È possibile sapere la disponibilità di energia totale di un paese in un anno e come viene utilizzata?
La risposta è sì e la troviamo nel documento aggiornato annualmente dal Ministero dello Sviluppo Economico. Scopriamo che cos’è il Bilancio Energetico Nazionale e a cosa serve.
Il Bilancio Energetico Nazionale
Il BEN è uno strumento fondamentale per analizzare i dati sulla situazione della domanda e dell’offerta di energia di un Paese o un’area. Mette in evidenza le proporzioni, i risultati raggiunti e le difficoltà presenti del sistema energetico del Paese. Raccoglie informazioni su come viene prodotta l’energia e su come viene utilizzata, sulle entrate e sulle uscite di energia.
La principale informazione che si evince dal bilancio è la disponibilità di energia totale, chiamata anche consumo primario di energia o di fonti primarie. Ad esempio, ci dice l’energia elettrica importata o prodotta dalle centrali idroelettriche, o quanta energia ha a disposizione, nel nostro caso l’Italia, per essere trasformata in prodotti derivati da inviare poi al mercato del consumo finale, come il petrolio, o ancora quanta energia può essere trasformata in energia elettrica (ad esempio i combustibili fossili impiegati dalle centrali termoelettriche per produrre elettricità).
Parte dell’energia disponibile come fonte primaria deve essere infatti trasformata prima di poter essere utilizzata. Il Bilancio energetico nazionale ci indica i consumi finali di energia che comprendono i consumi del settore civile, dei trasporti, dell’agricoltura, dell’industria, gli usi non energetici e i bunkeraggi.
Le fonti energetiche
L’unità di misura usata per esprimere l’energia messa a disposizione da petrolio, carbone, gas naturale, rinnovabili e altri fonti è la tonnellata equivalente di petrolio (tep).
Le fonti energetiche che concorrono al soddisfacimento del consumo interno di energia sono suddivise in:
- Solidi.
- Gas naturale.
- Prodotti petroliferi.
- Rinnovabili.
- Energia elettrica.
Ricapitolando, per capire che cos’è il Bilancio Energetico Nazionale, possiamo dire le informazioni principali che ci permette di ottenere:
- Il grado di dipendenza energetica dall’estero.
- La struttura produttiva delle fonti di energia primaria.
- Gli usi di energia in un determinato settore economico o industriale.
- Le perdite di energia nel processo di trasformazione e di distribuzione.
Il sistema energetico in Italia
L’Italia sta facendo progressi per quanto riguarda la transizione energetica, verso cioè l’efficienza e l’uso delle fonti energetiche rinnovabili, specialmente nel settore elettrico e del calore nel settore civile.
Alla fine del 2020, i capi di Stato e di governo dei Paesi membri Ue hanno concordato per il 2030 di ridurre ulteriormente le emissioni climalteranti di almeno il 55%. Intanto, restano inutilizzate le significative capacità di accumulo energetico rappresentate da 7.600 MW di impianti di pompaggio idroelettrico esistenti in Italia. Vista la necessità di incrementare il contributo delle fonti rinnovabili non programmabili (il sole e il vento) e del ruolo cruciale che gli accumuli saranno chiamati a svolgere per assicurare stabilità della rete elettrica, sembra opportuno richiamare questi impianti verso un utilizzo adatto ai bisogni della transizione energetica.