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    Qual è il consumo di una pompa di calore?

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    da Redazione | 25 Novembre 2024

    La pompa di calore è una delle soluzioni più apprezzate per il riscaldamento degli ambienti per praticità d’uso ed efficienza, ma non sempre corrisponde a quella più vantaggiosa in termini economici.

    Il consumo elettrico di una comune pompa di calore è strettamente legato, infatti, alla potenza assorbita, che può variare, a sua volta, in base al modello scelto, che andrà rapportato al fabbisogno termico dell’edificio o dell’ambiente da climatizzare.

    Sui consumi elettrici di una pompa di calore incidono anche altre componenti, le principali sono:

    • pompa di circolazione: si fa carico di far circolare l’acqua all’interno del sistema di distribuzione termica (come il pavimento radiante, il termosifone o il ventilconvettore);
    • elettronica di controllo: si mantiene in attività anche quando il sistema è in stand-by;
    • compressore ossia l’elemento a cui si deve la produzione del calore che viene estratto dall’aria.

    Ora entriamo nel dettaglio e vediamo come calcolare il consumo di una pompa di calore.

    Qual è il consumo di una pompa di calore e da cosa dipende

    La pompa di calore è un dispositivo che trasforma in energia il calore presente nell’ambiente. Funziona tramite un refrigerante ed un sistema che consente di riscaldare o raffreddare l’ambiente controllando la temperatura all’interno di un edificio, senza produrre emissioni inquinanti dirette.

    Aggiungendo calore all’aria, infatti, questa tipologia di macchina si distingue dai condizionatori d’aria proprio per la capacità di passare facilmente dal raffrescamento al riscaldamento di un ambiente riducendo i tempi di funzionamento e assicurando un buon risparmio in bolletta.

    Il consumo di una pompa di calore, come abbiamo detto, può dipendere dalla tipologia del macchinario o dell’impianto, anche se principalmente è legato alle dimensioni della pompa e al modo in cui essa viene utilizzata, ma anche dalle condizioni climatiche.

    Una comune pompa di calore da 5 kW è in grado di assorbire tra i 500 W e i 2.000 W ma il consumo di elettricità non è costante in quanto può variare dalla prima ora a quelle successive all’accensione.

    Nel momento in cui viene accesa la pompa di calore, infatti, assorbe una quantità di energia elettrica molto alta per poter raggiungere più rapidamente possibile la temperatura desiderata, pertanto può arrivare a consumare anche 2 kWh soltanto nella prima ora.

    Man mano che la temperatura ideale viene raggiunta, se mantenuta accesa per diverse ore, la pompa di calore arriva a consumare 0,5 Kwh all’ora.

    consumi elettrici della pompa di calore sono particolarmente elevati nella stagione invernale, soprattutto se utilizzata in climi particolarmente rigidi, arrivando a toccare i 1.000 kWh al mese in ambienti particolarmente ampi (100 mq), con una spesa mensile pari a circa 200 euro (dipende dal costo dell’energia elettrica).

    Il coefficiente di prestazione

    Oltre a determinare qual è il consumo di una pompa di calore può essere utile anche confrontarne le prestazioni con altri apparecchi elettrici utilizzati per il riscaldamento domestico attraverso il cosiddetto coefficiente di prestazione.

    Il COP altro non è che il rapporto tra l’energia termica fornita all’ambiente da climatizzare e quella elettrica che invece viene fornita in ingresso, in questo caso si parla di coefficiente di prestazione termico.

    Il rapporto tra costo unitario dell’energia elettrica e costo unitario dell’energia termica, entrambi espressi in €/kWh, viene, invece, definito coefficiente di prestazione economico, dato particolarmente utile per valutare la convenienza finanziaria di una pompa di calore rispetto ad una caldaia tradizionale. Facciamo un esempio.

    Se la pompa di calore procura 4kW all’impianto di riscaldamento, assimilando 1kW, il suo COP è 4. Questo significa che oltre a sfruttare l’energia elettrica che gli forniamo tramite l’alimentazione, sfrutta anche l’energia presente nell’aria. È dunque una tecnologia green, perché utilizza un’energia pulita sempre disponibile e illimitata.

    Più la temperatura esterna è bassa più il COP si abbassa, man mano che si scende al di sotto dello zero il COP si avvicina ad 1.

