Home  >  Energit time  >  Decreto Rilancio: come funziona l’ecobonus al 110%

Decreto Rilancio: come funziona l’ecobonus al 110%

da Redazione | 29 Maggio 2020

Il Decreto Rilancio, approvato nella serata del 13 Maggio dal Governo, prevede un piano di intervento da 55 miliardi di euro per favorire la ripresa economica del Paese in seguito all’emergenza coronavirus.

Tra le misure messe a punto a sostegno dell’economia, questa manovra finanziaria rivolge un’attenzione particolare al settore dell’edilizia, introducendo importanti novità in materia di Ecobonus per favorire i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica.

A sostegno dei lavori di messa in sicurezza ed efficientamento energetico il Governo prevede, infatti, all’interno del nuovo Decreto, il potenziamento delle detrazioni fiscali finora previste, con introduzione dell’Ecobonus al 110% a favore di persone fisiche, titolari di impresa, associazioni e liberi professionisti, enti pubblici e privati non commerciali.

Ecco come funziona l’Ecobonus al 110%, quali sono gli interventi ammessi, i limiti di spesa e come usufruire della detrazione.

Decreto Rilancio: come funziona l’Ecobonus al 110%

L’Ecobonus al 110% inserito dal Governo nel Decreto Rilancio, precisamente all’articolo 128 del testo, consiste in un aumento dell’aliquota finora concessa al 110% a copertura delle spese sostenute tra il 1°luglio 2020 e il 31 dicembre 2021 per interventi di efficientamento e riqualificazione energetica, riduzione del rischio sismico, installazione di impianti fotovoltaici e di colonnine di ricarica di veicoli elettrici.

Per ottenere la detrazione fiscale il contribuente potrà ricevere uno sconto in fattura da parte del fornitore o impresa che realizza i lavori, che, a sua volta, recupererà l’importo con la cessione del credito maturato (che verrà restituito nell’arco di cinque anni) alle banche o altri istituiti di credito.

Questa modalità di fruizione prevede un accordo congiunto tra le parti, che dovranno accettare il meccanismo di funzionamento basato sullo sconto in fattura e sul recupero del credito in cinque anni.

In alternativa il bonus potrà essere ottenuto come una vera e propria detrazione fiscale suddivisa in cinque rate di uguale importo.

Le misure elencate permetteranno alle famiglie di affrontare i lavori di ristrutturazione ammessi dall’Ecobonus senza alcuna spesa, cedendo la detrazione o con uno sconto immediato.

Per far svolgere i lavori gratuitamente sarà necessario rivolgersi ad un patronato, al quale dovrà essere dimostrata la sussistenza dei requisiti per ottenere la detrazione di imposta sugli interventi, i quali dovranno poi essere certificati da tecnici abilitati o professionisti di settore.

L’asseverazione dovrà essere poi trasmessa in via telematica all’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo Economico.

La principale condizione per ottenere Ecobonus e Sismabonus al 110% è la realizzazione di maxi interventi che consentano un miglioramento della classe energetica degli edifici di almeno due classi e il rispetto di un preciso iter burocratico.

Oltre alla cooperazione tra le parti coinvolte, per ottenere l’Ecobonus al 110% esistono infatti limiti di spesa da rispettare, escludendo i lavori di minore portata, ecco quali sono quelli ammessi e i requisiti per ottenere la detrazione.

Ecobonus al 110%: interventi ammessi e condizioni

Il potenziamento dell’aliquota dell’Ecobonus al 110%, prevista dal Decreto Rilancio, include le spese documentate e sostenute dal contribuente per lavori di:

Isolamento termico dell’involucro degli edifici

La detrazione al 110% si applica ad un ammontare complessivo di spesa pari ad un massimo di 60.000€, da moltiplicare per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio per interventi di isolamento termico delle superfici opache, sia verticali che orizzontali.

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernali in parti comuni condominiali

L’Ecobonus al 110% si applica anche ai lavori eseguiti su parti comuni di edifici per la sostituzione di vecchi impianti invernali con caldaie a condensazione almeno in classe A o impianti centralizzati per il condizionamento di ambienti o fornitura di acqua calda sanitaria, inclusi quelli ibridi e geotermici, in abbinamento a micro generatori e impianti fotovoltaici.

Il limite di spesa massimo ammissibile in questo caso non potrà essere superiore ai 30.000€, da moltiplicare per il numero di unità immobiliari dell’edificio, a copertura delle operazioni di bonifica e smaltimento dei vecchi impianti.

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernali esistenti su edifici unifamiliari

La detrazione al 110% si applica anche per gli interventi eseguiti su singole unità abitative per la sostituzione di vecchi impianti con sistemi ibridi o geotermici per la fornitura di acqua calda sanitaria o il condizionamento degli ambienti, in abbinamento a sistemi fotovoltaici o micro generatori.

Il limite di spesa ammesso sarà anche in questo caso non superiore a 30.000€.

Per gli interventi di sostituzione di infissi e finestre, tende da sole o condizionatori non sono previste aliquote al 110%, per questi lavori è infatti applicata la detrazione precedente al Decreto Rilancio, dal 50% al 65%, a meno che essi non siano eseguiti in abbinamento ad uno degli interventi maggiori sopra elencati.

Decreto Rilancio: Sismabonus e Super bonus

Tra gli interventi ammessi dalla detrazione al 110% nel Decreto Rilancio sono inclusi anche quelli compresi nel Sismabonus ossia i lavori eseguiti dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2020 per la riduzione del rischio sismico.

La novità riguarda la stipula di una polizza assicurativa a copertura dei rischi legati ad eventi sismici o calamitosi, che in caso di cessione del credito ad una impresa assicurativa, prevede una detrazione del premio assicurativo pari al 90% anziché al 19%.

Per l’installazione di impianti solari fotovoltaici è previsto, invece, un Superbonus ovvero una detrazione del 110% su una spesa massima di 48.000€ o di 2.400€ per ogni kW di potenza.

La detrazione, prevista anche in questo caso in caso in installazione eseguita congiuntamente ad altri interventi ammessi dall’Ecobonus, si estende anche a lavori di messa in opera di sistemi di accumulo integrati, per un limite di spesa pari a 1.000€ per ogni kWh di capacità del sistema.

Pin It on Pinterest