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Come scegliere un termoventilatore a basso consumo

come scegliere un termoventilatore basso consumo

da Redazione | 17 Novembre 2021

L’autunno è arrivato e con sé anche le temperature più basse.

Durante le prime ore della mattina quando vi alzate dal letto e la sera quando tornate a casa dal lavoro, vi farebbe piacere trovare un ambiente caldo in cui potervi rilassare.

Che sia un caminetto, una stufa a pellet oppure il classico termosifone, bisogna sempre aspettare un po’ di tempo prima che tutta la casa si sia riscaldata.

Avete mai pensato che un termoventilatore a basso consumo potrebbe fare al caso vostro?

Soprattutto se anche voi siete di quelle persone freddolose, che prima di entrare in bagno per fare una doccia devono armarsi di coraggio.

Immaginate di avere un termoventilatore da bagno che scaldi la stanza prima ancora che voi entriate e per di più senza incidere troppo sul consumo energetico.

No, non è un sogno e noi di Energit possiamo dimostrarvelo.

La stufa elettrica

Diciamolo chiaramente: tutti vogliono avere la casa calda e un risparmio energetico.

Spieghiamolo una volta per tutte: ormai è possibile avere entrambe le cose.

Anche se avete già un sistema di riscaldamento nella vostra abitazione, chi vi dice che non potete abbinarlo a un termoventilatore basso consumo?

Immaginate di svegliarvi presto la mattina, i termosifoni non si sono ancora attivati e voi dovete cambiarvi di corsa per andare in ufficio.

Volete tremare di freddo o preferite vestirvi con calma nel tepore della vostra camera grazie ad una stufetta elettrica?

Ma vediamo allora che cos’è un termoventilatore a basso consumo.

Il termoventilatore è una stufa elettrica che ha due componenti essenziali: la resistenza metallica oppure in ceramica che riscalda l’aria e a sua volta viene diffusa nell’ambiente attraverso una o più ventole.

In particolare il termoventilatore ceramico ha la caratteristica di riscaldarsi rapidamente e di raffreddarsi in tempi molto lunghi, assicurando sempre un basso consumo energetico.

E a proposito di risparmio energetico: quando si decide di acquistare una stufa elettrica basso consumo per produrre aria calda in maniera continuativa in uno spazio ampio, sarebbe meglio orientarsi su un modello di classe energetica A++, se invece siete alla ricerca di un piccolo termoventilatore da bagno, allora potreste accontentarvi di un modello di classe A.

Ma oltre al consumo energetico, cos’altro bisogna valutare durante la ricerca di un termoventilatore basso consumo?

Caratteristiche essenziali di un termoventilatore

Quando si tratta della scelta di un nuovo elettrodomestico si deve sempre far fronte alle numerose proposte del mercato, che si differenziano per le dimensioni, la forma, i materiali e altre varie componenti e accessori che non fanno altro che confondervi le idee.

Cerchiamo allora di capire quali caratteristiche dovrebbe avere un buon termoventilatore a basso consumo:

  • la resistenza, che come si diceva prima può essere metallica oppure in ceramica. Il termoventilatore ceramico per i motivi spiegati in precedenza è il modello più caro perché dotato di tecnologie avanzate, quindi il prodotto è migliore viste anche le sue capacità di diffondere aria calda in maniera omogenea;
  • la potenza assorbita, che in genere varia dai 1500 a poco più di 2000 w. Alcuni modelli permettono di scegliere quale potenza impostare in base all’uso che se ne vuole fare, quindi bisogna sapere che la cifra indicata nella confezione del prodotto esplicita la potenza massima della stufa elettrica;
  • la portata, ovvero lo spazio misurabile in metri cubi che la stufa è in grado di riscaldare. Questo valore è strettamente legato a quello della potenza assorbita, perché per riscaldare un tot di m cubi bisogna impostare una certa potenza. Per essere certi di non avere sprechi di energia è necessario calcolare l’ampiezza dello spazio in cui volete usare la stufa e in genere una stufa elettrica da 2200 w è in grado di scaldare 70 m cubi ;
  • la rumorosità dovuta al movimento della ventola spesso può risultare fastidiosa, in particolar modo se vi trovate in un ambiente piccolo o nelle ore notturne. Non tutte le schede tecniche indicano i decibel prodotti dal termoventilatore, ma esistono anche dei modelli definiti silenziosi, che producono un suono pari a 40 dB simile al rumore che potete ritrovare nelle biblioteche;
  • il termostato di sicurezza, che assicura lo spegnimento automatico quando l’apparecchio si surriscalda e potrebbe sciogliere le sue componenti o addirittura provocare incendi. Una volta che si attiva questa procedura di sicurezza, bisognerà aspettare che il termoventilatore si raffreddi del tutto prima di poterlo attivare nuovamente.

Caratteristiche facoltative

Oltre alle caratteristiche che abbiamo appena elencato, tra i termoventilatori a basso consumo che vi interessano di più ce ne sono alcuni che vi sembrano più allettanti per delle funzioni aggiuntive e visto che ci siete perché farne a meno?

