Il forno elettrico è tra gli elettrodomestici più energivori, utilizzato per preparare e riscaldare primi e secondi piatti ma anche per fare degli ottimi dolci.
Sappiamo bene che l’energia elettrica che usiamo ha un costo economico; conoscere quanti watt consuma un forno è perciò importante per sapere come usarlo al meglio e poter massimizzare il risparmio energetico, riducendo gli sprechi.
Oltre a scegliere un’offerta luce vantaggiosa come quelle di Energit, per una bolletta senza sorprese è sicuramente essenziale avere la consapevolezza dei consumi medi e dei fattori che li influenzano.
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Quanto consuma un forno elettrico: cosa considerare
Innanzitutto, se volete sapere quanti watt consuma un forno bisogna considerare diversi fattori:
- La classe energetica del modello.
- La dimensione del forno (più è grande e maggiore sarà lo spazio che deve riscaldarsi, il che si traduce in maggiore quantità di energia assorbita).
- Le impostazioni (modalità statica o ventilata e la temperatura).
- I tempi di cottura.
- La frequenza di utilizzo.
Il consumo del forno non è mai costante: è maggiore nei primi minuti di utilizzo, durante la fase di riscaldamento. Ad esempio, un forno elettrico impostato a 180°C può consumare 800 Wh nei primi 20 minuti, ma 1000 Wh (cioè 1 kWh) dopo 60 minuti e 1500 Wh dopo 90 minuti.
Come misurare quanti watt consuma un forno?
Nel libretto delle istruzioni o nell’etichetta energetica dell’elettrodomestico trovate la sua potenza istantanea assorbita. Per misurare il consumo medio del forno si deve moltiplicare questa potenza per il numero di ore di utilizzo in un giorno. Il risultato va moltiplicato per il costo medio mensile dell’energia elettrica.
I modelli più recenti di forni elettrici hanno una maggiore efficienza energetica, ma se sono di grandi dimensioni o vengono accesi spesso e ad alte temperature consumano molta energia. Se consideriamo che un kWh costa circa 0,23 euro/kWh e 1 ora di cottura a 180°C, un forno elettrico tradizionale costa circa 1 x0,23 = 0,23 euro.
Per semplificare questo calcolo e conoscere quanti watt consuma un forno, potete usare un wattmetro, il quale inserito nella presa elettrica permette di misurare i kWh consumati dal vostro elettrodomestico e calcolare la spesa corrispondente se inserite il costo a kWh dell’elettricità (ricavabile dalla bolletta).
Quanto consuma un forno in mezz’ora e in un’ora?
Se impostiamo la temperatura a 200°C, in un’ora arriva ad assorbire tra 0,9 e 1,5 kWh. Con una temperatura di 350°C, il forno in un’ora consuma circa il doppio: ovvero 2,0 kWh.
In media, se il forno è di classe energetica A consuma circa 1 kWh l’ora, mentre se è di classe G, la più bassa, può consumare fino al 100% in più.
Se il forno consuma in media 1 kWh all’ora, in mezz’ora consumerà: 1 kWh×0,5 = 0,5 kWh.
Quanto consuma il forno in euro?
Ad esempio con un costo dell’energia di 0,23 €/kWh, il costo in bolletta per mezz’ora di utilizzo del forno da cucina sarà: 0,5kWh×0,23€/kWh = 0,12 euro circa. Questo valore andrà moltiplicato per tutte le volte che userete il forno per tale tempo.
Per calcolare il costo mensile del forno elettrico in euro, considerando il consumo di 1 kWh all’ora e il costo dell’energia di 0,23 €/kWh facciamo: 30kWh×0,23€/kWh = 6,90 € (utilizzandolo 1 ora al giorno per 30 giorni).
Quanto consuma un forno elettrico a 180 gradi
Un forno elettrico a 180°C consuma tipicamente 0,7–0,9 kWh all’ora, a seconda dell’efficienza energetica.
Quanto consuma un forno elettrico a 200 gradi
A 200°C, il consumo sale leggermente, raggiungendo valori intorno a 0,9 – 1,5 kWh all’ora, a seconda sempre della classe energetica.
Quanto consuma un forno elettrico ventilato?
Un forno ventilato distribuisce il calore in modo uniforme grazie alla ventola, il che permette di cuocere a temperature leggermente inferiori (ad esempio, 180°C ventilato equivale a circa 200°C statico). Ne consegue che consuma meno della modalità statica, circa il 15-20% in meno. Vediamo i consumi considerando due diverse temperature:
- A 180°C ventilato: 0,6–0,8 kWh all’ora.
- A 200°C ventilato: 0,7–1,2 kWh all’ora.
Quanto consuma un forno a gas?
Il consumo di un forno a gas si misura in metri cubi di gas (m³) e non in chilowattora (kWh). Mediamente, un forno a gas consuma in un’ora: 0,2 – 0,5 m³ di gas all’ora. Il consumo anche in questo caso dipende da diverse variabili come la temperatura impostata e l’efficienza del forno.
