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Quanto consuma un piano cottura a induzione?

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da Redazione | 06 Marzo 2020

Negli ultimi anni sempre più famiglie hanno scelto di rinunciare al gas per orientarsi verso l’elettricità al fine di ridurre i consumi e limitare le emissioni nocive per l’ambiente.

Tra le soluzioni più apprezzate i piani cottura a induzione rappresentano una scelta ottimale in termini economici ma anche di praticità e sicurezza in quanto sfruttano la corrente elettrica e, cuocendo senza l’uso della fiamma, limitano gli incidenti domestici.

Tuttavia la preoccupazione per i consumi rende il piano cottura ad induzione meno conveniente rispetto al gas metano, sebbene il suo rendimento energetico, pari al 90%, lo renda un sistema particolarmente efficiente.

Prima di analizzare nel dettaglio i vantaggi e capire quanto consuma un piano cottura a induzione, cerchiamo di capire come funziona.

Piano cottura a induzione: che cos’è e come funziona

Prima di entrare nel dettaglio del funzionamento del piano cottura a induzione può essere utile capire quali sono le differenze con i diversi sistemi di cottura elettrici, radianti o alogeni.

Il piano di cottura radiante è dotato di resistenza elettrica, collocata al di sotto di una superficie in vetrocamera, pertanto il calore che viene generato è in grado di scaldare prima il piano e poi le pentole per principio di trasmissione.

I piani alogeni funzionano in modo simile a quelli radianti con l’unica differenza nella resistenza, al posto della quale utilizzano una lampada a infrarossi per generare calore per la cottura.

Il piano cottura a induzione, a differenza dei sistemi precedenti, non produce calore ma riscalda le pentole attraverso un campo magnetico generato tramite bobine che vengono alimentate ad energia elettrica.

Il calore prodotto al di sotto della superficie in vetroresina si irradia direttamente sulle pentole senza dispersione termica, assicurando al piano cottura a induzione una resa energetica molto superiore rispetto ai piani radianti e alogeni, il cui rendimento termico è pari al 45%-60%.

Il sistema di cottura a induzione è dunque quello più efficiente e moderno, a patto di utilizzare le pentole adatte, che dovranno essere provviste di un fondo del tutto piatto ed essere realizzate in materiale ferroso.

Il fondo dovrà inoltre essere magnetico per assicurare un perfetto funzionamento con il sistema a induzione.

Per verificarlo sarà sufficiente utilizzare una calamita da avvicinare al fondo della pentola, la quale verrà riconosciuta adatta al piano a induzione solo se il magnete aderirà perfettamente ad essa.

In alternativa è possibile acquistare dei dischi adattatori che assicurano l’uso del fornello ad induzione su qualsiasi tipo di pentola.

Quanto consuma un piano cottura a induzione: potenza elettrica e costi

Al di là dell’efficienza e della praticità offerta dal sistema di cottura a induzione, questa tipologia di piano di cottura ha incontrato non poche reticenze in Italia a causa della potenza elettrica assai elevata assorbita dalle bobine.

L’uso di un singolo fornello di un piano a induzione genera un assorbimento elettrico pari a circa 2000 W se utilizzato al massimo della potenza, ma se viene usato a potenze più basse, secondo adeguati cicli di accensione e spegnimento, è in grado di assicurare un buon risparmio di energia.

A ciò si aggiunge il fatto che un piano cottura a induzione genera un assorbimento di corrente molto elevato all’avvio, fino ad arrivare a 3.600 W, ma durante l’uso ne consuma solo 600.

Utilizzando, invece, tutte le zone di cottura, il piano a induzione genera un consumo di corrente piuttosto importante, superiore ai classici 3 kW qualora si abbiano in funzione altri apparecchi elettrici o elettrodomestici.

Analizzando i costi di un piano di cottura a induzione, pertanto, la prima cosa di cui tener conto sarà la capacità del contatore, valutando la possibilità di aumentare la potenza contrattuale dai 4 ai 6 kW, oltre ad aver cura di verificare l’efficienza dell’impianto elettrico.

Un altro elemento di rilievo da un punto di vista economico, da valutare per capire quanto consuma un piano cottura a induzione, è l’investimento iniziale, che risulta essere ancora superiore in termini di costi rispetto a quello necessario per i piani di cottura a gas.

Un piano di cottura a induzione ha un costo che si aggira orientativamente intorno ai 300€ per i modelli standard contro i 200€ dei piani a gas, ma è possibile ammortizzare le spese negli anni.

Anche la differenza tra consumi e costi di un piano di cottura a gas sembra confermare questo quadro ed evidenziare come i tradizionali piani di cottura che utilizzano la fiamma siano più convenienti in termini economici.

Sebbene la cucina a induzione consumi meno rispetto a quella a gas, in realtà i costi del metano sono inferiori, pertanto i piani cottura a gas sono in grado di assicurare un risparmio in bolletta nettamente maggiore.

