Quanto tempo ci vuole per fare la voltura della luce?

Quanto tempo ci vuole per fare la voltura della luce

da Redazione | 16 Ottobre 2024

Avete mai pensato di modificare l’intestatario del contratto di fornitura luce o gas senza che questa venisse a mancare, o magari siete obbligati a fare questo passaggio per via di un nuovo inquilino che entra in un vostro immobile?

Scopriamo insieme in questo articolo quanto tempo ci vuole per fare la voltura della luce.

Cos’è la voltura?

Come sottolineato in precedenza, la voltura non è altro che un’operazione necessaria quando si decide di modificare l’intestatario di un contratto di fornitura luce o gas senza che questa venga interrotta.

Quest’ultimo particolare è fondamentale perché ciò che contraddistingue la voltura dal subentro è proprio la continuità di fornitura tra una gestione pre-voltura e una post voltura.

A chi spetta la voltura delle utenze?

La legge prevede che la procedura sia di competenza di coloro che desiderano che le utenze gli siano intestate, per questo motivo la voltura deve essere svolta dal nuovo inquilino quando sottoscrive il contratto d’affitto di un immobile.

Capita però, molto spesso, che quest’ultimo non se ne occupi ed è quindi bene che sappiate alcune dinamiche e regole: è dovere dell’intestatario dell’immobile corrispondere la somma della bolletta finché non viene effettuata la voltura del subentro. Una volta che questo avviene, potrà richiedere il rimborso delle somme non pagate, ma nel caso in cui l’inquilino si rifiutasse di pagare è possibile procedere con un decreto ingiuntivo che risulta essere l’alternativa più rapida e anche più economica.

A questo punto, se l’inquilino continua a ignorare questo passaggio fondamentale, il proprietario dell’immobile può avvalersi della rescissione del contratto per inadempienza.

Questo disordine può poi riflettersi sul nuovo inquilino che si rende conto che il precedente affittuario non pagava le bollette. Il fornitore di luce e gas non può pretendere che il nuovo inquilino paghi le somme non corrisposte dal vecchio affittuario moroso, per cui si creano due contratti nettamente distinti con due persone differenti.

Tuttavia, esistono casi in cui il nuovo intestatario dell’utenza è tenuto a saldare il debito, sono due:

  • se chi richiede la voltura è l’erede del defunto moroso, e dunque del precedente affittuario;
  • se un familiare dell’inquilino moroso desidera intestarsi le utenze.

Per fare in modo che la procedura vada a buon fine è necessario preparare anche la documentazione tra cui:

  • codice POD;
  • voltura presente in bolletta;
  • indirizzo dell’immobile a cui si vuole applicare la voltura;
  • codice fiscale;
  • copia del documento d’identità;
  • contratto di affitto;
  • ultima lettura del contatore;
  • accettazione delle condizioni proposte dal fornitore;
  • dichiarazione di estraneità rispetto ad un debito precedente.

Spieghiamo meglio come avviene tutta la procedura: il fornitore invierà una serie dei documenti (contratto di fornitura e un modulo dove indicare a che titolo ci si trova nell’immobile).

Alcuni documenti dovranno essere restituiti firmati e compilati con copia del documento d’identità valido.

Quanto tempo ci vuole per fare la voltura della luce

A differenza del subentro, ovvero il caso in cui il contatore viene staccato dal vecchio affittuario e dovrà essere poi riattivato dal nuovo inquilino, la voltura ha tempi diversi.

Per fare quest’ultima, infatti, servono generalmente 7 giorni lavorativi a partire dalla ricezione da parte del fornitore di tutti i documenti, dati e informazioni necessarie. Dunque, prima vengono restituiti i documenti inviati dal fornitore e prima avverrà la voltura.

Per registrare il nuovo contratto servono due giorni lavorativi dalla comunicazione del venditore.

Quanto costa la voltura della luce​?

Prima di firmare un contratto di voltura della luce è bene assicurarsi che i costi siano accessibili e razionali così da poter affrontare il cambio di intestatario in modo sereno.

I costi della voltura, infatti, variano a seconda del fornitore. Nel mercato libero si paga il contributo fisso di 26 euro più IVA e una quota di servizio tra i 20 e i 60 euro che varia in base al fornitore che può, volendo, anche richiede il pagamento dell’imposta di bollo di 16 euro.

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