Come scegliere le lampade per coltivazione indoor a basso consumo

lampade per coltivazione indoor

da Redazione | 08 Novembre 2021

Se siete degli appassionati di giardinaggio, ma non avete a disposizione un terreno da poter coltivare o un terrazzo abbastanza grande in cui poter sistemare dei vasi per coltivare qualche ortaggio o pianta, non preoccupatevi.

Quando si tratta di soluzioni green e risparmio energetico Energit è sempre pronta a trovare una soluzione ai vostri problemi.

Avete mai pensato di dedicarvi alla coltivazione indoor?

Se siete alle prime armi la strada per raccogliere letteralmente qualche frutto potrà essere lunga e un po’ dispendiosa, ma per il momento potete iniziare con la ricerca delle lampade per coltivazione indoor a basso consumo.

Se non avete ben chiaro di cosa stiamo parlando ve lo spieghiamo subito.

Vedrete che una volta approfondito l’argomento vorrete cominciare a coltivare indoor ogni tipo di pianta.

Che cos’è la coltivazione indoor?

Prima di approfondire la questione delle lampade per coltivazione indoor a basso consumo, è necessario spiegare in cosa consiste questa pratica a chi non ne ha mai sentito parlare.

Coltivare indoor significa semplicemente dedicarsi alle fasi di crescita delle piante in un ambiente chiuso come una serra, una stanza oppure una grow room.

In questo spazio vengono ricreate le condizioni ambientali ottimali per fornire alle piante tutto ciò di cui hanno bisogno: luce, acqua e nutrienti.

Grazie alla coltivazione indoor potete coltivare tutto ciò che volete su un’area circoscritta e quello che a primo impatto potrebbe sembrare un limite, a conti fatti vi porterà diversi vantaggi:

  • potete monitorare in maniera diretta le fasi di crescita delle piante, andando ad intervenire sulle criticità qualora dovessero presentarsi per ottenere una resa migliore;
  • avete a disposizione un ambiente controllato non esposto ai cambiamenti climatici e soprattutto avrete un maggior controllo sulle malattie e i batteri che potrebbero intaccare le piante;
  • potete coltivare tutte le tipologie di piante che desiderate, l’unico limite con cui dovrete fare i conti è lo spazio che avete a disposizione;
  • a prescindere da quello che volete coltivare, non dovrete preoccuparvi del cambio delle stagioni e soprattutto dei mesi più freddi.

Tipi di coltivazione indoor

La coltivazione indoor è adatta a tutti, a partire da chi ancora non ha il pollice verde fino ad arrivare ai più esperti; questo perché esistono diverse tecniche di coltivazione più o meno semplici.

La coltivazione idroponica è una tecnica usata già al tempo degli Assiri e dei Babilonesi, ma è tornata in voga di recente solo negli anni ‘30.

Conosciuta anche come idrocoltura, consiste nella coltivazione delle piante senza terra, ma solo con l’utilizzo di uno strato di perlite, argilla, fibra e ovviamente acqua; così facendo in base alle diverse fasi di crescita delle piante, esse possono essere nutrite con sostanze ricche di minerali più adatte per quello specifico momento dello sviluppo.

La coltivazione aeroponica permette di lasciare le radici delle piante nude, quindi non è previsto l’utilizzo di terra o di altri elementi.

In questo caso la pianta viene alimentata attraverso la nebulizzazione dell’acqua arricchita da altre sostanze nutritive.

Crescendo in un ambiente chiuso e controllato è difficile che la pianta venga intaccata da malattie, funghi o insetti durante le fasi di crescita, perciò si può evitare l’utilizzo di pesticidi e altre sostanze chimiche.

La coltivazione più comune con la quale chiunque può cimentarsi senza l’utilizzo di attrezzature troppo specialistiche è quella in terra.

Cos’è il grow box

Se decidete di fare giardinaggio indoor non vi basterà scegliere a caso una stanza abbastanza ampia in cui piantare i vostri ortaggi, ma dovrete creare l’ambiente e le condizioni adatte alla loro crescita.

A prescindere dalla tecnica di coltivazione che decidete di applicare, avrete bisogno di un grow box.

In base alle sue dimensioni il grow box può assomigliare a un armadio o una stanza, in cui le piante vengono messe dalla fase di germinazione alla fase di fioritura.

Tutta la struttura è rivestita da un telo impermeabile nero all’esterno e argentato all’interno.

Quest’ultima parte ha un rivestimento che permette di riflettere la luce in maniera omogenea.

