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    Come funziona lo smartphone con pannello solare?

    Smartphone con pannello solare, batteria a energia solare

    da Redazione | 09 Maggio 2025

    Immaginate un telefono che non si ricarica con la corrente elettrica ma grazie a dei piccoli pannelli solari posti sul retro del device. Dire addio ai powerbank e ai problemi di autonomia potrebbe diventare una realtà concreta. L’idea l’ha avuta Xiaomi, ma già in passato diversi produttori avevano sperimentato questa soluzione.

    Al giorno d’oggi la tecnologia non può più permettersi di essere soltanto innovativa, deve essere anche sostenibile. Gli smartphone alimentati dall’energia solare non sono una novità; il primo esperimento, infatti, risale al 2009 quando Samsung lanciò due modelli dotati di pannelli solari: il Guru E1107 e il Blue Earth, realizzato in plastica riciclata. Ma come funziona lo smartphone con pannello solare?

    Analizziamo i vantaggi e gli svantaggi che impediscono la sua diffusione su larga scala.

    Come funziona lo smartphone con pannello solare

    Nel 2018, l’azienda cinese Xiaomi ha depositato un brevetto per uno smartphone con pannello solare integrato nella parte posteriore. Lo schermo è full-screen senza fotocamera frontale e il pannello occupa più della metà della superficie a disposizione ma senza aumentarne lo spessore. Non è chiaro se il sensore delle impronte sarà integrato nel display o meno.

    Lo smartphone con pannello solare funziona grazie a delle celle fotovoltaiche che convertono la luce solare in energia elettrica, ricaricando così la batteria del dispositivo. La quantità di energia generata dipende dall’efficienza delle celle e dall’intensità della luce. Tuttavia, non è stato ancora commercializzato. ​

    Altri esperimenti

    Il progetto di Xiaomi è solo l’ultimo di questi dispositivi rivoluzionari. Nel corso degli anni diversi produttori hanno sperimentato la tecnologia del pannello solare integrato sulla scocca dello smartphone.

    Come detto in introduzione, iniziò Samsung nel 2009. Poi nel 2011, la cinese Umeox presentò l’Apollo, uno smartphone Android con un pannello solare sul retro, capace di ricaricarsi anche con luce artificiale. Lasciando il telefono per un’ora sotto la luce del sole, la batteria avrebbe un’autonomia di 16 minuti di conversazione. Per una ricarica completa sono necessarie circa due ore e mezza di luce diretta. Il telefono possiede un’interfaccia touchscreen e prevede le applicazioni comprese nei cellulari di ultima generazione.

    Nel 2017 è stata la volta di Motorola che ha lanciato sul mercato Moto Mod, una cover con pannello solare capace di ricaricare la batteria degli smartphone Moto Z.

    Vantaggi dello smartphone con pannello solare

    I vantaggi principali di questa tecnologia innovativa sono:

    • Maggiore autonomia: possibilità di ricaricare il telefono anche in assenza di prese elettriche, utile in situazioni di emergenza o durante attività all’aperto.
    • Salvaguardia della durata di vita della batteria: perché si prolungano i tempi tra una ricarica e l’altra.
    • Sostenibilità ambientale: si riduce l’uso di energia elettrica da fonti non rinnovabili.

    Svantaggi

    • Dipendenza dalle condizioni ambientali: la ricarica è influenzata dalla disponibilità di luce solare o artificiale.​
    • Efficienza limitata: la ricarica solare è generalmente più lenta rispetto a quella tradizionale.​
    • La batteria può danneggiarsi stando ore sotto il sole: possono emergere dei problemi di surriscaldamento dovuti all’esposizione prolungata al sole, con potenziali rischi per la batteria e i componenti interni.

    Gli smartphone del futuro

    Attualmente, non risultano disponibili sul mercato italiano smartphone con pannelli solari integrati. La ricarica solare è lenta e per ora serve solo per tamponare l’emergenza.

    Tuttavia, è possibile che in futuro vengano introdotti sul mercato dispositivi più efficienti e pratici.​ Esistono già accessori ecologici per ricaricare smartphone e tablet, nati dall’esigenza di avere questi dispositivi sempre funzionanti e connessi ad Internet, come il NewPV-3, un mini-pannello solare portatile sviluppato dal CNR di Parma, che consente di ricaricare fino a sei dispositivi contemporaneamente.

    In un quadro generale, se consideriamo il numero elevato di telefoni nel mondo, i pannelli solari integrati permetterebbero un abbattimento dei consumi elettrici, una riduzione dell’impatto ambientale e una possibile autonomia energetica in zone isolate, traducendosi in un risparmio collettivo.

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