Cos’è e come funziona il Piano Transizione 5.0?

Come funziona il Piano Transizione 5.0, efficienza energetica

da Redazione | 09 Agosto 2024

Il Piano Transizione 5.0 è un’opportunità importante per le imprese italiane che vogliono migliorare l’efficienza energetica e la sostenibilità dei loro processi produttivi. Attraverso un credito d’imposta, le imprese possono ottenere un significativo sostegno finanziario per realizzare nuovi investimenti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con la possibilità di rendicontare le spese entro il 28 febbraio 2026.

Questo piano di incentivi statali fa parte delle novità introdotte dal governo per sostenere la crescita sostenibile e digitale delle aziende, in linea con gli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Chiariamo meglio come funziona questo incentivo, a chi è rivolto, gli investimenti agevolabili e tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è il Piano Transizione 5.0?

Il Piano di incentivi statali Transizione 5.0 è definito a sensi della legge n. 56 del 29 aprile 2024 e consente un credito d’imposta fino al 45% delle spese sostenute dalle imprese per investimenti fatti dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025.

Con una dotazione finanziaria complessiva pari a 6,3 miliardi di euro, questa agevolazione si pone l’obiettivo di aiutare le aziende a ridurre i consumi energetici e il proprio impatto ambientale, adottando tecnologie innovative e producendo energia da fonti rinnovabili.

Beneficiari e requisiti di accesso

Possono beneficiare del credito d’imposta tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale. Anche le stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti possono beneficiare dell’agevolazione.

Tuttavia, sono escluse:

  • Le imprese in stato di liquidazione o soggette a procedure concorsuali;
  • le imprese destinatarie di sanzioni interdittive o che non rispettano gli obblighi di sicurezza e contributivi.

Quali investimenti sono agevolabili?

Il credito d’imposta è concesso per investimenti in beni materiali e immateriali nuovi che contribuiscono a una riduzione dei consumi energetici.

Sono agevolabili:

  1. Beni materiali e immateriali “Industria 4.0”
  • Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa, che rispettano i requisiti del modello “Industria 4.0”.
  • Tra i beni immateriali agevolabili rientrano anche software e piattaforme per l’intelligenza degli impianti che monitorano i consumi energetici, introducono meccanismi di efficienza e utilizzano la sensoristica IoT (“Energy Dashboarding”).
  • Criterio di accesso: questi investimenti devono garantire una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per l’intera struttura produttiva o di almeno il 5% per i singoli processi interessati.
  1. Impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili
  • Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, inclusi gli impianti di stoccaggio, fino ad un massimo definito da massimali specifici.
  • Esclusioni: gli investimenti in impianti a biomasse. Nel caso di impianti fotovoltaici, sono agevolabili solo i moduli prodotti nell’Unione Europea che rispettano determinati requisiti di efficienza e composizione.
  1. Spese per la formazione del personale

È previsto un credito d’imposta fino al 10% degli investimenti in beni materiali e immateriali, finalizzato all’acquisizione di competenze utili alla transizione tecnologica e digitale dei processi produttivi, per una spesa massima fino a 300.000 euro.

Per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, è consentito l’accesso al credito d’imposta solo per i moduli prodotti nell’Unione Europea con specifiche caratteristiche di efficienza, corrispondenti a requisiti specifici di efficienza e fattura definiti dalla normativa.

Autoconsumo a distanza e principio DNSH

Il Piano Transizione 5.0 promuove solo investimenti sostenibili e a basso impatto ambientale, rispettando il principio DNSH (Do No Significant Harm). Ciò significa che gli incentivi sono riservati a progetti di innovazione che non danneggiano l’ambiente o la salute della persona, evitando soluzioni legate ai combustibili fossili o attività inquinanti.

Una delle novità più interessanti introdotte da Transizione 5.0 è l’introduzione dell’autoconsumo a distanza. Questo permette alle aziende di installare impianti fotovoltaici (o altre fonti rinnovabili) in luoghi diversi da quelli in cui consumano l’energia prodotta. L’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica e poi prelevata nei punti di consumo. Questo consente di ottimizzare spazi e costi, garantendo un beneficio economico diretto all’azienda, cumulabile con il credito d’imposta.

Misura del credito d’imposta

La percentuale di credito d’imposta può variare fino al 45% della spesa sostenuta, in base all’entità dell’investimento e alla riduzione dei consumi energetici raggiunta.

Quota d’investimentoRiduzione consumi (struttura)Riduzione consumi (processo)Credito d’imposta
Fino a 2,5 milioni di euro3-6%5-10%35%
6-10%10-15%40%
Oltre 10%Oltre 15%45%
Da 2,5 a 10 milioni di euro3-6%5-10%15%
6-10%10-15%20%
Oltre 10%Oltre 15%25%
Oltre 10 milioni di euro3-6%5-10%5%
6-10%10-15%10%
Oltre 10%Oltre 15%15%

 

Come ottenere il credito d’imposta e le Certificazioni necessarie

Dopo aver completato gli investimenti, per prenotare il credito d’imposta 5.0 le imprese devono inviare, su una piattaforma messa a disposizione dal GSE, una Comunicazione Preventiva corredata da una Certificazione ex ante.

Entro 30 giorni dalla conferma del credito prenotato, l’impresa deve fornire una Comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo di acconto, pari almeno al 20% del costo dei beni 4.0 e degli impianti di autoproduzione di energia.

Una volta completato il progetto, deve essere caricata sulla piattaforma la “Comunicazione di completamento” entro il 28 febbraio 2026, accompagnata da una certificazione ex-post dei risparmi energetici effettivi.

Il credito d’imposta può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite il modello F24, presentato tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, entro il 31 dicembre 2025, e a partire da 5 giorni dopo che il GSE ha trasmesso i dati all’Agenzia delle Entrate. L’eventuale credito non utilizzato entro tale data potrà essere utilizzato nei 5 anni successivi in quote annuali di pari importo.

Le certificazioni energetiche ex-ante ed ex-post devono essere rilasciate da soggetti abilitati tra cui:

  • Esperti in Gestione dell’Energia (EGE).
  • Energy Service Company (ESCo).
  • Ingegneri e periti industriali iscritti ai rispettivi albi professionali, in possesso di competenze specifiche in materia di efficienza energetica.

Piano Transizione 5.0: uno strumento fondamentale per le imprese

In conclusione, l’incentivo 5.0 rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane di migliorare la propria efficienza energetica, contribuendo ad un futuro più sostenibile, perché consente di:

  • Ridurre i costi energetici.
  • Migliorare la sostenibilità ambientale dei propri processi produttivi.
  • Innovare e adottare tecnologie digitali avanzate.
  • Accedere a nuove opportunità di mercato legate alla transizione energetica.

Grazie ad una filiera integrata composta da consulenti energetici, ingegneri e progettisti, esperti in gestione dell’energia (EGE) e installatori, Energit può fornirti assistenza a 360 gradi per ottenere l’agevolazione fiscale per la realizzazione del tuo impianto fotovoltaico.

Non perdere questa opportunità di crescita e innovazione!

COMPILA IL FORM CON I TUOI DATI PER RICEVERE LA TUA CONSULENZA GRATUITA

    Trattamento dei dati ai sensi del GDPR 2018 n. 679/2016 - privacy
     

    Pin It on Pinterest