Quanto consuma lo scaldasonno?

Quanto consuma lo scaldasonno?

da Redazione | 02 Maggio 2023

In un periodo come quello attuale, in cui i costi in bolletta sono particolarmente elevati e in cui la crisi ambientale ha consapevolizzato la popolazione circa l’importanza del risparmio energetico, sono sempre di più coloro che cercano soluzioni intelligenti per ridurre i propri consumi.

Una di queste soluzioni consiste nel riscaldare il proprio letto con uno scaldasonno così da necessitare di minore calore proveniente da sistemi di riscaldamento più energivori. Ma si tratta veramente di una soluzione ragionevole?

Per rispondere è importante sapere quanto consuma lo scaldasonno. Forniremo questo dato a breve, subito dopo aver chiarito cosa sia precisamente l’apparecchio in questione.

Cosa è lo scaldasonno?

Lo scaldasonno, detto anche coprimaterasso termico, è un apparecchio formato da due strati di tessuto all’interno dei quali si trovano dei fili isolati capaci di trasformare in calore la corrente elettrica assorbita dalla presa.

Per riscaldare il proprio letto sarà quindi sufficiente posizionare lo scaldasonno direttamente sopra il materasso, al di sotto del coprimaterasso. Basteranno poi pochi minuti per avere un letto confortevole e ben caldo, così da potersi completamente rilassare nonostante il sistema di climatizzazione della stanza non sia stato azionato. Quando, successivamente, ci si coricherà nel letto caldo, è altamente consigliato spegnere lo scaldaletto, evitando così di lasciare l’apparecchio in funzione per l’intera notte, pratica che potrebbe arrecare danni alla salute.

Attenzione però a non confondere lo scaldasonno con la coperta elettrica! Quest’ultima, infatti, è utilizzata proprio come una coperta e, come tale, dovrà essere sistemata nella parte superiore del letto.

Quanto consuma lo scaldasonno?

A seconda del modello, la potenza di uno scaldasonno singolo va da un minimo di circa 0,5 o 0,6 kWh fino a un massimo di 1,5. Nel caso di un modello matrimoniale, questi valori equivarranno più o meno al doppio.

Per scoprire quanto consuma lo scaldasonno o scaldaletto al mese sarà sufficiente moltiplicare la potenza per le ore di utilizzo. Tale dato dovrà poi essere moltiplicato per il costo dell’energia segnato nelle proprie bollette: in questo modo si saprà quanto pesa effettivamente in bolletta il proprio scaldasonno.

In linea generale, il consumo di uno scaldasonno è minimo: un modello a basso consumo di ultima generazione avrà un costo di pochi centesimi di euro per un’intera notte. Diverse stime hanno dimostrato che utilizzando lo scaldasonno al posto di attivare il riscaldamento in camera da letto è possibile risparmiare in bolletta fino all’8%!

Rispetto agli altri sistemi di riscaldamento, quindi, il coprimaterasso termico ha un consumo decisamente ridotto. Inutile specificare, tuttavia, che tale risparmio potrà avere luogo solo qualora l’utilizzo dello scaldasonno sia in sostituzione ad un diverso sistema di riscaldamento, e non un’aggiunta. Questo è possibile quindi solo in quelle fortunate situazioni in cui la temperatura non sia eccessivamente bassa ed in cui sia quindi possibile non attivare il riscaldamento in camera da letto.

Come utilizzare correttamente uno scaldasonno?

Ora che abbiamo scoperto quanto consuma lo scaldasonno, vediamo come utilizzarlo correttamente.

Ecco di seguito alcuni importanti punti da rispettare per utilizzare il proprio scaldasonno in maniera adeguata.

  • Innanzitutto, come abbiamo già accennato, è importante evitare di tenere lo scaldasonno in funzione per l’intero arco della notte. Con il tempo, infatti, essere esposti al campo magnetico creato dallo scaldasonno potrebbe provocare danni alla salute. È quindi importantissimo spegnere il dispositivo o staccare la spina non appena ci si sia coricati nel letto caldo, dopo aver lasciato lo scaldasonno in funzione per circa una o due ore. In alternativa, è possibile optare per uno scaldasonno dotato di funzione timer, così da non doversi preoccupare di spegnerlo.
  • Non utilizzare lo scaldasonno come coperta, per asciugare abiti bagnati o in qualsiasi altra maniera che non rispecchi quella sua propria.
  • Nel caso di gravidanza, l’utilizzo dello scaldasonno è altamente sconsigliato: non sono infatti chiare quali potrebbero essere le conseguenze sul feto.
  • Poiché si tratta di un oggetto delicato, è importante maneggiarlo con cura: evitare di piegarlo, ma arrotolarlo per riporlo nell’armadio durante l’estate e prestare grande attenzione per il lavaggio, seguendo dettagliatamente le istruzioni.

Quanto costa uno scaldasonno?

Abbiamo visto che, a lungo termine, lo scaldasonno permette di risparmiare considerevolmente in bolletta in quanto rende possibile dormire in pieno comfort anche senza accendere i termosifoni o la pompa di calore della propria camera da letto. Ma quale prezzo aspettarsi da un tale dispositivo?

Il costo di uno scaldasonno dipende dal modello scelto. Mediamente, il prezzo di uno scaldasonno per letto singolo va da un minimo di 20€ fino a un massimo di circa 100. Tali prezzi raddoppieranno nel caso di uno scaldasonno per letto matrimoniale.

I fattori che concorrono nel determinare i diversi prezzi di uno scaldasonno sono principalmente i materiali di cui è composto, il sistema di protezione di cui il dispositivo è dotato ed infine la tecnologia.

Il materiale può andare da cotone o lana fino ai meno pregiati scaldaletto in poliestere o altri tessuti sintetici. Qualora si volesse investire in uno scaldaletto di qualità, è consigliabile optare per materiali naturali, in quanto hanno un migliore isolamento termico e sono più traspiranti rispetto alle alternative sintetiche.

Per quanto riguarda invece i sistemi di protezione e sicurezza, questi variano notevolmente a seconda della qualità e modernità del dispositivo. Vi sono ad esempio scaldasonno capaci di eliminare completamente i campi elettromagnetici, così come ve ne sono capaci di modificare la temperatura in base a quella dell’ambiente o del corpo.

Infine, per quanto riguarda la tecnologia, esistono scaldasonno lavabili e non lavabili, dotati o meno di sensore o del già citato timer per lo spegnimento automatico.

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