Il grow box non permette alla luce solare di penetrare dall’esterno, quindi dovete attrezzarvi con delle lampade per la coltivazione che simulano proprio i raggi del sole; così sarete in grado di scegliere il tempo di irradiazione e l’intensità dei raggi.

Necessità delle piante

Non è detto che ogni pianta necessiti della stesa quantità di luce per crescere e queste esigenze cambiano con l’avanzare delle fasi di crescita delle piante.

Ad esempio, durante la fase di germinazione i semi hanno bisogno di almeno 20 ore di luce al giorno per svilupparsi; durante la fioritura invece l’illuminazione può essere ridotta a 12 ore, così da poter simulare la quantità di luce del periodo autunnale.

Altrettanto importanti per le piante sono le ore di totale buio.

Allo stesso modo devono essere alternate temperature alte a quelle più basse per ricreare l’escursione termica che di solito avverrebbe tra il giorno e la notte; si può far oscillare il termometro tra i 20 e i 27°C.

Nell’ambiente controllato del grow box dovrete ricreare un altro elemento fondamentale per la vita delle piante, ovvero la ventilazione.

Essa serve ad ottenere il ricircolo dell’aria per eliminare le impurità e rifornire la giusta quantità di ossigeno e di umidità necessari ad ogni essere vegetale.

Arrivati a questo punto, vista l’importanza dell’illuminazione per lo sviluppo delle piante, possiamo iniziare a occuparci delle lampade per la coltivazione indoor a basso consumo.

Per scegliere le migliori lampade da impiegare per il giardinaggio al chiuso dovrete valutare tre tipologie, ovvero le lampade a scarica, le lampade a led e le lampade a basso consumo energetico.

Lampade a scarica

Le lampade a scarica sono conosciute anche come lampade a bulbo per via della loro forma.

Questa tipologia produce un grande quantità di calore e se utilizzate in maniera intensiva e continuativa devono essere sostituite spesso, perché con il passare del tempo la luce diventerà sempre più fioca, ma le nuove lampade hanno un costo abbastanza contenuto.

A questa tipologia di illuminazione fanno parte la lampada HPS e quella HPS AGRO, la MH e infine la CMH.

  • La lampada HPS ovvero High Pressure Sodium ha la caratteristica di emettere uno spettro di luce calda gialla-arancione che corrisponde a circa 2100 gradi Kelvin. Questo tipo di luce assomiglia a quella del sole di fine estate, quindi è efficace nella fase di fioritura; ci sono lampade che hanno minimo 150 watt e un massimo di 1000 watt.
  • La lampada HPS AGRO si differenzia dalla precedente perché è in grado di emettere uno spettro di luce pari a 2700 gradi Kelvin, perciò si può utilizzare durante la fase di crescita e di fioritura.
  • La lampada MH, cioè agli ioduri metallici assomiglia alla luce del sole primaverile, quindi è da scegliere per la fase di germinazione e per la fase vegetativa. La sua principale differenza rispetto alle altre già elencate sta nello spetro di luce emesso, che tende ad una sfumatura azzurra-bianca corrispondente a circa 4000 gradi Kelvin.
  • La lampada CMH detta anche LEC è la più efficiente in termini energetici, perché ha uno spettro di luce più ampio ed emette meno calore: per questo motivo è considerata una lampada a basso consumo energetico, anche se può arrivare a 1000 watt.

Uno dei migliori kit luce di lampade a scarica è quello prodotto dal marchio Sonlight ed è anche il più adatto per i principianti che non vogliono preoccuparsi di dover usare lampade diverse con il susseguirsi delle fasi di crescita delle piante.

Questo kit infatti sarà adatto per tutto il ciclo di crescita di ciò che pianterete, in particolare sarete in grado di produrre una dozzina di piantine.

Lampade a LED

Questa tipologia è utilizzata nelle coltivazioni indoor da poco tempo, ma è stata subito notata la sua efficienza: luce intensa, poco calore emesso, lunga durata negli anni.

Le lampade a LED emettono una combinazione di luce fredda e calda con tonalità bianche, rosse e blu e per questo sono adatte a tutte le fasi di crescita delle piante rendendole più produttive.

Sono a basso consumo energetico e hanno il grande vantaggio di durare fino a 10 anni mantenendo delle ottime prestazioni, quindi il prezzo più elevato che dovrete investire per queste lampade sarà presto ripagato.

Dato che produce poco calore può essere sfruttata anche nei mesi estivi a differenza delle lampade HPS e MH che si surriscaldano facilmente a discapito delle piante.

Una delle migliori lampade a LED che si possono trovare in commercio è senz’altro la lampada a doppia ottica da 300 watt.

