Se paragonassimo Internet a un Paese, sarebbe il quarto più grande emettitore di CO2 al mondo. Ebbene sì, in genere quando si parla di inquinamento si pensa immediatamente a quello derivante da automobili, fabbriche e centrali di carbone, raramente il nostro pensiero si sofferma sull’impatto ambientale derivante dall’utilizzo quotidiano del web.
Ogni ricerca su Google, ogni video in streaming, ogni domanda posta a un tool di intelligenza artificiale, contribuisce a un’impronta ecologica invisibile, ma reale.
Ma quanto inquina Internet? E soprattutto, possiamo fare qualcosa per ridurre il suo impatto ambientale senza rinunciare alla connessione divenuta ormai parte integrante delle nostre vite?
In questo approfondimento analizzeremo le fonti di consumo energetico della rete e le soluzioni per un utilizzo più consapevole e sostenibile.
Indice dei contenuti
Quanto inquina internet
Per comprendere quanto inquina Internet è sufficiente far parlare i numeri:
- si stima che le ricerche giornaliere siano intorno a 3,5 miliardi e una singola ricerca su Google può emettere tra 1 e 10 grammi di CO2;
- in media trascorriamo almeno 1 ora e 47 minuti al giorno sui social, generando in un anno circa 400 kg di CO2.
Ma quali sono le attività che inquinano maggiormente?
L’inquinamento dei data center
I data center, le strutture che hanno la funzione di archiviare ed elaborare i dati, rappresentano una delle principali fonti di emissioni nel settore digitale.
Per ridurre l’impatto ambientale di queste strutture, i fornitori di servizi cloud stanno iniziando a investire in soluzioni più efficienti e sostenibili, puntando sulle rinnovabili.
I grandi colossi, come Microsoft e Google, infatti, mirano a ridurre o eliminare completamente l’uso di combustibili fossili nei data center entro il 2030.
Non solo, a inquinare in questo caso sono anche la produzione e lo smaltimento delle apparecchiature necessarie al funzionamento dei data center. Server e dischi rigidi, devono essere cambiati ogni 3-5 anni, generando un grande volume di rifiuti.
In questo contesto, si potrebbe valutare un sistema di riciclo più performante ed efficiente.
ChatGPT inquina?
Nel 2025 i modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT contribuiscono al consumo di energia globale e sono fonte di inquinamento. Non a caso, nonostante si tratti di una delle applicazioni più in voga dell’ultimo periodo nel campo dell’intelligenza artificiale, il suo funzionamento ha un impatto ambientale considerevole.
L’addestramento di modelli di machine learning e l’intero ecosistema digitale sono ormai sotto osservazione per i massicci consumi elettrici per via dell’alto livello di emissioni, pari a quelle del settore aeronautico.
L’addestramento di sistemi di AI come questo, può generare oltre 113 tonnellate di CO2, ma nel caso specifico di ChatGPT si parla di ben 522 tonnellate di CO2. Possiamo paragonare il costo ambientale per addestrare questo modello a quello di un’auto che percorre una distanza equivalente a un viaggio di andata e ritorno sulla luna.
Quanto inquina il mining di criptovalute?
Ma non finisce qui, anche il mining di criptovalute ha un enorme impatto per via della sempre maggiore energia elettrica utilizzata per eseguire le transazioni. A livello globale, l’impronta di carbonio generata da questa attività è superiore a quella di diversi paesi.
Il dato preoccupante è che il consumo di energia per questo settore è in aumento poiché alimentato da data center che richiedono una potenza di calcolo elevata e, soprattutto, non proveniente da fonti rinnovabili.
Come rendere Internet più ecologico?
Nonostante l’uso di Internet sia sempre in crescita, ci sono delle azioni che gli utenti possono fare per ridurre l’impatto ambientale.
Scopriamo quali sono:
- eliminare le e-mail vecchie evitando di condividere contenuti pesanti non necessari;
- accedere direttamente a un sito, anziché passare per un motore di ricerca;
- scegliere servizi di hosting a emissioni zero, se siete gestori di un sito web.
Oltre queste piccole azioni, l’onere maggiore grava sui colossi del web, che attualmente stanno investendo per ridurre le proprie emissioni, affidandosi parzialmente o integralmente alle energie rinnovabili per alimentare i loro data center. La sfida, però, è abbastanza complessa, considerato anche l’intero ciclo di vita dei prodotti tecnologici, dei materiali estratti e della gestione dei rifiuti che ne derivano.
Essere consapevoli dell’impatto ambientale di Internet e dell’intero ecosistema digitale, passando per le mail e i social, è fondamentale per ridurre la nostra impronta ecologica. Ogni azione, anche piccola, conta. Allo stesso tempo, è essenziale che le grandi aziende tecnologiche si impegnino per adottare pratiche rispettose dell’ambiente.
Solo una collaborazione tra utenti, produttori e provider può rendere il mondo digitale un luogo più sostenibile. Ma per ottimizzare davvero i consumi e ridurre l’impatto ambientale, è fondamentale utilizzare le giuste tecnologie e macchine performanti. Energit offre soluzioni avanzate che permettono di produrre energia in modo efficiente, ottimizzando i consumi e riducendo i costi.
E non finisce qui: tutte le soluzioni Energit sono pensate per essere sostenibili e rispettose dell’ambiente contribuendo a un futuro più verde e a una gestione energetica più consapevole.