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Quando conviene comprare un’auto elettrica

quando conviene comprare un auto elettrica

da Redazione | 18 Giugno 2021

Al giorno d’oggi, sulle nostre strade, sono sempre più presenti i veicoli elettrici. Ma per tante persone si tratta ancora di un mondo lontano e quando si tratta di acquistare una nuova auto ci si chiede se l’opzione “auto elettrica” possa convenire davvero o no. I vantaggi sono numerosi, ma vi consigliamo di non buttarvi a capofitto e leggere questo articolo, che vi aiuterà a valutare tutti gli aspetti da tenere in considerazione.

Le questioni sulle quali riflettere prima dell’acquisto

Se vi state chiedendo quando conviene comprare un’auto elettrica qui trovate 7 buoni motivi:

  1. La circolazione in città

Uno dei principali vantaggi della mobilità elettrica rispetto a un’auto tradizionale consiste nel poter circolare liberamente nei centri urbani, soprattutto nelle grandi città. Di conseguenza niente Ztl, né blocco del traffico per inquinamento o per altri motivi. Per quanto riguarda invece lo spazio per il parcheggio (nei limiti dei posti disponibili) l’elettrica conserva in genere il vantaggio di poter sostare liberamente negli spazi “gialli” e in quelli “blu”, cioè le aree riservate ai residenti e alla sosta a pagamento.

  1. Ecobonus ed esenzioni bollo

A parità di altri fattori, il costo di produzione di un’auto elettrica è sensibilmente superiore a quello di una tradizionale a causa della batteria. Ma ecco che ci vengono incontro gli incentivi: il pacchetto normativo inaugurato dalla legge di Bilancio del 2019 e aggiornato all’esercizio corrente, prevede che fino al 31 dicembre 2021, per l’acquisto di un veicolo che emetta meno di 20 g/km di CO2 (quindi le auto elettriche), ci siano diecimila euro di incentivo in caso di rottamazione e seimila senza.

Considerate che la cifra comprende il contributo statale e il collegato sconto del concessionario. Inoltre, alcune regioni e comuni hanno avviato programmi simili, generalmente con contributi cumulabili. Nel discorso entra anche l’esenzione dal bollo auto per cinque anni, in tutta l’Italia. In Lombardia e Piemonte addirittura l’esenzione è permanente, in Valle d’Aosta arriva a otto anni. Infine ci sono vantaggi anche dal punto di vista assicurativo, poiché diverse compagnie adottano tariffe sostanzialmente inferiori per la polizza RC auto di un’elettrica.

  1. La questione della batteria e della ricarica

La questione della ricarica (e dei tempi di ricarica) è molto importante all’interno del discorso sulle auto elettriche. Al giorno d’oggi le colonnine non sono ancora molto diffuse: il veicolo richiede pertanto una struttura privata per effettuare un pieno senza stress, presso la propria abitazione o in ufficio. Una domanda che, quindi, potremmo porci prima dell’acquisto di un’auto elettrica è: dove ricaricarla? Se disponete di un box non dovreste avere problemi. La potenza minima fornita presso le abitazioni è di solito di circa 3kW, e se volete mantenere un po’ di margine per l’attivazione dei vari elettrodomestici sarà necessario alzare tale soglia.

La ricarica può essere effettuata anche presso le colonnine di ricarica presenti in strada o in spazi come i centri commerciali: le auto elettriche più costose dispongono di un caricatore in grado di sfruttare le colonnine “fast”. Soprattutto nel Nord Italia, si possono trovare infatti colonnine di ricarica rapida e ultrarapida, che permettono di ricaricare con potenze nettamente superiori e con tempi limitati rispetto a quanto è possibile fare da casa.

Purtroppo, essendo poco diffuse, non permettono di fare un discorso di affidabilità in tal senso. Oltretutto il rifornimento in questi casi è costoso. Per questo, quindi, vi consigliamo di affidarvi a una rete privata personale, che oltre a essere più comoda è anche meno costosa. La soluzione migliore è installare una wallbox, cioè un apparecchio che adatta la potenza della rete a quella prevista per il veicolo, senza gravare sul contatore. Spesso questi servizi sono proposti dalle stesse case automobilistiche.

