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Quando accendere il riscaldamento nel 2022?

data di accensione riscaldamento 2022

da Redazione | 22 Novembre 2022

Il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha pubblicato sul portale il nuovo Piano nazionale di contenimento dei consumi di Gas Naturale, confermato da un Decreto ministeriale firmato dal consigliere per l’energia Roberto Cingolani. Si tratta di un insieme di regole per determinare quando accendere il riscaldamento nel 2022, secondo una ripartizione nazionale in sei fasce climatiche.

Si tratta di misure necessarie in risposta al caro energia ed all’aumento dei costi della materia prima. In particolare, l’orario di accensione dei riscaldamenti sarà ridotto di un’ora rispetto all’anno precedente, mentre il periodo comprensivo di accensione sarà ridotto di 15 giorni. È inoltre prevista, in cinque delle sei zone climatiche, una diminuzione di un grado rispetto alle temperature massime a cui impostare il riscaldamento.

Vediamo ora come sono divise le sei zone climatiche individuate dal MiTE e quali sono le regole per l’accensione riscaldamento 2022 in base alla zona climatica di appartenenza.

Accensione riscaldamento 2022: le 6 zone climatiche

La divisione del territorio nazionale in zone climatiche si basa sui Gradi Giorno (GG), i quali sono stati definiti dal DPR 412/93 come la “somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente, convenzionalmente fissata a 20°C, e la temperatura media esterna giornaliera”. Un valore alto di GG designa le zone più fredde, mentre al contrario un valore basso indica le zone con le temperature più calde.

Il territorio è stato dunque suddiviso in sei zone climatiche definite con le lettere dalla A alla F, dove la A è caratterizzata da GG inferiori ai 600 e la F superiori ai 3.000. A seconda della specifica zona climatica il fabbisogno termico sarà diverso e così le limitazioni, le quali si fanno via via meno severe con l’aumentare dei GG, fino ad arrivare alla zona F (Belluno, Cuneo e aree alpine) per la quale non è prevista alcuna limitazione.

Le zone climatiche non coincidono rigidamente con i confini regionali: seppur, come è prevedibile, le zone più fredde si trovano al nord e quelle più calde al sud, vi sono esempi di zone classificate come E negli appennini del sud o classificate come D nelle coste nordiche.

Ecco di seguito la suddivisione dei comuni nelle diverse zone climatiche:

  • Zona A: Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle;
  • Zona B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani;
  • Zona C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto;
  • Zona D: Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì’, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo;
  • Zona E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza;
  • Zona F: Belluno, Cuneo.

Accensione riscaldamento 2022: date e orari per le 6 zone climatiche

Come abbiamo detto, la normativa indica per ogni zona climatica quale è il periodo dell’anno ed il numero massimo di ore giornaliere in cui nel 2022 è consentito accendere l’impianto di riscaldamento centralizzato.

Rispetto all’anno passato le regole saranno più severe per via del caro bolletta. La zona F è l’unica a non avere alcun tipo di limitazione, in quanto si tratta della zona più fredda. Per quanto riguarda le altre zone, la Zona E, è la prima a poter accendere il riscaldamento, dal 22 ottobre al 7 aprile, con ben 13 ore giornaliere. Nella Zona D i termosifoni potranno essere accesi a partire dall’8 novembre fino al 7 aprile, per un massimo di 11 ore. Proseguendo verso le zone più temperate, nella Zona C si potranno accendere i riscaldamenti a partire dal 22 novembre e fino al 23 marzo, per 9 ore giornaliere massime. La Zona B prevede che il riscaldamento venga acceso a partire dall’8 dicembre fino al 23 marzo per 7 ore giornaliere ed infine la zona più calda, la A, prevede che il riscaldamento sia tenuto acceso per un massimo di sole 5 ore al giorno, dall’8 dicembre al 7 marzo.

Ecco una breve lista riassuntiva di quanto detto:

  • Zona A: dal 8 dicembre al 7 marzo, 5 ore al giorno;
  • Zona B: dal 8 dicembre al 23 marzo, 7 ore al giorno;
  • Zona C: dal 22 novembre al 23 marzo, 9 ore al giorno;
  • Zona D: dal 8 novembre al 7 aprile, 11 ore al giorno;
  • Zona E: dal 22 ottobre al 7 aprile, 13 ore al giorno;
  • Zona F: Nessuna limitazione.

Le eccezioni alla regola

La normativa esclude alcuni edifici pubblici come cliniche o ospedali, ma anche asili nido e scuole materne, saune, piscine o altri luoghi per i quali queste regole stringenti non sembrano essere consone.

Inoltre, sarà esonerato dal rispettare le restrizioni citate anche chi possieda impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.

Nel caso di temperature particolarmente rigide, inoltre, le autorità comunali potranno autorizzare variazioni alle regole.

Accensione riscaldamento 2022: come funzionano i controlli?

I controlli per il rispetto delle regole sopraccitate spettano agli enti locali, i quali potranno però scegliere di delegarli ad altri organismi pubblici o privati, attraverso determinati accordi. Si tratterà di controlli a campione, che non riguarderanno coloro i quali possiedano un impianto di riscaldamento autonomo.

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