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Come è fatto il contatore del gas metano?

da Redazione | 07 Luglio 2020

Il contatore del gas è uno strumento che consente di misurare il volume e la quantità di gas utilizzati da un’utenza, assicurando una corretta gestione dei consumi e un veritiero conteggio dei costi accreditati in bolletta. Questo utile dispositivo rappresenta il punto di consegna della materia prima e di collegamento tra un impianto casalingo e la rete di distribuzione, permettendo in sostanza al gas di giungere alle abitazioni.

Capire come è fatto il contatore del gas metano può essere dunque particolarmente utile per conoscere i consumi effettivi, ma per un corretto utilizzo dell’apparecchio è bene anche riconoscere le varie tipologie in base alle quali cambia anche la modalità di funzionamento.

Ecco com’è fatto e come funziona il contatore del gas metano in base alle tipologie e come effettuare una lettura dei dati per una migliore gestione delle spese.

Come è fatto il contatore del gas metano: tipologie e funzionamento

Fino a qualche anno fa il contatore del gas era uno strumento esclusivamente analogico, detto anche a membrana, particolarmente utilizzato nei contesti domestici, mentre i modelli a turbina o rotoidi erano diffusi prevalentemente a livello industriale e utilizzati per portate maggiori di gas.

I contatori si distinguono anche in base alla capacità di misurazione massima, detta anche calibro o portata, che indica appunto la quantità di gas (misurata in metri cubi all’ora) che passa nel contatore in una specifica unità di tempo.

In base alla portata alcuni contatori si possono distinguere in classi differenti, che sono indicate con la lettera G, i più moderni sono invece dotati di correttore di volume ovvero utilizzano specifiche sonde di pressione e temperatura per ottenere condizioni standard che consentano la misurazione del consumo in metri cubi (Smc).

Se è vero che il contatore del gas analogico è stato per lungo tempo l’unico apparecchio di misurazione dei consumi di gas, attualmente questo dispositivo si differenzia in due versioni: analogica e digitale.

Con la delibera del 16 luglio 2019, infatti, l’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (ARERA) ha imposto la sostituzione dei vecchi contatori con nuovi modelli di tipo elettronico entro la fine del 2025 al fine di garantire una lettura più precisa e affidabile che permetta una migliore gestione dei consumi.

Ecco quali sono le differenze tra le due tipologie di contatori e quali sono i vantaggi dei nuovi dispositivi elettronici che sostituiranno a breve i vecchi modelli.

Come è fatto il contatore del gas metano: modelli analogici ed elettronici

I contatori del gas analogici sono dispositivi di tipo domestico che evidenziano i consumi con una serie di numerica in rosso e nero, appartenenti alla classe G4 o G10 in caso dei condomini. Questi modelli a membrana, detti anche a pareti deformabili, un tempo di pelle animale ma oggi di tipo sintetico, sono composti da due camere che consentono di azionare il totalizzatore collocato sul quadrante tramite manovella.

Durante la misurazione il dispositivo isola un determinato volume di gas all’interno delle celle, trasmettendo in questo modo il processo di riempimento e svuotamento all’indicatore numerico, che così registra il consumo di una certa quantità di gas naturale evidenziandone il valore nel quadrante.

I contatori del gas di nuova generazione, invece, sono dotati di display elettronico che consente di visualizzare i dati e le informazioni relative ai consumi attraverso un semplice tasto da premere più volte, o, secondo i modelli, premendo due bottoni, contrassegnati come P1 e P2, che consentiranno di visualizzare anche la potenza massima del periodo attuale e di quello precedente.

Il funzionamento del contatore elettronico è simile a quello analogico, ad eccezione della presenza del display e di speciali sensori, che sostituiscono il sistema a manovella dei vecchi dispositivi per offrire una misurazione dei consumi più efficace. In alcuni modelli moderni è presente anche un’elettro-valvola che consente una lettura a distanza intercettando il flusso di gas, mentre le due camere all’interno dell’apparecchio continuano ad essere una costante che accomuna i vecchi contatori con i nuovi.

Il contatore del gas di nuova generazione può distinguersi a sua volta in due tipologie, quello parzialmente integrato o elettronico, la cui lettura avviene sulla base delle variazioni di temperatura e il modello teleletto o completamente integrato, dove i dati vengono registrati anche in base alla pressione.

Oltre alla lettura dei consumi a distanza, i moderni contatori del gas metano offrono innumerevoli vantaggi rispetto ai vecchi dispositivi, ecco quali sono i principali e come interpretare i dati della misurazione per un maggiore risparmio in bolletta.