Forno a gas e forno elettrico: quale consuma di più?
Il forno elettrico consuma praticamente il doppio di un forno a gas, ma è più funzionale. Permette un controllo maggiore del calore, tramite accensioni e spegnimenti, mentre il forno a gas mantiene un livello di calore elevato quando si raggiunge la temperatura desiderata. Inoltre, il forno elettrico è più sicuro perché non è alimentato da un combustibile, ma se c’è un black-out non può funzionare.
Quanto consuma la lampadina del forno da cucina
La lampadina di un forno elettrico consuma generalmente tra 15 e 40 watt (W). Questo valore varia a seconda del modello del forno e del tipo di lampadina installata.
Se la lampadina consuma 25 W e rimane accesa per 1 ora, il consumo sarà: 25 W×1 ora = 0,025 kWh.
Quanto consuma un forno classe A?
Un forno elettrico domestico di classe A consuma mediamente 1 kWh all’ora, con variazioni tra 0,9 e 1,5 kWh in base alla temperatura impostata e alla fase di utilizzo (ad esempio, il riscaldamento iniziale consuma di più). Questo si traduce in un costo medio di circa 0,23-0,35 €/ora, considerando un costo dell’energia di 0,23 €/kWh.
Quanto consuma un forno a gas ed elettrico per pizzeria
Quant’è buona la pizza italiana, ma vi siete mai chiesti qual è il consumo dei forni utilizzati per cuocerla? Un forno a gas professionale per pizzeria, progettato per lavorare a temperature elevate (350-500°C), consuma mediamente 2 m³ di gas all’ora.
Un forno elettrico per pizzeria può raggiungere i 350°C o più, consentendo una cottura simile a quella di un forno a legna. Consuma circa 4,6-6 kWh per ora di utilizzo, in base alla potenza e al modello.
Se siete amanti di questo alimento e volete ottenere a casa una cottura simile a quelle delle pizzerie, potete acquistare un forno elettrico per pizza casalingo. In genere hanno una potenza variabile tra 1,2 kW e 2 kW e consumano tra 1 e 2,5 kWh per ora di utilizzo.
Quanto consuma un forno ad aria, a induzione e per ceramica
Proviamo a fornire delle stime dei consumi energetici di questi 3 tipi di forni:
- Forno ad aria. Non è altro che un termine diverso per indicare la modalità del forno ventilato. Come detto in precedenza, consuma meno rispetto a un forno statico grazie alla circolazione dell’aria calda, che riduce il tempo necessario per la cottura.
- Forno a induzione. Questo tipo di forno è piuttosto raro, ma utilizza principi simili ai piani a induzione, trasferendo calore direttamente alle superfici delle pentole o delle teglie. I consumi sono paragonabili a quelli di un forno elettrico ventilato, ma dipendono dalla tecnologia impiegata e dal design.
- Forno per ceramica. Questi forni lavorano a temperature molto elevate (900-1300 °C), con consumi di 7-12 kWh per ciclo, in base alla dimensione e al tempo necessario per la cottura. Sono utilizzati per scopi professionali o artistici.
Quanto consuma un forno spento?
Quando è spento, il forno da cucina consuma pochissimo, generalmente meno di 1 W per mantenere attivi display o funzioni di standby, con un impatto irrisorio sulla bolletta.
Consuma di più il microonde o il forno elettrico?
Se vi state domandando se sia meglio cuocere i cibi nel forno a microonde o in quello tradizionale la risposta è dipende. Dipende dalle vostre abitudini, dalla pietanza che dovete cucinare e dal tempo a disposizione. Conoscere le caratteristiche e i consumi di entrambi gli elettrodomestici vi consentirà di alternarli in base alle esigenze specifiche.
Il consumo medio energetico del forno a microonde si aggira sui 1.100 W di potenza per produrre 700 W di potenza nelle microonde. Se però si utilizza il microonde non solo per riscaldare ma anche per cucinare, e quindi utilizzando la funzione grill che comporta l’uso di una resistenza elettrica, l’energia richiesta è maggiore: l’energia assorbita può arrivare fino a 1500 W, vicini ai consumi di un forno tradizionale ma pur sempre inferiori, comportando un aumento in bolletta.
Il consumo medio di un forno elettrico si aggira intorno ai 173 kWh all’anno, mentre quelli del microonde intorno ai 99 kWh. Questi valori si riferiscono ad un utilizzo quotidiano degli elettrodomestici per almeno 15 minuti al giorno.
Dopo questo confronto è evidente che consuma più il forno elettrico tradizionale rispetto al forno al microonde. Per la precisione il microonde consuma circa la metà.
I vantaggi del microonde sono:
- La rapidità. I tempi di cottura sono molto brevi garantendo minori consumi e un risparmio in bolletta.
- È possibile scongelare o riscaldare gli alimenti in pochi minuti.
- È meno ingombrante rispetto al forno tradizionale.
- È semplice da pulire.
Alcuni svantaggi sono:
- Non è adatto per tutti i tipi di preparazione e non tutti i cibi sono compatibili.
