Cosa sono le gigafactory?

Gigafactory, produzione batterie auto elettriche

da Redazione | 05 Settembre 2025

Negli ultimi anni le auto elettriche hanno registrato un aumento esponenziale in tutto il mondo. Questa crescita, spinta dall’urgenza di ridurre le emissioni e accelerare la transizione globale verso l’energia sostenibile, porta con sé una conseguenza inevitabile: la necessità di disporre di sempre più batterie. Il cuore di ogni veicolo elettrico è infatti rappresentato dal suo pacco batteria, che racchiude centinaia di celle agli ioni di litio capaci di immagazzinare energia e restituirla in modo efficiente al motore. Le prestazioni, l’autonomia e persino il prezzo finale di un’auto elettrica dipendono in larga parte da questo componente.

Ed è proprio per soddisfare la crescente domanda di produzione di batterie per veicoli elettrici che sono nate le gigafactory, veri e propri colossi industriali progettati per realizzare milioni di batterie ogni anno. Questi stabilimenti integrano processi automatizzati e tecnologie avanzate utilizzando fonti di energia rinnovabile, riducendo l’impatto ambientale dell’intero processo di produzione, i costi e garantendo una produzione su larga scala.

Ecco, allora, cosa sono le gigafactory e come funzionano.

Cosa sono le Gigafactory?

Il termine gigafactory è stato coniato dal fondatore di Tesla Elon Musk nel 2013, quando parlò per la prima volta della produzione di celle su scala industriale.

Le Gigafactory sono fabbriche di dimensioni molto grandi progettate per la produzione su vasta scala di batterie agli ioni di litio per veicoli elettrici, con l’obiettivo di abbattere costi, incrementare la mobilità sostenibile e soddisfare la crescente domanda globale.

Si tratta di batterie con una durata ed efficienza superiore rispetto a quelle tradizionali.

La prima Gigafactory Tesla è stata inaugurata nel 2014 in Nevada, poi ci sono state quelle di Buffalo, Shanghai, Berlino e Austin. La Cina è responsabile del 78% della produzione mondiale di batterie per auto elettriche e infatti il suo impianto, operativo dal 2022, ha una capacità produttiva che supera i 120 GWh all’anno, sufficiente per equipaggiare milioni di auto elettriche.

Struttura e funzionamento di una Gigafactory

Una gigafactory è molto più di una semplice fabbrica: è un enorme ecosistema produttivo in cui ogni fase della realizzazione di una batteria viene concentrata sotto lo stesso tetto. Si possono distinguere 3 fasi:

  1. Le celle agli ioni di litio vengono prodotte partendo dalle materie prime, come litio, nichel, manganese e cobalto, che vengono lavorate per creare gli elettrodi.
  2. Successivamente si passa all’assemblaggio delle celle per realizzare la struttura delle batterie vera e propria.
  3. Queste vengono poi unite a formare moduli e pacchi batteria destinati alle auto elettriche o ai sistemi di accumulo energetico.

Le gigafactory sono progettate per operare in modo altamente automatizzato, con linee di produzione che riducono al minimo l’intervento umano e garantiscono precisione e sicurezza. L’organizzazione degli spazi è studiata per ottimizzare i flussi: dalle aree di stoccaggio delle materie prime ai reparti di produzione, fino ai laboratori di test e controllo qualità. Grazie a queste caratteristiche, le gigafactory riescono a ridurre i costi di produzione, aumentare l’efficienza e garantire batterie più performanti e affidabili.

Le Gigafactory in Europa

Tra le realtà più promettenti nel settore delle gigafactory c’è l’Automotive Cells Company (ACC), una joint venture nata dalla collaborazione tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies. L’obiettivo dell’azienda è ambizioso: diventare uno dei principali produttori europei di celle per batterie, riducendo la dipendenza dell’Europa dalle importazioni asiatiche e garantendo una filiera locale più sicura e sostenibile.

ACC sta già realizzando diversi impianti in Europa (Francia e Germania) e ha annunciato anche la costruzione di una gigafactory in Italia, a Termoli (Molise). Questo progetto rappresenta una sfida importante per il nostro Paese: creerà migliaia di posti di lavoro, favorirà lo sviluppo tecnologico e inserirà l’Italia nella corsa europea alla mobilità sostenibile. L’impianto dovrebbe entrare a pieno regime entro il 2030, segnando una svolta epocale: sarà infatti la prima volta che l’Italia avrà una struttura di questa portata (l’impianto dovrebbe avere una capacità di 40 GWh entro il 2030), in grado di alimentare la transizione energetica e contribuire alla riduzione delle emissioni di CO₂.

Gigafactory: tra opportunità e sfide

Le gigafactory rappresentano il cuore pulsante della transizione energetica nell’automotive. Senza questi stabilimenti, capaci di garantire la produzione di celle su scala industriale, non sarebbe possibile sostenere la crescita delle auto elettriche né avvicinarsi agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dall’Unione Europea.

Tuttavia, il successo di questi giganti produttivi dipenderà dalla capacità di integrare soluzioni sostenibili, diversificare le fonti di approvvigionamento e garantire solidi standard ambientali e sociali. Tra le sfide da affrontare ci sono i rischi operativi, la dipendenza dalle materie prime e dai fornitori, e gli elevati consumi di risorse in termini ambientali ed etici.

Guardando al futuro, è probabile che entro il 2030 le gigafactory non saranno solo fabbriche, ma veri e propri pilastri su cui poggerà la mobilità sostenibile del domani.

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