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Quanto consuma un’auto elettrica?

da Redazione | 08 Dicembre 2020

Le auto elettriche negli ultimi anni hanno conquistato una fetta sempre più larga del mercato grazie ad elementi di grande efficienza, quali batteria, inverter e motore che le rendono efficienti ed ecologicamente sostenibili.

Tuttavia uno dei fattori negativi che non incoraggiano all’acquisto di queste vetture di ultima generazione sono i costi, spesso legati a consumi eccessivi e alle spese da sostenere per la ricarica elettrica.

Se le auto dotate di motore termico possono, infatti, contare su una rete di rifornimento distribuita in modo capillare sul territorio, nel caso delle auto elettriche non è possibile contare su strutture di ricarica così diffuse, pertanto per calcolare i consumi è necessario valutare i chilometri percorsi.

I costi di ricarica di un’auto elettrica si dipendono da vari fattori, a partire dal prezzo della corrente elettrica necessaria per ricaricare la batteria a litio ai diversi pacchi batteria.

Prima di capire dunque quanto consuma un’auto elettrica è indispensabile aprire una parentesi per valutare come calcolarne il consumo in relazione alle diverse variabili.

Come calcolare il consumo di un’auto elettrica: principali variabili

Oltre allo stile di guida e alla pressione delle gomme, che condizionano fortemente l’autonomia di un’auto elettrica, l’elemento che incide maggiormente sui consumi è la capacità della batteria.

I consumi in kWh di una ricarica completa sono strettamente legati in particolare alla grandezza della batteria, in base alla quale variano i chilometri percorsi e dunque l’autonomia del veicolo ma soprattutto l’energia richiesta per ricaricarsi.

Le auto elettriche in commercio hanno pacchi batteria compresi tra 30 kWh e 50 kWh e autonomie che oscillano tra i 200 e i 400 km con un pieno.

Le nuove batterie agli ioni di litio, più piccole e leggere, rendono oggi possibile una maggiore autonomia delle auto elettriche, assicurando tempi di ricarica estremamente rapidi, anche di una notte, variabili in rapporto alla tensione e corrente applicate alla carica.

Il dato varia sensibilmente anche in rapporto al modello delle auto, per le quali le case costruttrici nella maggior parte dei casi non forniscono dettagli che consentano di risalire al consumo di elettricità per chilometro percorso.

Le auto elettriche, indipendentemente dal modello, risultano più economiche di quelle tradizionali grazie ad un motore fino a quattro volte più efficiente di quello a benzina, al quale corrisponde un’efficienza energetica pari al 90% contro il 25%-28% di quella dei motori a combustione interna.

A differenza dei veicoli a benzina, inoltre, quelli elettrici recuperano energia in fase di frenata e decelerazione, garantendo un risparmio economico almeno del 30%.

Oltre a non consumare agli stop e in presenza di semafori, i veicoli elettrici non sono soggetti a tasse sul carburante ma l’unica imposta è l’Iva al 20% applicata all’elettricità di rete.

Gli altri due parametri fondamentali per calcolare il consumo di un’auto elettrica sono i costi dell’energia elettrica delle infrastrutture di ricarica e i chilometri percorsi per litro di benzina.

Costo dell’energia elettrica

Il costo dell’energia elettrica varia in base alle colonnine di ricarica, che in alcuni casi sono gratuite se offerte dalla grande distribuzione, come nel caso di supermercati o ristoranti e hotel che offrono ai propri clienti ricariche in alcuni casi molto più convenienti di quelle pubbliche.

La tariffa dell’energia elettrica varia a seconda del gestore e dunque del tipo di contratto, in base alla capienza della batteria e dunque alla tipologia di veicolo.

Nel caso delle colonnine pubbliche, oltre a quelle gratuite, è possibile usufruire di stazioni di rifornimento con tariffari che varano dai 30 ai 79 centesimi.

Dall’analisi dei dati di consumo di diversi modelli di auto elettriche si evince che con meno di 4€ è possibile in genere percorrere 100 km usufruendo di punti di ricarica più economici, mentre si può spendere anche il doppio arrivando fino a 10€ nel caso vengano applicate le tariffe standard dell’operatore energetico nazionale.

È possibile invece assicurarsi un buon risparmio se si usufruisce delle colonnine di ricarica rapida, che oltre a garantire tariffe decisamente inferiori, assicurano certificazioni energetiche green.

Ricarica domestica e fotovoltaico

I costi di ricarica possono essere ridotti sensibilmente in caso di colonnina elettrica domestica, soprattutto se si possiede un impianto fotovoltaico.
Questi sistemi di autoproduzione rendono la mobilità elettrica più conveniente permettendo di ricaricare l’auto in corrente alternata, soprattutto se questo avviene nelle ore di maggior produzione.

L’unico inconveniente in questi casi può essere rappresentato dal possibile distacco del contatore in caso si superi la potenza disponibile.

Per ottimizzare l’autoconsumo di un impianto fotovoltaico è possibile optare per colonnine elettriche in grado di regolare in modo automatico la potenza di ricarica necessaria per il veicolo, così da evitare inutili sprechi e risparmiare sulla bolletta.

In questo caso il sistema dovrà essere dotato di adeguati dispositivi di misurazione dei consumi, estesi anche all’impianto fotovoltaico, se presente, oltre che alle utenze domestiche.

Costi e consumi: rapporto km/kWh

Per capire quanto consuma un’auto elettrica è di fondamentale importanza conoscere i chilometri percorsi per chilowattora ossia il rapporto km/kWh che corrisponde all’equivalente del rapporto km/l (chilometri per litro di benzina).

Tenendo conto di questo fattore generalmente i consumi di un veicolo elettrico sono compresi tra i 6 gli 8 km/kWh.

In termini di efficienza una delle vetture considerate più convenienti è la Hyundai Ioniq, che, con un consumo pari a 13,4 kWh comporta una spesa di circa 3€ in caso di ricarica domestica.

La Model 3 ha, invece, un consumo di 15,1 kWh per 100 km, corrispondenti ad una spesa di 3,32€, al terzo posto la Tesla, che, in caso di utilizzo della ricarica pubblica, implica una spesa di 4,98€ per 100 km.

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