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Consuma più il condizionatore o il deumidificatore?

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da Redazione | 14 Giugno 2023

Il condizionatore è uno dei dispositivi più utilizzati in ambito domestico per fronteggiare la calura estiva e rendere confortevole l’ambiente, ma non sempre è in grado di contrastare la presenza di umidità.

Proprio per questo si è diffuso l’uso dei deumidificatori, piccoli elettrodomestici in grado di ridurre al minimo il vapore acqueo presente nell’aria, che risultano, dunque, particolarmente utili anche d’inverno per eliminare l’effetto condensa e ridurre la percezione del freddo.

Sebbene alcuni modelli di condizionatori includano tra le loro funzioni anche quella di deumidificazione, purtroppo assorbono elevate quantità di energia, pertanto in fase di acquisto è sempre utile conoscere le caratteristiche ed il funzionamento di entrambi al fine di contenere le spese.

Ecco allora quali sono le principali differenze, i vantaggi e gli svantaggi dei due apparecchi che è indispensabile conoscere per capire se consuma di più il condizionatore o il deumidificatore.

Condizionatore e deumidificatore: funzioni e caratteristiche

Il condizionatore consuma di più rispetto al deumidificatore, per capirne il motivo vediamo le caratteristiche e poi i consumi di entrambi.

La principale funzione del condizionatore è quella di refrigerare l’ambiente e, in alcuni casi, di riscaldarlo, con una potenza differente a seconda del modello, che dovrà essere acquistato in base alle dimensioni della stanza.

I modelli di nuova generazione sono provvisti di tecnologia inverter che ne regola il funzionamento in base alla temperatura interna, permettendogli di consumare meno.

Il dispendio di energia elettrica del condizionatore può essere notevolmente ridotto attraverso un uso corretto dell’apparecchio che ne assicuri un adeguato funzionamento.

Il primo passo per risparmiare con l’uso del condizionatore è un’adeguata impostazione della temperatura interna, che non dovrà mai essere troppo bassa rispetto a quella esterna, associata ad un’idonea manutenzione e pulizia delle sue componenti.

Il deumidificatore ha, invece, esclusivamente la funzione di rendere l’aria più secca e respirabile, offrendo maggiore benessere e limitando gli sbalzi di temperatura spesso legati all’uso del condizionatore.

Piccolo e versatile, questo elettrodomestico può essere utilizzato tutto l’anno anche in piccoli ambienti e per un tempo ridotto, soprattutto nella stagione invernale, quando l’umidità rende il freddo meno sopportabile.

Sebbene entrambi i dispositivi siano dotati di filtri per ripulire l’aria e renderla più salubre, la differenza sostanziale tra condizionatore e deumidificatore è relativa ai costi ed ai consumi, ecco a quanto ammontano e quale scegliere per risparmiare.

Consumo deumidificatore

I costi di un condizionatore e quelli di un deumidificatore possono variare in rapporto alla qualità del prodotto ed alla capacità di raffrescare e riscaldare l’ambiente ed eliminare l’umidità in un arco di tempo limitato.

In rapporto al tempo di utilizzo variano sensibilmente anche i consumi legati all’uso di condizionatore e deumidificatore, strettamente correlati anche alla rispettiva potenza degli apparecchi e alla classe energetica di appartenenza.

In linea di massima, un deumidificatore, la cui potenza è pari a circa 200/300 W, consuma circa 0,2/0,3 kWh nella prima ora in cui viene utilizzato per poi ridurre la quantità di energia consumata nelle ore successive.

Consumo condizionatore

Un condizionatore di classe A+++, invece, se utilizzato per un’ora al giorno può arrivare a consumare circa 160 kWh. Se impiegato un’ora al giorno per raffrescare l’ambiente nei mesi più caldi con una potenza pari a circa 2,6 kW consuma circa 32€, cifra che può triplicare in due mesi se si utilizza l’apparecchio per più ore al giorno.

I consumi più elevati legati all’uso del condizionatore sono da rapportare soprattutto alla modalità di funzionamento di questi apparecchi, che per svolgere la loro funzione in modo ottimale richiedono di essere lasciati accesi a lungo.

I deumidificatori, al contrario, nella maggior parte dei casi, possono essere impostati per programmare l’accensione soltanto quando strettamente necessario, dunque a ore alterne in base all’umidità presente negli ambienti, consentendo un notevole risparmio di energia.

Consuma più il condizionatore o il deumidificatore?

Quale dei due scegliere per consumare meno? Alla luce delle precedenti considerazioni sembra scontato giungere alla conclusione che il condizionatore consuma di più rispetto al deumidificatore; quest’ultimo assicura quindi un notevole risparmio in termini economici rispetto al condizionatore, ma non sempre offre maggiori vantaggi.

Per capire la differenza principale in termini economici e, dunque di consumo, tra i due dispositivi, è necessario fare chiarezza ancora una volta sulle diverse modalità di funzionamento.

Il condizionatore, soprattutto se si acquista un modello che includa la funzione di deumidificazione, tende a consumare meno soltanto nei primi 30 o 40 minuti ma, quando il tasso di umidità sarà calato, dovrà sfruttare più energia per utilizzare la funzione di refrigerazione dell’ambiente e richiederà più corrente per riuscire a ridurre ulteriormente il tasso di umidità.

Questo avviene perché quando si utilizza il climatizzatore in deumidificazione, l’aria, in seguito ad un contrasto tra aria calda e batteria fredda del condizionatore, si satura con il raffreddamento fino al il punto di rugiada, per raggiungere il quale sarà richiesto un elevato consumo di energia.

Ciò significa che anche optando per modelli a risparmio energetico, il climatizzatore consumerà sempre di più di un deumidificatore utilizzato alla massima potenza, pur offrendo maggiori vantaggi a livello pratico.

Anche in termini di manutenzione, il deumidificatore assicura un maggiore risparmio in termini economici in quanto per mantenere la sua efficienza richiede esclusivamente un’adeguata pulizia dei filtri e lo svuotamento della vaschetta dell’acqua.

Al contrario, il condizionatore necessita di interventi più costosi che ne ottimizzino il funzionamento, che oltre alla regolare pulizia dei filtri, che richiede spesso il ricorso a personale qualificato che si occupi di altri aspetti più tecnici come il controllo della pressione del gas refrigerante all’interno dell’apparecchio.

Se è vero, da una parte, che per risparmiare sulla corrente è meglio optare per un deumidificatore, dall’altra è necessario ricordare che questo dispositivo non controlla la temperatura della stanza, riscaldandola o raffreddandola, ma si limita esclusivamente ad eliminarne l’umidità in eccesso.

Condizionatore e deumidificatore: consigli

Sebbene entrambi possano offrire un maggiore comfort abitativo, anche grazie a meccanismi di funzionamento all’avanguardia che li rendono particolarmente silenziosi, prima di scegliere di acquistare un condizionatore o un deumidificatore è indispensabile valutare il risparmio economico in rapporto a diversi fattori, come la presenza di umidità degli ambienti o il livello di isolamento della casa.

Prima ancora di capire se consuma di più il condizionatore o il deumidificatore è importante dunque valutarne la destinazione d’uso, optando in ogni caso per modelli a risparmio energetico.

Qualora il tasso di umidità dell’ambiente in cui andrà installato lo split fosse particolarmente alto è consigliabile utilizzare esclusivamente la modalità di deumidificazione del condizionatore, accendendolo solo per un numero limitato di ore.

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