Secondo stime molto approssimative (perché il costo dell’energia dipende da parecchie variabili legate anche ai singoli contratti), attualmente l’elettricità domestica costa circa 25 centesimi al kWh. Quindi ipotizzando un consumo medio di 0,165 kWh per chilometro (valutato sui modelli più diffusi), la spesa si attesterebbe intorno ai 4,5 euro ogni 100 km. Le auto a benzina più efficienti viaggiano sui cinque litri per 100 km, mentre le vetture diesel consumano circa quattro litri di gasolio, quindi ai prezzi attuali dei carburanti si spenderebbero rispettivamente 7,4 e 5,4 euro per 100 km.

  1. L’autonomia di un’auto elettrica

Un altro tema scottante è quello dell’autonomia. Le auto elettriche in circolazione permettono di percorrere dai 100/120 fino a oltre 600 chilometri di autonomia. Questo incremento, ovviamente, si accompagna a un aumento di prezzo. Riprendendo per un attimo il discorso relativo alle ricariche domestiche, ipotizzando una potenza di ricarica di 2/3 kW, potrete ricaricare la batteria per l’equivalente di circa 100 chilometri in una notte. Ricordatevi che la quota di chilometri percorsi in media giornalmente determina su quale vettura andare e come impostare la rete di ricarica domestica.

  1. Efficienza e stabilità

Detto in modo molto semplice, l’efficienza è il rapporto tra il lavoro richiesto e l’energia impiegata per ottenerlo. Quindi un sistema sarà più efficiente di un altro quando impiegherà meno energia per ottenere la stessa quantità di lavoro. Parlando di autoveicoli, ci riferiamo ai chilometri percorribili a parità di carburante impiegato.

Un’automobile elettrica è più efficiente di una a propulsione tradizionale. Semplificando al massimo una materia molto complessa e considerando l’intero processo produttivo, cioè dalla produzione e il trasporto dell’energia alla costruzione e l’impiego del veicolo (quindi “dal pozzo alla ruota”, come si suol dire nel settore), gli studi in merito evidenziano una superiore efficienza della propulsione elettrica.

Prendendo in considerazione una ricerca dell’Enea risalente al 2016 (“Valutazione dei benefici ambientali della mobilità elettrica nell’area di Roma”), il rendimento di un’auto a benzina è calcolato al 15,2% e quello di una a gasolio al 18,2% (16,3% per le auto a Gpl e 15,7% per quelle a metano); l’auto elettrica invece raggiunge il 39%, riferendosi al mix italiano di produzione dell’energia nel 2015.

Un altro vantaggio tecnico intrinseco dell’auto elettrica rispetto a quelle tradizionali è dato dalla sua struttura e comporta enormi vantaggi nella guida. L’elemento più pesante, la batteria, è collocato sul fondo del veicolo, nel pianale. Di conseguenza il centro di gravità dell’auto si abbassa notevolmente e ciò offre una stabilità decisamente superiore, aumentando in modo considerevole la sicurezza di marcia.

  1. Il costo di manutenzione

Comprare un’auto elettrica conviene anche perché il costo di manutenzione è inferiore a quello di un’auto a combustione interna tradizionale. Il motore elettrico, infatti, non ha parti soggette a usura (come la frizione), né liquidi di sostituzione come nelle auto tradizionali. Anche l’usura delle pastiglie dei freni è ridotta, grazie all’impiego dei sistemi di recupero dell’energia in fase di decelerazione.

