambienti esterni e voi non ve lo siete fatto ripetere due volte; anche se le temperature non erano ancora proprio primaverili, avete un piacevole ricordo di quelle serate.

    In particolare vi ricordate che nonostante la paura iniziale non avete patito né il freddo né l’umidità, perché il vostro tavolo era vicino ad un fungo riscaldante.

    In questo articolo troverete dei consigli per scegliere un riscaldamento per esterno a basso consumo da posizionare nel vostro giardino o in veranda.

    Scegliere una stufa non è mai semplice; ormai si trovano diversi modelli con funzioni sempre più allettanti, ma occhio al prezzo!

    Inoltre, ricordatevi sempre che la scelta deve essere ben ponderata e per prima cosa ragionate bene a dove volete installarla.

    Avere chiaro da subito dove si vuole posizionare la stufa, che tipo di caratteristiche deve assolutamente avere, quanto siete disposti a spendere vi eviterà di perdere tempo girando da un negozio all’altro o visitando ogni sito che venda elettrodomestici, ma soprattutto vi guiderà nella scelta del prodotto più adatto a voi.

    Stufa per ambienti esterni

    Per chi non vuole sacrificare gli ambienti esterni della propria abitazione, ma anche di un ristorante e locali di altro genere il riscaldamento esterno è l’unica soluzione.

    Dando uno sguardo in giro vi siete già resi conto quanti modelli si trovano in commercio e vi siete quasi fatti scoraggiare.

    Trovare il riscaldamento per esterno a basso consumo che soddisfi ogni vostra esigenza però non è impossibile.

    Il primo passo è chiarire subito un punto: come volete alimentare la stufa da mettere in giardino?

    Perché scegliere un riscaldamento in base alla forma, alle dimensioni o al prezzo non basta e soprattutto non vi servirà molto tempo per capire che non era quello che stavate cercando.

    Per riscaldare ambienti ampi come quello di una veranda serve la giusta fonte di calore.

    Dovete chiedervi quindi se siete più tipi da stufa a gas oppure da riscaldamento elettrico.

    Se non potete fare a meno del fascino della fiamma allora dovreste orientarvi verso un riscaldamento da esterno a gas; in questo caso avreste una stufa che produce più calore per via della sua potenza.

    Una volta che procedete con l’acquisto dovrete procurarvi anche la bombola di GPL.

    Se invece volete compiere una scelta green, che fa bene al vostro portafogli oltre che all’ambiente allora dovete scegliere una stufa elettrica da esterno, ma prima assicuratevi che nello spazio in cui volete collocarla sia presente una presa elettrica.

    Stufe a gas

    Una volta deciso che tipo di alimentazione deve avere la stufa che desiderate, potete dedicarvi a scegliere il modello dei vostri sogni.

    Se volete un riscaldamento per esterno a basso consumo che vada a gas, probabilmente la scelta più scontata è il fungo riscaldante.

    Le stufe a fungo si sviluppano in altezza e visto il ridotto spazio che occupano sono le più apprezzate dai proprietari dei ristoranti.

    Questo impianto è alimentato dalla bombola di GPL che viene posizionata nella parte inferiore, è dotato poi di una valvola termica che permette la combustione del gas, di un bruciatore, di una griglia in lega di acciaio inossidabile che ottimizza la resa termica e allo stesso tempo diminuisce la quantità di monossido di carbonio prodotta durante la combustione.

    Di solito le stufe a fungo sono in grado di riscaldare per irraggiamento uno spazio compreso tra i 20-25 mq con un consumo di circa 0,7 kg/h.

    Il vano per la bombola consente di utilizzare anche quelle da 15 kg, perciò il suo peso nella parte inferiore da una maggiore stabilità all’impianto.

    Nonostante ciò, per motivi di sicurezza sono dotati della funzione di spegnimento automatico: nel caso in cui la stufa dovesse ribaltarsi, smetterebbe di funzionare all’istante.

    Un’altra caratteristica che rende il fungo riscaldante uno strumento allettante è che alla base sono posizionate delle piccole ruote, che permettono di spostarlo senza troppi problemi e soprattutto senza farsi carico del suo peso.

    Una novità del mercato italiano delle stufe a fungo: in Veneto è stata messa in vendita una stufa a fungo alimentata a pellet.

    Questa stufa ha un potere riscaldante maggiore rispetto alla stufa a gas e ha un’autonomia maggiore alle quattro ore; nonostante la fiamma ben in vista non viene emesso alcun tipo di fumo nocivo nell’ambiente circostante.

    Stufe elettriche

    Prima di approfondire il vasto mondo delle stufe elettriche, bisogna specificare come riescono a riscaldare un’area abbastanza ambia come la vostra terrazza.

    Le stufe elettriche riscaldano per convezione o per irraggiamento.

    Nel primo caso si ha un effetto camino, per cui l’aria calda immessa in un ambiente sale verso l’alto e una volta raffreddata riscende verso il basso, dando quindi la sensazione di caldo su tutto il corpo ad eccezione di gambe e piedi.

    Nel secondo caso invece il calore prodotto viene trasmetto in un determinato spazio grazie all’azione delle onde elettromagnetiche, ovvero l’energia messa in circolo dai raggi infrarossi viene trasformata in aria calda quando entra in contatto con delle superfici che hanno una temperatura più bassa, come le persone sedute intorno a un tavolo.