    Per sapere quanto consuma e quanto rende, bisogna misurare il rendimento stagionale. Conoscendo il COP si calcola in una prima fase una stima di rendimento stagionale, considerando le effettive condizioni di attività della pompa sull’impianto termico al quale si allaccia e valutando alcuni fattori come:

    • la zona climatica
    • la tipologia di impianto termico
    • la qualità ed efficienza della pompa di calore
    • l’accuratezza della progettazione e la posa dell’impianto

    Quanto consuma una pompa di calore sempre accesa?

    Specialmente oggi che tanti lavorano in smart working e quindi passano più tempo a casa, può essere utile sapere come comportarsi con gli impianti di climatizzazione domestici senza rinunciare al comfort: è meglio spegnere ogni tanto il sistema di riscaldamento o lasciarlo sempre acceso?

    Per calcolare quanto consuma una pompa di calore sempre accesa bisogna far riferimento alla potenza assimilata dal dispositivo che potete leggere anche sul libretto delle istruzioni.

    Per calcolare il consumo giornaliero di una pompa di calore si può utilizzare il wattmetro, uno strumento che va collegato alla pompa e introdotto in una presa di corrente, grazie al quale si sanno i kWh che assorbe l’apparecchio in uno specifico intervallo di tempo e si quantifica la spesa quando si conosce il costo a kWh in base alla bolletta.

    È una soluzione particolarmente utile in caso di macchinari dal consumo discontinuo o la cui etichetta energetica sia difficilmente leggibile.

    Se vi state domandando se consuma di più lasciare la pompa di calore sempre accesa piuttosto che spegnerla e poi riaccenderla, la risposta è che tenendo impostato il condizionatore ad una temperatura bassa di circa 17°, si attiverà quando l’ambiente interno sarà di circa 15,5 gradi e lavorando alla potenza minima riporterà la temperatura a 17°, tenendola costante fino al mattino seguente. Dunque, lasciandola accesa ma ad una temperatura bassa, consumerà meno perché lavorerà al minimo della potenza.

    Ci sono diverse possibilità di abbinare la pompa di calore ad un sistema di accumulo elettrico/termico per massimizzare l’autoconsumo energetico di un impianto fotovoltaico. Diviene così un’ottima soluzione di efficienza, risparmio energetico ed economico!

    Ricordate di monitorare sempre il funzionamento della pompa di calore in modo tale da evitare il guasto o garantire un intervento di assistenza tempestivo per avere sempre una casa riscaldata.

    Vediamo quali sono i reali vantaggi e i possibili svantaggi legati all’utilizzo di una pompa di calore e come risparmiare grazie alle detrazioni fiscali.

    Pompa di calore: i vantaggi

    Oltre a contenere il livello di umidità degli ambienti riportandolo su valori normali, la pompa di calore è in grado di offrire all’utente innumerevoli vantaggi, ecco quali sono i principali:

    • Sostenibilità ambientale

    La pompa di calore assicura il rispetto dell’ambiente offrendo la possibilità di climatizzare in modo efficace gli ambienti con una netta riduzione delle emissioni inquinanti grazie allo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile.

    modelli aria-acqua o aria-aria utilizzano l’aria esterna come fonte di energia rinnovabile per produrre calore, le pompe di calore acqua-acqua sfruttano invece l’acqua superficiale o di falda come sorgente di energia pulita per climatizzare l’ambiente, infine la pompa di calore geotermica si serve del terreno come fonte di calore.

    • Efficienza energetica

    Proprio grazie al coefficiente di prestazione (COP) di cui si è parlato sopra, è possibile conoscere in anticipo l’efficienza energetica della pompa di calore e individuare i modelli in grado di restituire all’impianto più energia di quella effettivamente consumata per funzionare.

    • Risparmio

    La pompa di calore, utilizzando una fonte rinnovabile di energia per climatizzare gli ambienti, non solo riduce l’impatto ambientale dei consumi ma permette di tagliare notevolmente le spese in bolletta, assicurando così un buon risparmio.

    Per tagliare i costi è consigliabile associare una pompa di calore ad un impianto fotovoltaico in grado di generare energia elettrica per il suo corretto funzionamento e scegliere l’offerta Energit per la casa e per l’azienda più adatta alle vostre esigenze!

    • Flessibilità d’uso

    La possibilità di passare rapidamente da un sistema di raffrescamento ad uno di riscaldamento degli ambienti rende la pompa di calore una soluzione ad alta flessibilità d’uso, che si traduce anche in questo caso in una riduzione dei costi grazie alla possibilità di godere di un unico impianto, rinunciando alla spesa del condizionatore.

