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Quanto inquina un condizionatore?

Quanto inquina un condizionatore? Impatto ambientale

da Redazione | 28 Aprile 2023

L’uso dei condizionatori è altamente diffuso nelle abitazioni: secondo i dati ISTAT le spese energetiche relative all’utilizzo di tali apparecchi in Italia coprono ben il 70% della spesa complessiva. Tuttavia, è importante considerare che si tratta di apparecchi particolarmente inquinanti, specialmente se appartenenti ad una classe energetica bassa o se con essi si desidera riscaldare (o raffreddare) ambienti particolarmente grandi.

Sapere quanto inquina un condizionatore è indispensabile per acquisire la consapevolezza necessaria a modificare le proprie abitudini verso un minore impatto ambientale.

I consumi del condizionatore

Prima di concentrarci sull’inquinamento, parliamo un attimo dei consumi del condizionatore. Vi sono numerose variabili rispetto al consumo; in particolare esso dipende:

  • Dalla potenza dell’apparecchio
  • Dalla sua tipologia
  • Dalla temperatura impostata
  • Dalla sua classe energetica di appartenenza
  • Dalla grandezza dell’ambiente
  • Dal fatto che usufruisca o meno della tecnologia inverter.

Sapere da cosa dipendono i suoi consumi è di fondamentale importanza per capire quanto inquina un condizionatore, in quanto i due aspetti non sono poi così separati.

Per avere un’idea di quale sia il range di consumo per un condizionatore: nel caso di un condizionatore altamente efficiente, ovvero appartenente alla classe energetica A+++, i consumi energetici da aspettarsi sono pari a circa 160 kWh all’anno. Questi possono salire fino anche a 430 Kwh nel caso dei dispositivi meno efficienti. Per sapere poi a quanti soldi corrispondono questi valori, sarà sufficiente moltiplicare il prezzo dell’energia (in base a quale sia quella applicata dal proprio fornitore) per il numero di ore in cui l’apparecchio è stato in funzione.

Quanto inquina un condizionatore?

Come molti sono già a conoscenza, utilizzare il condizionatore inquina. In particolare, uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology e condotto dai ricercatori del Dipartimento di Scienza dell’atmosfera dell’Università di Wisconsin-Madison ha dimostrato che l’utilizzo di tali apparecchi provoca un aumento dell’anidride carbonica e altri gas nocivi (come l’ossido di azoto o l’anidride solforosa) immessi in atmosfera. Ma precisamente quanto inquina un condizionatore?

L’uso dei condizionatori d’aria è responsabile circa del 10% delle emissioni di anidride carbonica a livello mondiale. Si tratta di una percentuale preoccupante, stimata nei Paesi Bassi dall’Istituto Nazionale per la Salute Pubblica e l’Ambiente. Negli Stati Uniti parliamo di circa 117 tonnellate di anidride carbonica emesse ogni anno solo per l’uso dei condizionatori.

Oltre ai danni all’ambiente e alle generazioni future, non dobbiamo dimenticare che questo genere di inquinamento atmosferico è dannoso anche per la salute delle persone che attualmente abitano le città. Per citare solo alcuni dei rischi a cui le persone vanno incontro, basti pensare che l’ossido di azoto e l’anidride solforosa sono responsabili di problemi respiratori sia per gli anziani che per i bambini.

Quando si valuta l’idea di utilizzare dei sistemi di condizionamento più efficienti o alimentati da fonti di energia rinnovabile, non è solo il proprio risparmio in bolletta che bisogna tenere in considerazione. Essere a conoscenza dell’inquinamento dei condizionatori e dei numerosi danni che esso provoca per la salute dell’ambiente e delle persone dovrebbe essere una spia d’allarme sufficiente a modificare le proprie abitudini.

Abbiamo già menzionato quali sono i fattori che incidono nel consumo del condizionatore: gli stessi fattori sono responsabili, proporzionalmente, di un maggiore o minore tasso di inquinamento prodotto dal proprio impianto. Mettendo in relazione, ad esempio, la grandezza dell’ambiente con la classe energetica, possiamo avere 78 grammi di anidride carbonica emessi ogni ora per un condizionatore di classe A+++ installato in un appartamento di 30 mq, così come possiamo averne circa 132 grammi qualora, nello stesso appartamento, fosse installato un condizionatore di classe B (nel caso di un condizionatore di classe F parleremmo addirittura di 220 grammi).

Ancora, se il condizionatore di classe A+++ fosse invece installato in un appartamento di 100 mq, l’emissione oraria di anidride carbonica potrebbe salire fino a circa 340 grammi (e salirebbe fino a 733 grammi per un condizionatore classe F). Gli esempi potrebbero essere infiniti valutando le diverse variabili che abbiamo precedentemente menzionato rispetto ai consumi del condizionatore, ma noi ci limiteremo a questo semplice esempio.

Modificare le proprie abitudini allo scopo di ridurre il proprio impatto ambientale è dunque di primaria importanza, specialmente nella fase storica in cui ci troviamo adesso, in cui il problema ambientale (riscaldamento globale) ha raggiunto proporzioni a dir poco allarmanti. Ecco allora qualche consiglio al riguardo.

Come ridurre il proprio inquinamento

Purtroppo, attualmente non esistono condizionatori il cui impatto ambientale sia completamente nullo. Tuttavia, esistono modi per ridurre il proprio impatto ambientale.

Innanzitutto, è indispensabile sostituire un vecchio condizionatore di bassa classe energetica con uno più efficiente ed il cui impatto ambientale sia minore. Se il costo iniziale potrebbe inizialmente spaventare rispetto a tale scelta, basti considerare che i ridotti consumi successivi alla sostituzione porteranno, in tempi brevi, ad un consistente risparmio.

Ancora, è importante che il proprio impianto sia sottoposto regolarmente a manutenzione. È inoltre importante che la potenza sia adeguata all’ambiente che si intende climatizzare.

Inutile poi specificare l’importanza della moderazione: non tenere il condizionatore in funzione per un tempo superiore a quello davvero necessario.

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