Cos’è l’Extinction Rebellion?

movimento extinction rebellion

da Redazione | 03 Dicembre 2021

Negli ultimi anni sono aumentate le discussioni e quindi la consapevolezza della crisi climatica ed ecologica; il merito è anche di tutti quei movimenti che si sono formati più o meno in tutto il mondo, che grazie alle loro manifestazioni cercano di far ammettere ai Governi il problema del cambiamento climatico e soprattutto a farli impegnare concretamente per trovare al più presto una soluzione.

Energit, che da anni si impegna ad offrire ai propri clienti soluzioni di risparmio energetico prestando attenzione all’ambiente, vuole approfondire il lavoro di uno di questi movimenti conosciuto in tutto il mondo come Extinction Rebellion.

Cos’è Extinction Rebellion

Extinction Rebellion è stato fondato nel Regno Unito nel maggio del 2018 ed è conosciuto anche come XR.

XR è un movimento ormai noto e attivo a livello globale che si caratterizza per l’azione diretta non violenta di disobbedienza civile per destare l’attenzione di tutti i cittadini e in particolar modo dei Governi, che devono prendere delle decisioni per fermare la crisi climatica ed ecologica; XR è un movimento decentrato e apartitico, perciò, non appoggia nessun Governo o partito in particolare.

Il primo atto di disobbedienza del movimento è avvenuto il 31 ottobre 2018, quando un gruppo di cittadini si è radunato a Parliament Square a Londra per rendere nota la Dichiarazione di Ribellione proprio di fronte al palazzo governativo inglese. Poche settimane dopo il gruppo si era già allargato contando qualche migliaio di partecipanti provenienti da diversi Paesi, che insieme bloccava in maniera pacifica i ponti del Tamigi, arrestando di fatto il traffico del centro londinese; con il passare dei mesi il numero dei cittadini che aderivano al movimento cresceva a vista d’occhio e aumentavano anche le azioni dirette di disobbedienza pacifica che consistevano in marce funebri, persone incatenate in punti simbolici della città come Buckingham Palace, sangue finto versato sulla via dell’abitazione del Primo Ministro del Regno Unito e lettere indirizzate direttamente alla Regina Elisabetta.

Mentre succedeva tutto questo, nel Regno Unito si registravano i giorni invernali più caldi nella storia del Paese e molti consigli municipali hanno cominciato a dichiarare lo stato di emergenza climatica ed ecologica.

Dal Regno Unito le manifestazioni sbarcavano in altri Stati e molte grandi città sono state paralizzate dalle azioni del gruppo XR: Parigi, Madrid, Amsterdam, Roma, New York, Buenos Aires sono solo alcune delle città che hanno conosciuto la forza pacifica del movimento.

Il movimento di Extinction Rebellion si identifica attraverso il simbolo di una clessidra all’interno di un cerchio: la clessidra rappresenta il poco tempo che è rimasto all’umanità per prendere delle decisioni concrete e per ottenere i cambiamenti che potrebbero rallentare se non risolvere del tutto la crisi climatica ed ecologica, mentre il cerchio simboleggia la Terra.

La Dichiarazione di Ribellione

Con la Dichiarazione di Ribellione i fondatori di Extinction Rebellion si sono rivolti direttamente ai cittadini: in questo documento si parla di come l’uomo è l’unico responsabile della sesta estinzione di massa, che con le sue azioni sta provocando la distruzione degli ecosistemi, problema strettamente legato al cambiamento climatico. Per anni si è comportato come se le risorse del pianeta fossero illimitate e l’innalzamento delle temperature, l’aumento di incendi e siccità, l’espansione dei deserti e i danni provocati dai temporali sempre più potenti non fossero problemi che riguardano direttamente la sua vita.

L’uomo sta distruggendo il suo pianeta e l’uomo sarà a pagarne le conseguenze. Ad avvalorare quanto detto dai ribelli ci sono gli studi del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico che dimostrano come il cambiamento climatico è già cominciato. Dichiarare l’emergenza climatica ed ecologica come hanno fatto il Parlamento Europeo e molti altri Stati non basta; è necessario andare oltre le semplici dichiarazioni e legiferare in merito, ascoltare la comunità scientifica, informare i cittadini della gravità della situazione e cambiare la politica per trovare soluzioni concrete che servano ad attenuare i danni inflitti al Pianeta.

Dal momento che i Governi non rispettano gli accordi presi è diritto e dovere di ogni singolo cittadino ribellarsi per ottenere al più presto la giustizia climatica che possa garantire alle generazioni future un mondo vivibile.