    • Semplicità d’installazione

    La pompa di calore è un macchinario di facile installazione, che, a differenza di un impianto con caldaia, non richiede la predisposizione di canne fumarie, che implicherebbero verifica e regolamentazione normativa dei lavori.

    Anche la manutenzione non richiede particolari procedure se non una verifica periodica di eventuali anomalie e malfunzionamenti che potrebbero comprometterne il funzionamento.

    Un uso corretto della pompa di calore ne mantiene l’efficienza aumentando al tempo stesso il valore dell’abitazione.

    Pompa di calore: gli svantaggi

    Se, come si è visto, la pompa di calore può ridurre i consumi e assicurare innumerevoli benefici ambientali ed economici a chi la installa è anche vero che essa richiede particolari accorgimenti per assicurare un buon risparmio energetico.

    Ecco quali sono i fattori che possono comprometterne l’efficienza:

    • Fattibilità dell’impianto

    L’installazione di una pompa di calore spesso può incontrare degli ostacoli relativi alla sorgente di energia rinnovabile a cui attingere, che, come abbiamo visto, può essere rappresentata dall’acqua, dall’aria o dalla terra.

    Nel caso degli impianti che utilizzano le falde superficiali deve essere assicurata la disponibilità della risorsa idrica, oltre alle autorizzazioni necessarie per il suo utilizzo.

    Le pompe di calore geotermiche non sempre possono essere installate a causa degli spazi esterni spesso non consoni o caratterizzati da una tipologia di terreno non adeguata.

    Le soluzioni che utilizzano l’aria esterna come fonte pulita di energia, che, in teoria, dovrebbero essere le più semplici da installare, spesso sono quelle che risultano meno fattibili per l’assenza di spazi in cui posizionare l’unità esterna o per l’impatto ambientale di questi impianti nei centri storici ad esempio.

    • Tipologia dell’impianto

    Sulla fattibilità di un sistema che utilizza le pompe di calore incide la tipologia dell’impianto, sebbene parametri come la qualità della stessa pompa insieme alla correttezza dell’installazione possano incidere notevolmente sulla sua efficienza.

    In generale uno degli svantaggi più evidenti delle pompe di calore è quello di avere dei limiti operativi di funzionamento che le costringono a lavorare entro determinati parametri di temperatura ma che legano la loro efficienza alle condizioni esterne.

    In condizioni ottimali le pompe di calore assicurano temperature confortevoli anche quando le condizioni esterne risultano di particolare rigidità, ma quando queste diventano critiche il funzionamento può non garantire la stessa efficienza.

    • Ingombri

    L’installazione delle pompe di calore richiede spazi adeguati e spesso ampi rispetto ad altri sistemi di riscaldamento degli ambienti, rendendo necessario delle volte un sistema di accumulo per la produzione di acqua calda o di accumulo inerziale per mantenere l’impianto efficiente.

    A tutti questi svantaggi legati all’installazione delle pompe di calore, dalla difficoltà di posizionamento dell’impianto alla scarsa reperibilità delle fonti di energia pulita da cui attingere, si aggiungono i costi spesso elevati legati all’investimento iniziale.

    Sebbene, come si è visto, le pompe di calore sono in grado di assicurare un buon risparmio, è anche vero che, se utilizzate in modo inadeguato, possono far lievitare i costi in bolletta.

    Fortunatamente è possibile ammortizzare le spese grazie agli incentivi statali, pensati proprio per gli utenti domestici che affrontano i lavori di sostituzione dei vecchi impianti, ecco di che cosa si tratta.

    Come risparmiare con le pompe di calore: le detrazioni fiscali

    A chi sostituisce i vecchi impianti tradizionali con le pompe di calore lo Stato riserva importanti incentivi fiscali sulle spese sostenute, con aliquota fino al 65%.

    Un particolare beneficio destinato a chi sceglie di installare le pompe di calore ai fini di una riqualificazione energetica è il Conto Termico, contributo economico che consente di ridurre l’investimento iniziale ed è erogato dal GSE con rimborso diretto.

    L’incentivo, calcolato sulla base della potenza e dell’efficienza della pompa di calore e in base alla zona di installazione, può essere erogato in un’unica soluzione se non supera i 5.000 euro.

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