La circolazione delle auto rappresenta una delle principali cause di inquinamento atmosferico, inteso come modificazione dell’aria apportata dalle emissioni di gas, polveri sottili e fumi, estremamente dannosi per la salute dell’uomo.
Sebbene l’introduzione di una normativa più inflessibile abbia permesso nel tempo di migliorare sensibilmente la qualità dell’aria rispetto agli scorsi decenni, tuttavia le emissioni inquinanti pericolose continuano ad essere ricondotte soprattutto alle auto.
Ecco in che cosa consiste esattamente l’inquinamento atmosferico dei veicoli a motore e quali sono le normative europee che ne regolamentano la circolazione per ridurre le pericolose emissioni.
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Inquinamento auto: che cos’è e quali sono gli effetti
L’inquinamento dei veicoli a motore è attribuito principalmente ai gas di scarico che essi producono con la circolazione, in particolare con la produzione delle polveri sottili e, nel caso dei veicoli con motore termico, attraverso i fumi emessi dal tubo di scappamento.
La combustione, infatti, in questa tipologia di veicoli non avviene in modo perfetto ossia solamente con la produzione di anidride carbonica e vapore d’acqua, proprio a causa dei diversi composti emessi dallo scarico, in particolare le polveri fini Pm10 e Pm 2,5, estremamente dannose per l’ambiente.
In base ai principi della termodinamica un motore a combustione per funzionare correttamente ha, infatti, bisogno di espellere una buona quantità del calore prodotto, ma necessariamente ciò comporta anche l’eliminazione dei gas di scarico.
Oltre all’ossido di zolfo, derivante dalla combustione del petrolio, e all’ossido di azoto, che a sua volta genera l’azoto nell’atmosfera, nei grossi centri urbani ad alto tasso di traffico l’inquinamento atmosferico è generato anche dagli additivi utilizzati per la combustione dei motori a scoppio.
Da ciò derivano importanti effetti inquinanti estremamente pericolosi per la salute dell’uomo che si possono registrare sia a livello locale, soprattutto nelle realtà turistiche, dove rendono l’aria poco salubre, ma anche a livello globale, con conseguenze devastanti per l’intero pianeta.
I gas di scarico delle auto contribuiscono, infatti, ad aumentare sensibilmente le emissioni inquinanti di anidride carbonica nell’atmosfera, aggravando il problema dell’effetto serra, che impedisce il disperdersi del calore e genera un pericoloso innalzamento della temperatura.
Il surriscaldamento globale, oltre a causare pericolosi mutamenti climatici genera l’innalzamento dei livelli del mare e la sensibile contrazione delle aree coltivabili e delle produzioni agricoli, ma questi purtroppo non sono gli unici effetti provocati dall’inquinamento auto.
Nelle città dove è più alta la concentrazione di industrie e auto l’ampia diffusione nell’aria delle emissioni inquinanti provenienti dai gas di scarico delle auto è responsabile della formazione di nebbia e smog, ed è proprio questo uno dei motivi che ha spinto l’Unione Europea ad emanare nuove direttive per la riduzione delle emissioni inquinanti.
Ecco in che cosa consistono e quali principi sono stati utilizzati per ridurre la circolazione delle auto che inquinano di più.
Inquinamento auto: le normative europee per ridurlo
Le emissioni inquinanti dovute alla circolazione auto ha spinto l’Unione Europea, a partire dal 1991, a varare nuovi importanti provvedimenti utili a limitare la circolazione dei veicoli a benzina ma che hanno coinvolto anche quelli ritenuti meno inquinanti, le auto diesel.
Proprio nell’ottica di ridurre l’inquinamento, la normativa prevedeva di classificare i veicoli a motore con un’apposita sigla, apposta sulla base della tipologia di impianto dell’auto. Ecco quali sono:
Euro 0
A questa categoria appartengono i veicoli a benzina ritenuti più inquinanti non dotati di catalizzatore, a cui viene proibita la circolazione nei centri urbani anche in assenza di blocchi al traffico.
Euro 1
Entrata in vigore nel 1993, questa classificazione, include le auto alimentate a iniezione e dotate di catalizzatore.
Euro 2
Questa classificazione è stata introdotta per ridurre la circolazione di veicoli particolarmente datata o modelli immatricolati nel 1996, sempre al fine di ridurre le particelle inquinanti in circolazione.
Euro 3
Le auto che fanno parte di questa categoria hanno almeno 14 anni di vita, le cui emissioni inquinanti sono controllate con un particolare sistema chiamato Eobd.
Euro 4
A questa categoria appartengono i veicoli ritenuti meno inquinanti, prodotti tra il 2006 e il 2011.