Contatore del gas elettronico: quali sono i vantaggi

I nuovi modelli di contatore del gas assicurano praticità e precisione di lettura offrendo indiscutibili vantaggi rispetto agli apparecchi tradizionali, tra questi:

Controllo dei dati in tempo reale

Grazie ad un controllo in tempo reale dei dati di consumo, reso possibile anche dal facile accesso al display elettronico, i contatori del gas di nuova generazione permettono di velocizzare tutte le operazioni, da quelle di cambio operatore alla scelta di nuove tariffe basate sul reale utilizzo di gas in base ad ore o fasce orarie di consumo.

Lettura rapida e accurata

Il contatore del gas di tipo elettronico assicura una rapida e accurata lettura dei consumi ogni quindici minuti grazie ai sensori che permettono di misurare con precisione il passaggio del gas nell’apparecchio.

Misurazioni più accurate permettono di gestire in maniera più efficace i consumi e garantiscono al cliente il pagamento di bollette del tutto corrispondenti ad un consumo effettivo e non stimato.

Gestione a distanza

I nuovi modelli di contatore del gas possono essere gestiti a distanza, consentendo così di eseguire operazioni di attivazione o disattivazione, intervenendo ad esempio sulla valvola elettronica da remoto, che non richiedono la presenza fisica del tecnico nell’abitazione.

Telelettura a distanza e telecontrollo da remoto permettono di ottenere misurazioni più affidabili, limitando gli sprechi per un maggiore risparmio in bolletta.

Informazioni precise sui consumi

Il contatore elettronico offre informazioni precise e attendibili sui consumi di gas, che è possibile visualizzare in modo semplice e veloce su un luminoso display.

Oltre allo storico dei consumi degli ultimi mesi, alcuni modelli possono riportare anche il codice PDR o punto di riconsegna e il numero di matricola.

Vediamo quindi di che cosa si tratta e come leggere al meglio gli altri dati visualizzati sul display del contatore del gas per una corretta gestione dei propri consumi.

Come leggere il contatore del gas metano: matricola e codice PDR

Il numero di matricola è un codice identificativo dell’apparecchio assegnato dal produttore che nei vecchi contatori può essere costituito esclusivamente da numeri, in genere da 6 o 8 cifre, mentre nei modelli elettronici prevede anche lettere dell’alfabeto che precedono i numeri.

Questo codice alfanumerico è sempre presente sul contatore del gas metano ma si può trovare in posizioni diverse, in alternativa è possibile reperire questo numero anche nella bolletta del gas, precisamente nella sezione relativa ai dati della fornitura.

Un altro codice univoco particolarmente utile in caso di cambio di utenza o di fornitore è il PDR, che identifica con precisione la posizione fisica del contatore e, poiché viene assegnato a quella specifica utenza al momento dell’allaccio, non varia con il passaggio a nuovo intestatario o fornitore.

Il codice PDR si compone di 14 cifre, di cui le prime quattro identificano il distributore di rete locale, mentre le dieci restanti rappresentano il codice dell’utenza.

In caso di voltura o subentro, ma anche di malfunzionamenti del contatore, è dunque fondamentale risalire a questi dati fondamentali riguardanti l’utenza del gas, se non è possibile leggerli direttamente sull’apparecchio l’alternativa è una richiesta scritta al proprio distributore locale, che fornirà le informazioni riguardanti il contatore.

Saper leggere i dati del contatore del gas in autonomia è particolarmente utile per effettuare una stima reale dei consumi da inviare al proprio fornitore, a patto di comunicarli al massimo nei dieci giorni prima dell’arrivo della bolletta. Per una efficace auto lettura è sufficiente attivare il contatore semplicemente premendo il pulsante vicino al display più volte fino a visualizzare i dati relativi al consumo di gas espressi in metri cubi (m3).

La cifra che compara andrà comunicata al proprio fornitore, limitatamente ai numeri su sfondo nero che precedono la virgola, insieme al numero di matricola del contatore, in genere collocato sotto o accanto al codice a barre e preceduto dalla sigla NO. o Nr. o sotto l’indicatore del consumo.

I numeri rossi posizionati dopo la virgola, invece, non sono considerati rilevanti per la misurazione dunque potranno essere tralasciati nel comunicare i dati, mentre è richiesto in genere il codice PDR, non sempre però indicato sul contatore e, se presente, inserito all’interno di un’etichetta o direttamente nel display.

Il display del contatore elettronico si spegne automaticamente dopo qualche minuto, è sufficiente però premere nuovamente il pulsante per accedere ai dati e terminare l’auto lettura. In alternativa è possibile far eseguire la lettura del contatore del gas da un tecnico incaricato dal distributore, che eseguirà la lettura ottica del contatore attraverso i fori presenti in tutti i dispositivi elettronici di nuova generazione.

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