Vediamo allora quali altre componenti potrebbe avere un termoventilatore:

  • tre livelli di velocità per gestire in base alle proprie esigenze i livelli di riscaldamento. Molti modelli hanno anche la funzione ECO, che serve ad alternare livelli di potenza differenti per ottenere un ambiente caldo, ma con un risparmio energetico;
  • la funzione aria fredda da sfruttare magari nei mesi estivi come un semplice ventilatore in cui viene attivata solo la ventola, perciò non produce aria fredda, ma ne favorisce solo la circolazione;
  • il termostato interno, che permette l’accensione automatica quando viene percepita una temperatura inferiore a quella che avete impostato. I termoventilatori più recenti sono dotati anche della funzione antigelo, che permette l’attivazione automatica della stufa quando la temperatura dell’abitazione sfiora i 5°C;
  • il timer, che fa attivare il termoventilatore all’ora che avete impostato e in genere è abbinato al termostato, per cui una volta entrata in azione, la stufa rimane accesa fino al raggiungimento della temperatura da voi selezionata;
  • IP 21, ovvero Internetional Protection 21 è una sigla che indica che il vostro termoventilatore ha una protezione per salvaguardare il suo funzionamento anche se entra in contatto con l’acqua. Quindi se avete una stufa con questa indicazione potete utilizzarla nel vostro bagno, facendo comunque attenzione ai getti di acqua diretti;
  • il doppio isolamento esterno, ovvero un doppio strato di materiale isolante che in caso di guasti evita il contatto diretto con le parti elettrificate.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Se siete alla ricerca di un termoventilatore a basso consumo di certo non è per abbellire casa, quindi non fatevi suggestionare dalle forme degli apparecchi che trovate in commercio, ma accertatevi della loro efficienza.

Detto questo potete comunque valutare le dimensioni, la forma e il peso, perché potrebbero rendere più comoda e maneggevole una stufa rispetto ad altre.

I termoventilatori da tavolo si caratterizzano per le loro dimensioni ridotte, poiché sono stati progettati per essere posizionati su ripiani ristretti come un davanzale o una scrivania, in modo da produrre aria calda ad altezza del busto.

I termoventilatori da parete devono essere fissati al muro; sono adatti per gli ambienti in cui si deve evitare il contatto con l’acqua come in bagno, oppure in piccoli spazi in cui si vuole lasciare libero il passaggio.

I termoventilatori a torre invece si caratterizzano per la loro forma allungata che si sviluppa in altezza e con essi l’aria calda è trasmessa in verticale. Visto lo spazio ridotto che occupano possono essere posizionati negli angoli di una stanza.

Per quanto riguarda il peso di solito la maggior parte delle stufette elettriche non supera i 5 chili, per il semplice fatto che può essere spostata di stanza in stanza in base alle necessità.

Lo spostamento inoltre è facilitato anche dalla presenza di una maniglia.

Un’altra componente che non deve essere data per scontata è la base, composta in genere da un piatto o da dei piedini rivestiti con materiale antiscivolo, che servono a dare maggiore stabilità.

Nel caso in cui il termoventilatore dovesse rovesciarsi, potrebbe entrare in azione il dispositivo anti-ribaltamento, che per sicurezza spegne la stufa in automatico.

Tipi di termoventilatori

Volete sapere qual è il miglior termoventilatore a basso consumo?

Ce ne sono diversi, ma cominciamo con il parlarvi del mini termoventilatore ceramico con diversi livelli di riscaldamento e due di potenza, arriva a 50 dB, ha la funzione ECO, riscalda uno spazio di 20 m cubi e può essere spostato facilmente grazie alla maniglia.

Un altro buon investimento potrebbe essere Eco Ceramic CFH1-100.

Con tre livelli di temperature sarete in grado di riscaldare una stanza di 65 m cubi risparmiando il 35% del consumo energetico; anche questo modello è silenzioso, facile da trasportare ed è preferibile per chi vive in città fredde, poiché provvisto della funzione antigelo.

C’è poi il termoventilatore ceramico verticale.

La protezione IP21 lo rende adatto per l’utilizzo in bagno, è silenzioso, dotato di tre livelli di potenza, ha una funzione oscillante così da far circolare meglio l’aria calda, ha il termostato interno e il timer che possono aiutarvi a mantenere un ambiente caldo secondo ogni vostra necessità.

Il termoventilatore a basso consumo frutto delle ultime innovazioni tecnologiche è quello privo di ventole.

La parte inferiore di questo apparecchio assorbe l’aria circostante, la purifica mantenendo nei filtri appositi le sostanze inquinanti come la formaldeide, il benzene e gli odori, infine rilascia nell’ambiente l’aria pulita che può essere riscaldata oppure raffreddata con un flusso di diffusione a lungo raggio.

In questo caso si tratta di un termoventilatore verticale in grado di oscillare a 350°C. Secondo i test effettuati dalla casa produttrice, se utilizzato alla massima potenza è in grado di diffondere aria purificata in una stanza con una superficie di 81 m cubi, mentre se utilizzato con l’impostazione di riscaldamento è idoneo per un ambiente decisamente più ridotto, ovvero di appena 35 m cubi.

Questo potrebbe essere un buon investimento se vivete in un monolocale di qualche grande città e oltre ad avere una casa riscaldata a dovere, volete avere un occhio di riguardo per la vostra salute: così vi libererete facilmente dell’inquinamento proveniente dall’ambiente esterno e di tutte le sostanze che possono provocare allergie.

Altro punto a suo favore è che a differenza della maggior parte delle stufette elettriche, quest’ultimo termoventilatore non secca l’aria e non sposta la polvere.

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