    Le lampade infrarossi quindi permetto di diffondere aria calda in maniera omogenea senza lo spostamento delle polveri che avverrebbe con un riscaldamento per convezione, e senza alterare il tasso di umidità. Ciò significa che con l’utilizzo di questo tipo di lampade non si formerà condensa nelle superfici e soprattutto non avrete problemi di respirazione a causa dell’aria troppo secca.

    Lampade a infrarossi

    La lampada a infrarossi si guadagna a pieno titolo la nomina di riscaldamento per esterno a basso consumo per il suo funzionamento che abbiamo appena spiegato.

    Con un riscaldamento per convezione c’è un doppio passaggio che richiede un maggior impiego di energia: la stufa produce aria calda, che viene immessa in un ambiente che a sua volta deve essere riscaldato, mentre con il riscaldamento a infrarossi le superfici presenti in uno spazio vengono scaldate direttamente e questo comporta un basso consumo energetico.

    Le lampade infrarossi possono adattarsi in ogni ambiente, poiché possono essere installate alla parete, su piantana oppure al soffitto.

    Nei primi due casi la stufa in genere è posta a un’altezza di almeno due metri, perciò è in grado di riscaldare un’area di 7 mq, mentre nell’ultimo caso è possibile riscaldare uno spazio esteso fino a 10 mq.

    Un altro tipo di riscaldamento elettrico per ambienti esterni è la stufa alogena.

    In questo il caso il funzionamento dell’apparecchio dipende dall’effetto joule, che avviene quando l’energia elettrica viene trasformata velocemente in calore da diffondere nello spazio attraverso delle ventole interne.

    Questo tipo di stufe in genere sono da 2000 w; le dimensioni e il peso piuttosto limitato facilitano il suo trasporto da un ambiente all’altro.

    Altra opzione per un riscaldamento elettrico per ambienti esterni è la stufa al quarzo che funziona come la precedente, ma si differenzia da essa per il basso consumo e ovviamente per i materiali di composizione.

    Ma torniamo al tema delle stufe a fungo.

    Forse non tutti sanno che ne esistono alcuni modelli elettrici. Ha praticamente le stesse identiche funzioni di quello che abbiamo visto in precedenza con un’unica differenza: per poter potervi tenere al caldo deve essere collegato ad una presa della corrente.

    È probabile che dovrete procurarvi una prolunga se volete metterlo in un determinato spazio, perché spesso il filo in dotazione non è molto lungo; a tal proposito c’è da dire che molti modelli hanno il giunto girevole che consente di posizionarlo come si desidera e direzionare così l’aria calda, senza spostare l’apparecchio.

    Vista la mancanza della bombola del gas potrebbe risentirne la sua stabilità, ma ricordatevi della funzione spegnimento automatico.

    Costo riscaldamento per esterno a basso consumo

    Quanto siete disposti a spendere per un riscaldamento per esterno a basso consumo?

    Di certo il prezzo di un prodotto può dipendere da vari fattori come la marca, ma anche dalle sue funzioni.

    Ci sono funzioni che sono diventate obbligatorie per motivi di sicurezza come la funzione dello spegnimento automatico e la resistenza agli spruzzi d’acqua; ci sono altre funzioni che servono solo ad arricchire il modello, come l’impostazione per regolare il livello di riscaldamento secondo le vostre esigenze, oppure il termostato interno e il timer, che vi aiuteranno ad ottenere un basso consumo energetico.

    Tutte le caratteristiche di una stufa vanno poi ad influire sul suo prezzo finale.

    Non fatevi spaventare da quelle cifre: per prendere una decisione potrebbe esservi d’aiuto compilare una lista dei requisiti che la stufa deve avere per soddisfarvi pienamente, poi fissate un budget massimo che siete disposti a pagare.

    Alcuni requisiti saranno essenziali, altri invece potrebbero solo essere un valore aggiunto.

    Ricordatevi che non sempre un prezzo più alto è sinonimo di qualità.

    Ovviamente affidarsi ad un marchio rispetto ad un altro vi darà qualche garanzia in più, ma ci sono altrettante marche economiche che offrono prodotti di qualità. Se poi scegliete l’offerta Energit CASA le tariffe sono sempre convenienti!

    Informatevi anche se l’acquisto può essere abbinato ai bonus statali, a delle detrazioni fiscali oppure a qualche altro tipo di finanziamento.

    Quindi arrivati a questo punto non vi resta che ascoltare i consumatori.

    Ormai il web è pieno di forum e di siti in cui potete leggere le recensioni di chi ha già provato quel prodotto che vi interessa; in molti casi potete rivolgervi direttamente alla casa produttrice o a dei fornitori che sapranno rispondere alle vostre domande.

    Un altro elemento che è meglio considerare è il servizio post vendita. Quanti anni di garanzia avrete dopo l’acquisto? Cosa copre la garanzia? Quale tempo minimo avete per il recesso? In quali casi è previsto un rimborso?

    E poi se il vostro non è un acquisto che deve soddisfare un’esigenza impellente, potete sempre aspettare quei periodi dell’anno in cui piccoli e grandi rivenditori fanno delle offerte davvero vantaggiose e forse vi fanno pensare che sia meglio aspettare ancora un po’.

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