Siete padroni di un terreno agricolo in cui non c’è nessun immobile, ma avete bisogno ugualmente della fornitura di energia elettrica; volete fare una richiesta di allaccio per avere un nuovo contatore, ma non sapete come funziona la procedura.
Noi di Energit da molti anni siamo esperti fornitori di luce e gas naturale sul mercato libero a privati e aziende e vogliamo aiutarvi a capire come avere energia elettrica in campagna.
La fornitura che volete per il vostro terreno agricolo è differente da quella domestica, perciò bisogna fare una richiesta apposita per avere il contatore di energia elettrica e l’allacciamento.
Capiamo insieme quali sono le procedure da seguire per richiedere l’utenza, i tempi necessari per eseguire i lavori e i costi economici che dovrete affrontare.
Indice dei contenuti
Da dove cominciare?
Sapere come avere energia elettrica in campagna è importante, perché in un terreno agricolo avere luce e gas serve ad adempiere al lavoro che si deve svolgere. Fare una richiesta di allaccio in un terreno agricolo quindi, significa fare domanda per l’installazione di un contatore luce in un’area in cui non c’è nessuna costruzione abitativa; l’energia può essere necessaria ad esempio per il funzionamento del cancello automatico che chiude il vostro perimetro, oppure per l’irrigazione del terreno.
Innanzitutto bisogna dire che se nel terreno è già presente un vecchio contatore che è stato chiuso, si deve procedere con un’altra procedura, ovvero quella del subentro che ne permette la riattivazione evitando così i lavori per l’installazione del contatore nuovo.
Per richiedere un nuovo contatore si possono scegliere due strade in base alle vostre esigenze:
- se non avete bisogno di energia elettrica nell’immediato potete fare domanda al distributore locale, il quale vi manderà un tecnico per un sopralluogo se necessario e il preventivo. Nel caso in cui voi accettiate il prezzo stimato per i lavori si procederà con l’installazione del contatore che però non ne comporta l’attivazione e quindi la stipulazione di un contratto di fornitura;
- se invece l’energia elettrica vi serve subito potete fare richiesta al fornitore, ovvero alla società di energia elettrica per l’attivazione del contatore. In questo caso sarà il fornitore a contattare il distributore di zona per effettuare il sopralluogo e gli eventuali lavori, per concludere poi con la stipula del contratto di fornitura.
Informazioni necessarie
Cosa serve per richiedere un nuovo allaccio in bassa tensione?
Per avviare la richiesta devono essere comunicati:
- dati anagrafici del richiedente nel caso in cui sia un privato, quindi nome, cognome, codice fiscale, data, luogo di nascita;
- documento di identità valido;
- partita IVA e tutti i dati legali nel caso in cui il richiedente sia un’azienda;
- indirizzo in cui si richiede l’allaccio dell’utenza;
- dati catastali;
- potenza e tensione richiesta per il contatore;
- specificazione dell’utilizzo che si vuole fare della fornitura;
- recapito telefonico e email per l’invio del preventivo.
Se vi siete rivolti direttamente al fornitore con cui volete stipulare un contratto, questo ha tempo 2 giorni lavorativi per inviare al distributore locale la vostra richiesta di allaccio. A questo punto il distributore entro 20 giorni lavorativi deve trasmettere il preventivo per i lavori.
Il preventivo ha una durata di tre mesi e se viene rigettato o non viene accettato entro la scadenza prefissata, il richiedente dovrà presentare una nuova domanda di allacciamento luce. Il preventivo è considerato accettato quando viene comunicata l’approvazione dall’utente, quando si effettua il pagamento previsto per l’allaccio, oppure quando viene restituita la copia firmata del preventivo.
Nel preventivo si trovano indicazioni circa il numero della pratica, i lavori che devono essere effettuati e il loro costo, le autorizzazioni che il richiedente deve acquisire se necessario, la scadenza del preventivo.
