PUN Index GME: cos’è la nuova modalità di calcolo dal 1° gennaio 2025?

Nuovo PUN Index Gme, sistema di prezzi zonale energia

da Redazione | 20 Settembre 2024

A partire dal 1° gennaio 2025, il mercato elettrico italiano si appresta a subire una trasformazione epocale e radicale con l’abbandono del Prezzo Unico Nazionale (PUN) per le transazioni di acquisto dell’energia a favore di un nuovo sistema di prezzi zonali.

Questa evoluzione, sancita dall’articolo 19, comma 4-ter del Decreto-legge n. 181/2023 e dalla successiva delibera ARERA 304/2024/R/eel, segna un nuovo capitolo fondamentale nella regolamentazione del settore energetico italiano, con impatto rilevante su quadro di mercato italiano, in particolare per il dispacciamento elettrico, l’organizzazione dei mercati e la concorrenza.

Obiettivo della normativa è creare un criterio di merito economico locale Bonus/Malus che coinvolga i consumatori finali e produttori negli equilibri e nella sicurezza della rete, stimolando dal basso una maggiore attenzione all’efficienza energetica al bilanciamento locale dell’energia immessa e prelevata. In questo contesto, le regioni con offerte di energia mediamente superiori alla domanda (es. la Sardegna), avrebbero un vantaggio di prezzo immediato, che redistribuirebbe in maniera democratica ed equa i vantaggi apportati dagli investimenti sulle rinnovabili.

Spieghiamo meglio cos’è la nuova modalità di calcolo: il PUN Index Gme.

L’avvento dei prezzi zonali di acquisto dell’energia elettrica in Italia

Il PUN, per oltre vent’anni univoco punto di riferimento per tutte le transazioni energetiche in acquisto, verrà sostituito dal PUN Index GME, una media ponderata dei prezzi zonali orari.

Questa novità riflette la crescente complessità del sistema elettrico e la necessità di una maggiore granularità nella determinazione dei prezzi, tenendo conto delle specifiche dinamiche locali di produzione, consumo e trasmissione dell’energia. Nelle logiche di pricing generation, l’incrocio di domanda e offerta premierà i consumatori delle zone elettriche più virtuose con maggiore produzione e maggiormente propense alla flessibilità.

Le ragioni alla base del cambiamento

Alla base di questo cambiamento vi è l’esigenza di adeguare il sistema elettrico italiano alle nuove dinamiche di mercato e ai nuovi obiettivi strategici nazionali e comunitari, creando una struttura maggiormente cost-reflective che redistribuirebbe in maniera democratica tutti i vantaggi apportati dagli investimenti sulle rinnovabili. In particolare:

  • Maggiore aderenza ai costi reali. Le tariffe zonali rifletteranno più accuratamente i costi di produzione e trasporto dell’energia elettrica nelle diverse aree geografiche, evitando situazioni in cui alcune zone pagano prezzi più alti rispetto alla media nazionale pur non beneficiando di particolari servizi o infrastrutture.
  • Incentivo alla flessibilità. Le tariffe zonali potrebbero incentivare i consumatori a modificare i propri consumi in base alle variazioni dei prezzi, contribuendo così a una maggiore flessibilità del sistema elettrico.
  • Promozione della concorrenza. La differenziazione dei prezzi potrebbe stimolare la concorrenza tra i fornitori, portando a offerte più competitive e personalizzate.

PUN Index GME: le implicazioni per il mercato

  • Maggiore aderenza ai costi reali: le tariffe zonali rispecchieranno più fedelmente i costi di produzione e trasporto dell’energia, evitando distorsioni e garantendo una maggiore equità.
  • Incentivo alla flessibilità: la variabilità dei prezzi zonali stimolerà i consumatori a ottimizzare i propri consumi, contribuendo alla stabilizzazione del sistema elettrico.
  • Promozione della concorrenza: la differenziazione dei prezzi favorirà la concorrenza tra i fornitori, a tutto vantaggio dei consumatori finali.
  • Tipologia di offerta ai clienti finali: le logiche di declinazione zonale del prezzo, favoriranno la rivalutazione delle logiche di proposizione commerciale delle offerte a prezzo fisso e dei prezzi indicizzato, introducendo meccanismi di declinazione delle logiche zonali.
  • Approvvigionamento: il nuovo meccanismo potrebbe avere un impatto sui contratti di fornitura in essere, stimolando un nuovo approccio negoziale nella determinazione dei prezzi.
  • Mercato sull’efficienza energetica: il nuovo meccanismo stimola naturalmente lo sviluppo di soluzioni per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabile ed efficienza energetica laddove più necessario, avvantaggiando fonti programmabili e disponibili a meccanismi di flessibilità. Si conferma ad ogni modo l’efficacia degli investimenti green che consentono una maggiore emancipazione dalle oscillazioni del mercato e una certezza dei propri costi del fabbisogno elettrico.

Il ruolo del nuovo TIDE

A partire dal 1° gennaio 2025 il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico (TIDE) recepirà in maniera attuativa una serie di nuove disposizioni. Le principali novità includono:

    • Modello zonale: il TIDE consolida l’adozione di un modello zonale più dettagliato, che tiene conto delle specificità locali della rete e promuove una gestione più efficiente del sistema.
    • Servizi ancillari: vengono ridefinite le modalità di approvvigionamento dei servizi ancillari, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la stabilità del sistema elettrico.
    • Aggregazioni: il TIDE introduce nuove tipologie di aggregazioni di produttori e consumatori, favorendo una maggiore partecipazione al mercato.
    • Mercati: vengono precisate le regole di funzionamento dei mercati all’ingrosso, con particolare attenzione al mercato del bilanciamento.

Impatti sui consumatori e sui fornitori

La novità prevede un significativo impatto sui diversi attori del mercato, tra cui:

  • Consumatori: dovranno confrontarsi con prezzi più variabili e potranno beneficiare di tariffe più competitive nelle zone con un’elevata penetrazione delle rinnovabili. Sarà fondamentale una maggiore consapevolezza dei propri consumi e la possibilità di accedere a strumenti di gestione dell’energia. La figura di un consulente energetico specializzato potrebbe assumere valore anche per le imprese di dimensione minore.
  • Fornitori: dovranno adeguare le loro strategie di approvvigionamento e commercializzazione, sviluppando offerte più flessibili e personalizzate. La capacità di gestire la volatilità dei prezzi e di offrire servizi innovativi sarà fondamentale per il successo sul mercato.

Aspetti chiave in evidenza

Tenendo in considerazione gli obiettivi regolatori nazionali e comunitari, è importante rilevare che:

  • Il nuovo TIDE offre un quadro regolatorio più dettagliato e complesso, con l’obiettivo di adattarsi alle nuove sfide del sistema elettrico, come la crescente penetrazione delle fonti rinnovabili intermittenti e la partecipazione di nuovi attori al mercato.
  • L’implementazione del nuovo TIDE richiederà un significativo sforzo di adeguamento da parte di tutti gli operatori del settore, inclusi produttori, consumatori, operatori di mercato, gestori di rete e autorità di regolazione.
  • Il nuovo quadro regolatorio offre opportunità per migliorare l’efficienza del mercato elettrico italianoe promuovere la transizione energetica verso un sistema più sostenibile.

Prospettive future e opportunità

L’introduzione del PUN Index Gme segna un punto di svolta per il mercato elettrico italiano, aprendo nuove prospettive per una maggiore efficienza, sostenibilità e competitività. Questo cambiamento rappresenta un’opportunità per tutti gli attori del settore di innovare e sviluppare nuovi modelli di business.

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