Nonostante il suo modesto prezzo di vendita offre alte prestazioni: il doppio interruttore consente di accendere solo i led utili alla crescita o alla fioritura, oppure entrambi per uno spettro AGRO da sfruttare in tutte le fasi della crescita delle piante.

Ma non è finita qui, perché questa lampada è dotata anche di diodi UV e IR per ricreare uno spettro completo paragonabile a quello solare.

Con l’impostazione AGRO può illuminare un’area massima di 91 cm per 91, se posizionata ad un’altezza di almeno 60 cm dalle piante; un altro punto a suo favore è il sistema di raffreddamento che può essere utile per tenere sotto costante controllo la temperatura circostante.

Lampade a basso consumo energetico

Tra le lampade per la coltivazione indoor a basso consumo ci sono anche le lampade CFL e quelle al neon.

Questo tipo di lampade fluorescenti hanno un basso consumo energetico e visto che producono poco calore possono essere posizionate a una breve distanza dalle piante.

Anche in questo caso i kit di luce possono essere impiegati nelle diverse fasi di crescita delle piante in base alla loro gradazione: una lampada di 2100 gradi Kelvin è adatta alla fase di fioritura, mentre una di 6400 gradi Kelvin può essere utilizzata per la fase di crescita.

Più nello specifico la lampada CFL emette una luce bianca, ha dimensioni ridotte perciò si adatta bene in spazi esigui e soprattutto vi assicurerà un risparmio energetico, poiché può avere una potenza che va da 40 watt a un massimo di 300 watt; infine anche se viene posizionata a soli 5 cm dalla pianta non darà nessun tipo di problema alla coltivazione.

La lampada CFL per le sue caratteristiche è spesso utilizzata nella fase di germinazione, per la fase di crescita e per il mantenimento delle piante madri.

La lampada CFL AGRO emette una luce rossa e quindi è più adatta per la fase vegetativa e la fase di fioritura.

Utilizzando questo tipo di lampade è necessario rivedere la frequenza delle irrigazioni, poiché visto che viene prodotto poco calore si riduce anche l’evaporazione dell’acqua.

Se decidete di orientarvi verso un kit luce CFL per la fase vegetativa, ve ne basterà uno da 200 watt; la luce bianca emessa favorirà la compattezza delle vostre piante.

Dato che le lampade al neon hanno una forma a tubo sono più ingombranti rispetto alle precedenti, ma anche queste producono molta luce scaldando poco con un basso consumo energetico.

Cose da sapere sull’illuminazione

Come sapete le piante hanno bisogno della luce per poter crescere, quindi scegliere le giuste lampade per coltivazione indoor a basso consumo può aiutarvi a mantenere in vita e in salute ciò che avete coltivato.

Ma quindi di quanta luce c’è bisogno?

La luce solare emette tra i 32000 ai 100000 lumen, che sarebbe l’unità di misura del flusso luminoso; quindi attraverso le lampade per la coltivazione dovreste fornire almeno 25000 lumen e altrettanti lux, che servono a indicare la superficie illuminata, cosicché le piante non soffrano.

Altri elementi importanti che possono guidarvi nella scelta delle vostre lampade sono il PAR e il PUR.

Il primo significa Radiazione Fotosintetica Attiva e indica l’energia irradiata da una fonte di luce nel range dello spettro di luce tra 400 e 700 nanometri (nm).

Questa sigla può tornarvi utile per comprendere quanto una fonte luminosa può facilitare la crescita delle piante, inoltre attraverso il PAR si possono quantificare i lumen e vedere se sono un numero sufficiente da permettere la crescita dei vegetali.

Il secondo significa Radiazione Fotosintetica Utilizzabile è la porzione di PAR che le piante possono usare.

Ora sapete che per garantire una corretta illuminazione alle vostre piante avete bisogno di almeno 25000 lux, ma se il grow box è molto ampio la luce emessa dalla lampada potrebbe disperdersi.

Per ovviare a questo problema dovete abbinare alle lampade dei riflettori.

Una lampada quando è in funzione crea un cono luminoso in cui al centro ci sarà una maggiore intensità di luce, che andrà ad attenuarsi verso i bordi.

Naturalmente la superficie illuminata avrà un’ampiezza differente in base alla distanza che si frappone tra la lampada e le piante; inoltre utilizzando un riflettore si può raddoppiare l’intensità della luce.

Perciò possiamo dire che una lampada che produce 50000 lumen posta a due metri di altezza rispetto le piante con un riflettore che crea un angolo di 120°, si possono illuminare 37,6 m quadrati, quindi 1329,78 lux per metro quadro.

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