Da quando il preventivo viene accettato il distributore ha 15 giorni lavorativi per eseguire dei lavori semplici, come l’installazione del contatore oppure di un cavo, 60 giorni lavorativi per i lavori complessi, ovvero il passaggio sotto terra o nei muri di cavi e tubi.
Il richiedente deve tenere in conto i costi aggiuntivi per la realizzazione della nicchia del contatore, che deve occuparsene autonomamente; se non provvede a realizzare questi lavori il distributore può sospendere la sua attività.
Quanto costa l’allaccio?
Il costo di allaccio alla rete elettrica si ottiene sommando:
- la quota fissa di 27,59 euro, che copre le spese amministrative per fare l’allaccio;
- la quota distanza, che dipende dai metri che dividono il vostro terreno agricolo e la prima cabina di trasformazione più vicina. È importante sapere che più la distanza cresce, più aumenta il costo delle quote aggiuntive che può raggiungere 368,22 euro se si superano i 1.200 metri;
- la quota di potenza, che si calcola in base alla potenza disponibile richiesta dall’utente e ammonta a 69,22 euro per ogni kW richiesto.
Con potenza disponibile si intende il livello massimo di potenza che si può prelevare dall’impianto, oltre la quale il contatore scatta a causa dell’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica.
In poche parole è quello che succede a casa quando nello stesso momento si utilizzano troppi apparecchi elettronici. Se lo stesso problema accade anche nel vostro terreno agricolo in maniera troppo frequente, allora potreste pensare di aumentare la potenza della corrente cambiando il contratto di fornitura. Aumentare la potenza della corrente significa ovviamente avere delle spese maggiori in bolletta; da quando viene avviata la richiesta di modifica del contratto si può avere l’aumento di potenza entro una settimana, ma se si devono fare degli interventi sul contatore allora possono passare anche una ventina di giorni.
Come si diceva prima si ha a che fare con un tipo di fornitura diverso da quello domestico, perciò anche il costo della bolletta sarà differente.
Il vostro terreno agricolo avrà un tipo di utenza denominata BTA, cioè Bassa Tensione Altri usi conosciuta anche come UDA, che sta per Usi Diversi dalle Abitazioni. L’aliquota IVA del 22% è la principale distinzione che riguarda la vostra utenza rispetto al 10% che viene applicata per i consumi domestici.
Alternativa sostenibile
Se vi state ancora chiedendo come avere energia elettrica in campagna c’è ancora un’alternativa che potete prendere in considerazione: l’impianto fotovoltaico.
Se nel vostro terreno c’è un immobile potete pensare di far allestire dei pannelli fotovoltaici sul tetto, altrimenti se avete a disposizione delle superfici più vaste potreste pensare di fissarli a terra.
Questo sistema vi permetterà di produrre energia elettrica usufruendo dell’energia solare in modo da autoprodurre l’energia di cui avete bisogno e di immettere nella rete elettrica quella che producete in più, riducendo di conseguenza i costi in bolletta.
È chiaro che scegliendo questa soluzione green dovrete affrontare un investimento molto oneroso, ma una volta in funzione l’impianto fotovoltaico vi assicurerà in breve tempo un risparmio economico non indifferente. Tenete presente che lo Stato italiano favorisce il passaggio al fotovoltaico con degli sgravi fiscali che spesso superano il 50% del costo dell’impianto.
Adesso la scelta sta a voi.
Sapete di avere un’alternativa più green: se non potete usufruire degli sgravi fiscali avrete bisogno di una grande somma iniziale, ma nel tempo vi porterà ad avere degli effettivi risparmi economici; avete tutte le informazioni utili per poter avviare una pratica di richiesta di allaccio alla rete elettrica, sapete quali documenti dovrete preparare per la richiesta, i tempi e i costi a cui andrete incontro, così da poter avere tutta l’energia che vi occorre per adempiere al vostro lavoro una volta trovato il fornitore di energia dal quale vorrete fornirvi.