Anche in Italia dal 2019 XR si è fatta conoscere in diverse città attraverso le sue azioni non violente; durante la Ribellione Internazionale di Roma dell’ottobre dello stesso anno durata una settimana, i manifestanti hanno attirato l’attenzione dei passanti e delle istituzioni con diverse “performance” come il die-in, in cui i partecipanti si sono sdraiati a terra fingendosi morti per rappresentare lo stretto legame tra la salute del Pianeta e quella dei suoi abitanti.

I valori XR

Le azioni del movimento di Extinction Rebellion si basano su tre precise richieste che sono state rivolte direttamente ai Governi in cui sono attivi dei gruppi XR:

  • i Governi devono dichiarare la gravità della crisi climatica ed ecologica informando tutta la popolazione attraverso l’utilizzo dei mass media;
  • i Governi devono impegnarsi attraverso l’attuazione di leggi specifiche a raggiungere lo zero netto delle emissioni di gas serra entro il 2025;
  • i Governi devono essere guidati dalle assemblee di cittadini per le decisioni concernenti la giustizia climatica ed ecologica.

Altrettanto precisi sono i valori su cui si regge il movimento XR:

  • visione condivisa del cambiamento per lasciare un mondo migliore alle generazioni future;
  • concentrare la missione su ciò che è necessario mobilitando il 3,5% della popolazione per cambiare il sistema. Il cambiamento deve dirigersi verso democrazie funzionanti in cui la popolazione fa parte del processo decisionale grazie a strutture locali, nazionali o internazionali che facilitino la decentralizzazione del potere degli Stati, economie che favoriscano la produzione localizzata a basse emissioni e una maggiore uguaglianza;
  • creazione di una cultura rigenerativa sana, resiliente, adattabile che possa migliorare di anno in anno;
  • sfidarsi lasciando la propria comfort zone e sfidare il sistema tossico, molti degli appartenenti al movimento, infatti, decidono di dedicarsi alla causa in maniera più attiva facendosi arrestare;
  • dare valore alla riflessione e all’apprendimento studiando ciò che è stato già fatto per migliorare le azioni future;
  • accoglienza di tutti e di ogni parte di ciascuno, ovvero per creare spazi sicuri è necessario che tutti gli appartenenti al movimento siano accettati a prescindere dalla loro razza, classe, identità di genere, aspetto, età e così via;
  • cercare di diminuire gli effetti del potere e delle sue gerarchie dando voce e spazio a quei gruppi che in altri contesti vengono emarginati;
  • no al biasimo e alle colpevolizzazioni, poiché si vive in un sistema tossico che ha danneggiato tutti e dagli errori si deve sempre trarre un insegnamento;
  • il modo più efficace per ottenere dei cambiamenti è praticare la non violenza;
  • creare strutture autonome e decentralizzare per sfidare il potere.

Come funziona XR?

XR è un movimento decentralizzato e apartitico e chiunque può agire in suo nome a patto che aderisca e non vada contro gli obiettivi e i valori di Extinction Rebellion. Il movimento ha una struttura auto-organizzante, nel senso che la gestione è suddivisa per ruoli, il lavoro si svolge in gruppi che supportano l’intero sistema a livello locale e nazionale; tali gruppi lavorano sulla comunicazione, sulle assemblee cittadine, sulle questioni legali, scientifiche e finanziarie.

Il principio caratterizzante il movimento è la disobbedienza non violenta: per arrivare a scegliere questo tipo di azioni sono stati studiati dei movimenti simili del passato come quello delle suffragette, il movimento di indipendenza indiano di Gandhi e altri movimenti per i diritti civili ed è stato notato che la non violenza è la strada migliore per innescare dei cambiamenti: secondo degli studi che hanno riguardato i conflitti mondiali accaduti tra il 1900 e il 2006 tra istituzioni statali e non, ha avuto successo il 53% delle lotte non violente a differenza del fallimentare 26% delle lotte violente; inoltre quasi la totalità di queste ultime hanno portato alla creazione di regimi totalitari nel giro di cinque anni.

Questo è il momento in cui tutti devono fare la propria parte iniziando a cambiare le abitudini, come andare al lavoro a piedi e utilizzando una borraccia per l’acqua: anche con dei piccoli gesti quotidiani ognuno può fare la differenza.

La comunità scientifica già da tempo sta affermando che siamo vicini ad un punto di non ritorno: E. O. Wilson studioso dell’evoluzione biologica del comportamento sociale ha stimato che si stanno perdendo 27.000 specie l’anno, ovvero una ogni 19 minuti; un futuro senza biodiversità significa non avere più gran parte dei farmaci che oggi vengono utilizzati per la cura della persona come l’aspirina, perché vengono prodotti da risorse naturali che non possono essere sostituite. Anche per questo motivo distruggere il pianeta significa distruggere la salute dell’uomo.

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