A costi minori, tuttavia, non corrisponde la stessa resa energetica in quanto il calore prodotto con l’induzione viene indirizzato in modo diretto senza alcuna dispersione, garantendo una maggiore velocità di cottura rispetto al piano a gas e dunque una migliore gestione dell’energia utilizzata.

Ovviamente il problema dei costi della corrente elettrica utilizzata per la preparazione dei pasti dovrà essere valutato in funzione del contratto di energia dell’utenza, che assicura una giusta analisi del costo in bolletta, che essa sia elettrica o del gas.

Un altro elemento di cui tener conto, oltre alla tariffa attivata sull’energia o sul gas dal proprio gestore e dal fornitore, è la potenza del contatore.

Come abbiamo visto, il piano cottura a induzione assorbe potenza per generare calore, ma la stessa dovrà essere considerata in virtù del consumo elettrico totale dell’abitazione, valutando attentamente anche i fuochi attivi dello stesso piano cottura per ridurre al minimo il dispendio energetico.

Se al superamento della soglia minima di 3 Kw supportata dai contatori classici è alto il rischio di distacco, l’aumento di potenza fino a 6 kW, di cui si è parlato nei paragrafi precedenti, può richiedere dei costi aggiuntivi di cui occorre tener conto per stimare il reale consumo di un piano cottura a induzione.

Costi di un piano cottura a induzione: gli incentivi per risparmiare

Abbiamo già parlato dei costi di un piano cottura a induzione, che ancora risultano essere superiori rispetto a quelli a gas.

Se è vero che tra questi ultimi vi sono alcuni i cui prezzi risultano particolarmente bassi, intorno alle 100€, nel caso dei piani a induzione i modelli più economici partono dalle 180€, sfiorando i 500€ nel caso dei piani cottura a induzione di fascia media, ma possono salire anche fino a 1.300€

Fortunatamente i costi di investimento iniziale possono essere ammortizzati grazie alle detrazioni fiscali del 50% sulle spese sostenute previste dal bonus mobili, che prevede appunto sgravi fiscali applicabili agli elettrodomestici acquistati dopo una ristrutturazione edilizia, tra cui rientrano anche i piani cottura a induzione.

L’aspetto economico non è l’unico fattore a favore dell’acquisto di un piano cottura a induzione, ecco una breve sintesi dei principali vantaggi di questa tipologia di elettrodomestici.

Piano cottura a induzione: i principali vantaggi

Il piano cottura a induzione implica un consumo elevato se utilizzato in modo poco efficiente ma può rappresentare una soluzione piuttosto conveniente per una molteplicità di aspetti e benefici, come:

Sicurezza

Come si è accennato, un piano cottura a induzione è un sistema altamente sicuro per la cottura dei cibi non solo per l’assenza di fiamme quindi di gas durante la cottura ma anche per il particolare materiale della sua superficie in vetroceramica, che, mantenendosi fredda intorno alle pentole, riduce il rischio di bruciature.

Facilità d’uso

La sicurezza va di pari passo alla facilità d’uso in questi sistemi di cottura: facili da pulire e pratici da usare, i piani di cottura a induzione, grazie alla superficie liscia assicurano massimo comfort con una manutenzione minima.

Rapidità di cottura e precisione

La cottura tramite induzione è rapida e precisa rispetto a quella dei piani cottura a gas, grazie al calore erogato direttamente sul fondo della pentola che permette di ridurre sensibilmente i tempi.

In soli tre minuti, infatti, con il piano cottura a induzione è possibile portare ad ebollizione una pentola d’acqua da 1 litro, contro i 5/7 minuti che impiegherebbe un piano cottura a gas.

Alcuni modelli di piani a induzione sono dotati di funzionalità avanzate, come la modalità booster ad esempio, che assicurano di impostare in modo preciso non solo la temperatura di cottura ma anche i tempi o, addirittura, di associare più fornelli in modo da garantire una migliore cottura nel caso di pentole più grandi.

Minore dispersione termica

Proprio grazie ad una cottura rapida e precisa, il piano di cottura a induzione permette una diffusione del calore uniforme sulle pentole, riducendo al minimo qualsiasi dispersione termica tipica dei fornelli a gas, che, al contrario, propagano il calore nell’ambiente circostante.

Ridotto impatto ambientale

La maggiore efficienza energetica assicurata dai piani di cottura a induzione può essere assicurata anche associando questi sistemi di cottura ad altre fonti rinnovabili, come il fotovoltaico domestico, che assicura l’approvvigionamento di energia pulita.

Ecco perché utilizzare i piani cottura a induzione offre il vantaggio di un minore impatto ambientale dei consumi rispetto a quelli a gas, che, al contrario, emettono grandi quantità di anidride carbonica nell’ambiente per funzionare.

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