Euro 5
Con questa classificazione si introduce l’obbligatorietà del sistema anti particolato nelle auto diesel.
Euro 6
Con la normativa Euro 6 si stabiliscono limiti più pressanti per ridurre ancor più drasticamente il numero di particelle emesse nell’atmosfera.
Sebbene tali normative siano state determinanti per la riduzione dell’inquinamento atmosferico delle città con elevati livelli di traffico, ridotto grazie a flussi di circolazione più controllati, non sono stati sufficienti a ridurre le emissioni nocive derivanti da altre cause ma sempre legate ai veicoli.
Se è vero, infatti, che i gas di scarico delle automobili siano una delle fonti principale di inquinamento urbano, esistono alcune variabili ossia altre fonti inquinanti connesse alle auto che sono spesso sottovalutate.
Ecco alcuni studi e ricerche che si sono occupati di analizzarli, mettendo in discussione le principali teorie sull’inquinamento delle auto.
Quanto è l’inquinamento delle auto: studi e ricerche a confronto
Recenti ricerche confermano che le emissioni inquinanti prodotte dagli scarichi delle auto siano rappresentano soltanto un terzo dell’inquinamento del traffico.
Uno di questi studi, pubblicato su Atmospheric Environment, attribuisce allo stato del veicolo quasi il 50% dell’inquinamento atmosferico dovuto al traffico stradale, con particolare riferimento all’usura dei freni, ma anche all’usura del manto stradale e alle particelle sollevate dalla strada al passaggio dei veicoli.
Questi dati confermerebbero come la riduzione delle emissioni di scarico, obiettivo perseguito con le normative recenti, non sarebbe sufficiente ad ottenere un importante miglioramento della qualità dell’aria, resa poco salubre dal particolato.
La circolazione delle auto sul manto stradale, oltre ad essere responsabile delle emissioni di gas tossici per l’ambiente e la salute umana, genera inquinamento anche a causa di materiali solidi che vengono ridotti in parti più piccole dal vento o dal passaggio stesso dei veicoli.
Le particelle responsabile degli elevati tassi di inquinamento urbano includono pertanto anche il consumo della gomma, l’usura della frizione e il deterioramento dell’asfalto stesso.
Se non è possibile eliminare del tutto l’inquinamento atmosferico auto limitandone la circolazione, tuttavia esso può essere ridotto con l’utilizzo di veicoli elettrici, che, non emettendo anidride carbonica e pericolosi gas di scarico, rappresentano una soluzione a basso impatto ambientale.
Inquinamento auto: quali inquinano meno?
Le vetture elettriche, come accennato, risultano ad oggi quelle a minori emissioni inquinanti, sebbene le polveri prodotte da pneumatici e usura dei freni delle auto che rispettano standard di tipo Euro 6 ed Euro 7 siano talmente basse da identificarsi quasi con i valori di quelle con motore elettrico.
Oggi, di sicuro, i motori ritenuti più inquinanti sono quelli a miscela, ossia in due tempi, responsabili di bruciare olio lubrificante e benzina insieme, ma anche i vecchi motori a gasolio sprovvisti di filtro antiparticolato, soprattutto quelli non sottoposti ad una corretta manutenzione, dai veicoli di cantiere ai camion.
Nonostante questo negli ultimi anni si sono sviluppate alcune teorie secondo cui le auto elettriche sarebbero responsabili di produrre emissioni inquinanti in quantità superiore ad un veicolo diesel.
La letteratura scientifica ad oggi conferma che l’auto elettrica continua ad emettere meno anidride carbonica rispetto ad un veicolo a combustione interna per l’intera durata del ciclo di vita.
Inquinamento e auto elettriche: gli studi RSE
A questo proposito gli studi condotti dalla Ricerca sul Sistema Energetico (RSE), orientati a dibattere le contrastanti opinioni espresse da riviste di settore e da convegni o conferenze stampa a tema ambientale, si sono occupati di analizzare la complessità dei fattori che possono condizionare le emissioni inquinanti di queste auto nell’intero ciclo di vita.
Se si analizzano le diverse fasi di produzione delle vetture, le modalità di utilizzo e di smaltimento delle loro componenti, emerge che gli elementi che concorrono alla definizione delle emissioni complessive di gas serra da parte delle auto elettriche e di quelle a combustione interna devono tenere conto di caratteristiche e prestazioni simili dei veicoli, consumi, vita dell’auto e della batteria.
Ancora oggi non si è giunti ad una conclusione definitiva in materia di inquinamento auto, di sicuro una maggiore consapevolezza e attenzione ai consumi può contribuire ad un futuro migliore e sostenibile a livello ambientale.
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