Quando si guasta la lavatrice, oltre a doverne cercare una nuova che sia funzionale alle proprie esigenze, sorge anche il problema di come smaltirla.
I grandi elettrodomestici, come lavatrice, frigorifero, forno, asciugatrice, televisore, scaldabagno…, rientrano nella categoria RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e per il loro smaltimento bisogna far riferimento alla direttiva europea. È illegale buttarli nella raccolta indifferenziata, abbandonarli per strada, in discariche naturali, o richiedere l’intervento di imprese di ferrovecchio.
Vediamo perciò come smaltire la lavatrice senza danneggiare l’ambiente. Esistono diverse possibilità.
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Smaltire la lavatrice in discariche autorizzate (isole ecologiche)
La normativa dell’Unione Europea prevede che i vecchi apparecchi elettronici ed elettrodomestici indicati con la sigla RAEE debbano essere trasportati in specifici impianti di trattamento per essere correttamente recuperati. Infatti, questo genere di rifiuti contiene parti diverse, nel caso della lavatrice ci sono componenti in metallo e plastica, oltre a sostanze tossiche ed inquinanti; quindi, l’abbandono o la non corretta gestione possono essere pericolosi per l’ambiente e non permettono di recuperare i componenti che possono essere riutilizzati in altro modo. Se non si trasporta l’ingombrante in discariche autorizzate si rischiano sanzioni e, nelle ipotesi più gravi, un procedimento penale.
In ogni comune sono presenti una o più isole ecologiche dove poter portare in autonomia il proprio vecchio elettrodomestico.
Il ritiro a domicilio
Quando non si possiede un mezzo adeguato a trasportare il proprio elettrodomestico nel centro di raccolta comunale, oppure risulta complicato perché si abita in un palazzo senza ascensore, in alcuni comuni si può chiedere il ritiro a domicilio che sarà effettuato da addetti specifici gratuitamente, ma i tempi di attesa potrebbero essere molto lunghi.
In alternativa, per smaltire la lavatrice è possibile contattare delle ditte di smaltimento specializzate e certificate che una volta giunte a domicilio provvederanno al trasporto del rifiuto da smaltire e alla sua successiva rottamazione. Le parti che possono essere riutilizzate vengono smontate, mentre il resto viene triturato e inserito in processi di recupero delle materie prime. L’impresa che gestisce il ritiro deve essere iscritta all’Albo Gestori Ambientale e deve rilasciare il prescritto formulario rifiuti (FIR) che attesta il rispetto delle norme che regolano lo smaltimento.
Il “ritiro uno contro uno”
Un’altra possibilità per smaltire la lavatrice è quella di consegnarla presso il rivenditore nel quale si intende acquistare il nuovo apparecchio (ritiro uno contro uno).
Acquistando una nuova lavatrice si ha diritto al ritiro di quello vecchio da parte del rivenditore che provvederà al suo corretto smaltimento. Questo servizio è gratuito in quanto il consumatore paga già un contributo per lo smaltimento ed è possibile solo se si acquista un apparecchio simile a quello che si deve rottamare: non è perciò possibile chiedere lo smaltimento della lavatrice per acquistare una tv.
Se il rivenditore si rifiuta può incorrere in sanzioni amministrative da 150 a 400 euro.
Il negozio di elettronica ed elettrodomestici che ha una superficie di almeno 400 mq è obbligato a ritirare il Raee anche se il consumatore non acquista un prodotto equivalente, a patto che il vecchio apparecchio sia di piccolissime dimensioni, cioè fino a 25 cm di grandezza come uno smartphone, phon, un rasoio, radiosveglie, ecc.
Donare la lavatrice in beneficienza
Se la lavatrice non è rotta, ma è in buone condizioni e hai deciso di sostituirla solo per passare magari ad una classe energetica più efficiente, puoi fare richiesta per donarla a qualche struttura come un orfanotrofio, rifugio… un altro ottimo modo per dargli una seconda vita.