- È necessario acquistare contenitori di plastica o vetro specifici per microonde.
- Ha delle temperature di cottura basse.
- Cottura non omogenea e quindi più difficile da controllare.
Consuma più il forno o il fornetto?
Il forno è un elettrodomestico di grandi dimensioni, integrato nella cucina, progettato per cuocere grandi quantità di cibo. Può essere elettrico o a gas, con funzioni avanzate come ventilazione, grill, e programmi automatici. Il fornetto invece è una versione più piccola e portatile del forno, ideale per scaldare o cuocere alimenti semplici. Il forno elettrico ha un consumo complessivo altamente superiore al forno a gas, ma scegliere un fornetto a basso consumo può permettervi di risparmiare.
È inoltre bene ricordare che il fornetto si riscalda quasi immediatamente, mentre il forno a gas ha lunghi tempi di accensione. Il fornetto, quindi, permette di tagliare i tempi e ridurre il consumo iniziale del forno a gas e dunque minori costi in bolletta. Ancora, quando il fornetto ha raggiunto la temperatura desiderata il consumo cala enormemente rispetto al forno a gas, in quanto le resistenze si attivano solo quando la temperatura diminuisce.
Il forno elettrico consuma più energia rispetto al fornetto nonostante anche quest’ultimo funzioni con resistenze elettriche ma ha minore dimensione e tempi di riscaldamento più rapidi.
Quanto consuma friggitrice ad aria rispetto al forno?
Leggete qui quale dei due elettrodomestici consuma di più.
Come risparmiare energia con il forno
Il primo passo per risparmiare energia con il forno elettrico è ridurre gli sprechi e limitare i consumi: per farlo potete utilizzare un apposito strumento chiamato wattmetro o un misuratore di energia elettrica da inserire in una presa di corrente.
Questi dispositivi, reperibili in negozi specializzati a costi piuttosto contenuti, permettono non solo di conoscere i nostri consumi ma anche di calcolare il costo totale ad essi corrispondenti, in modo da spingerci ad adottare le giuste misure per limitare le spese.
Se avete verificato che i vostri consumi sono sempre troppo elevati, ecco alcuni consigli per aiutarvi a massimizzare l’efficienza energetica del vostro forno e a ridurre i costi in bolletta:
- Evitare il preriscaldamento
Per risparmiare energia con il forno elettrico, non preriscaldatelo più del necessario: preoccupatevi di calcolare i tempi di cottura per non lasciarlo acceso a lungo inutilmente.
- Non aprire lo sportello
Resistete alla tentazione di aprire la porta del forno, specialmente durante la cottura, poiché si perde una quantità sproporzionata di calore (circa 25°C).
- Utilizzare un timer
Per impostare i tempi di cottura ed evitare dispersioni di calore servitevi di un timer programmabile, ricordate inoltre di mantenere pulito il vetro, questo vi permetterà di controllare come procede la cottura all’interno.
- Prediligere i modelli ventilati
È possibile risparmiare il 20% dei costi energetici relativi al forno utilizzando un modello ventilato, dotato di ventola per far circolare l’aria in modo uniforme.
Questo permetterà di ottenere tempi di cottura più brevi a temperature inferiori e risparmiare sui costi dell’elettricità, inoltre il cibo cuocerà in modo molto più omogeneo.
- Scegliere i forni a convezione
Nei forni a convezione l’aria riscaldata viene fatta circolare in modo uniforme. Ciò consente a questi apparecchi di essere molto più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai forni convenzionali, utilizzando un terzo dell’energia e cuocendo i cibi molto più velocemente.
- Utilizzare piatti di cottura efficienti
Le stoviglie in vetro o in ceramica mantengono il calore molto meglio di quelle in metallo, se le utilizzate potete abbassare la temperatura fino a 25° C e il cibo cucinerà altrettanto rapidamente.
- Limitare le dispersioni di calore
Assicuratevi che il forno elettrico sia efficiente da un punto di vista energetico: per farlo verificate che il termostato o la ventola funzionino correttamente o che lo sportello sia correttamente sigillato per ridurre al minimo le fuoriuscite di calore.
- Controllare l’etichetta
Se intendete sostituire il vostro vecchio forno con un modello più efficiente dal punto di vista energetico, controllate l’etichetta: la certificazione Energy Star, obbligatoria su tutti gli elettrodomestici di ultima generazione, permette di valutare i parametri relativi ai consumi di elettricità e di confrontarli tra i vari modelli.
Un’attenta valutazione dell’etichetta permette di individuare la classe energetica dell’apparecchio, prediligete i forni di classe A per risparmiare energia.
- Mantenere il forno pulito
È importante pulire il grasso che si accumula sulle pareti sia per evitare che si formino delle ostruzioni che alla lunga possono rovinare il forno, e sia per preservare la qualità dei cibi cucinati. Se il forno non scalda bene come prima è opportuno farlo riparare o sostituirlo perché altrimenti l’energia spesa potrebbe essere superiore.