  1. La questione ambientale

Le emissioni sono pari a zero perché lo scarico non esiste: un motore elettrico, infatti, non richiede una combustione per funzionare. La chiave di tutto il discorso ambientale è proprio questa. Dal punto di vista dell’inquinamento atmosferico, l’auto elettrica è quindi imbattibile, il suo utilizzo non comporta l’emissione di gas nocivi all’uomo (e non solo). Così come non produce il gas climalterante, cioè l’anidride carbonica, elemento su cui poggia l’intera legislazione internazionale e le conseguenti politiche industriali.

Diverso tuttavia il discorso sulle emissioni generate per produrre il veicolo elettrico e le sue parti, oltre a quelle necessarie per il loro smaltimento.

Che fine fanno le batterie?

Recentemente si è cominciato a riutilizzarle in applicazioni statiche, prevalentemente come sistemi secondari di stoccaggio energetico negli edifici (ad esempio nello stadio di Amsterdam, la Johan Cruijff Arena). Ciò ne allunga il ciclo di vita. Ma si tratta ancora di utilizzi sporadici, sebbene crescenti. Nella maggior parte delle situazioni invece si procede al disassemblaggio per recuperare quanto più materiale possibile, e il resto è scarto. Le tecniche sono molto sofisticate, quindi i costi restano elevati (si può arrivare anche a 4.5 euro al kg, e un pacco standard da 50 kWh viaggia intorno ai due quintali), così come i rischi d’inquinamento sia in fase di procedimento per il recupero dei materiali, che per le parti non recuperabili. Anche qui il progresso tecnologico potrà migliorare la situazione, ma occorrerà del tempo.

La novità in casa General Motors: l’addio al motore termico

La General Motors ha la decisa volontà di diventare sempre più green e rispettosa dell’ambiente. L’obiettivo che la compagnia americana intende perseguire è quello di diventare infatti carbon neutral (ovvero a emissioni zero di gas serra) entro il 2040. Uno dei pilastri della nuova strategia della GM, annunciata dalla ceo Mary Barra, è quella di commercializzare solo auto elettriche a partire dal 2035.

Gli obiettivi sono decisamente ambiziosi: creeranno 30 modelli completamente elettrici a livello globale entro il 2035, e il 40% dei modelli venduti negli Stati Uniti saranno a batteria entro la fine del 2025. Per attuare questa transizione la General Motors investirà, entro i prossimi cinque anni, 27 miliardi di dollari per lo sviluppo di veicoli elettrici e a guida autonoma, rivedendo così al rialzo i precedenti programmi (considerate che prima della pandemia erano stati stanziati 20 miliardi di dollari). Fanno parte di questo investimento:

  • lo sviluppo della tecnologia delle batterie Ultium;
  • l’aggiornamento di impianti come la Factory Zero in Michigan e Spring Hill Manufacturing in Tennessee, dove verranno costruiti veicoli elettrici;
  • i nuovi siti produttivi come l’Ultium Cells LLC in Ohio, dove insieme a LG saranno prodotte le celle delle batterie.

Le auto elettriche verranno prodotte in una vasta gamma di modelli, includendo quindi anche quelli più economici. Parallelamente la GM lavorerà con diverse aziende specializzate, al fine di costruire un’infrastruttura di ricarica capillare alimentata da energia generata da fonti rinnovabili come l’eolico e il solare. Continuerà oltretutto a rendere più efficiente il consumo del carburante dei suoi veicoli a combustione interna in conformità con le nuove normative, dotandoli dello Start&Stop, migliorando l’efficienza aerodinamica, ridimensionando la cubatura dei motori, migliorando la trasmissione e riducendo la massa dei veicoli.

Per affrontare il problema delle emissioni prodotte nei suoi stabilimenti produttivi, la General Motors ha come obiettivo per il 2030 quello di utilizzare esclusivamente energia rinnovabile (per gli altri impianti sparsi in tutto il mondo l’anno chiave è invece il 2035). La società americana inoltre sta collaborando con i propri fornitori per fissare ambiziosi obiettivi per la sua catena di approvvigionamento, al fine di ridurre le emissioni, aumentare la trasparenza e procurarsi materiali più sostenibili.

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