Come ricaricare auto elettrica

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da Redazione | 14 Maggio 2024

Le macchine elettriche stanno acquistando una fetta sempre più importante all’interno del mercato delle auto. Una svolta è stata sicuramente data con l’adozione dell’Ecobonus auto, che ha previsto incentivi fiscali molto interessanti sull’acquisto di auto con basse emissioni inquinanti (inferiori a 70 g/km di CO2).

Uno dei motivi che però ha sempre spinto meno all’acquisto delle e-car è la scarsa presenza delle colonnine di ricarica.

In questo articolo vi spiegheremo come ricaricare l’auto elettrica a casa e in movimento. Esistono infatti diverse soluzioni che vi consentiranno di avere sempre abbastanza energia per i vostri viaggi. Andiamo più nel dettaglio.

Come ricaricare l’auto elettrica?

Innanzitutto, l’ideale sarebbe acquistare un’auto che abbia una buona autonomia e che disponga dell’opzione di ricarica rapida. Il peso di entrambi questi fattori è considerevole: a seconda del modello l’autonomia di un’auto elettrica può variare da 100 fino a oltre 250 chilometri, differenza che influisce notevolmente sulla frequenza di necessità di ricarica.

In base alle proprie esigenze, è possibile ricaricare il proprio veicolo elettrico a casa, in movimento o una combinazione di entrambi per chi effettua viaggi lunghi.

Come ricaricare l’auto elettrica a casa con il contatore da 3 kW

Ricaricare il proprio veicolo a casa è senza dubbio la soluzione più comoda e conveniente. Se si desidera ricaricare l’auto elettrica a casa l’operazione è piuttosto semplice e prevede due opzioni:

  1. dotarsi di un sistema di alimentazione, che permetta di ricaricare l’auto attraverso le comuni prese di corrente domestiche e industriali;
  2. installare una piccola stazione di ricarica a muro, chiamata anche wallbox o home station. Tramite una wallbox il tempo di ricarica si riduce notevolmente. Questa centralina riesce, infatti, a regolare in automatico la quantità di energia da erogare (senza far saltare il contatore elettrico). Sul mercato esistono differenti tipi di wallbox in grado di regolare automaticamente il flusso in base agli assorbimenti della casa, oppure collegabili all’impianto fotovoltaico (al fine di usufruire dell’energia solare). La wallbox è utile anche se si vive in un condominio, e se non si ha a disposizione un box privato. In questo caso bisogna far approvare la sua installazione da un’assemblea condominiale: se quest’ultima non dà l’approvazione, la persona interessata può ugualmente provvedere all’installazione, ma interamente a sue spese.

I tempi di ricarica

Quanto tempo ci vuole per fare una ricarica auto elettrica a casa? Dipende soprattutto dalla potenza con cui si ricarica (espressa in kW) e dalla potenza accertata dal caricabatteria interno al veicolo. Se ci dovesse essere disparità tra i due valori, ricordatevi che è sempre quello più basso a determinare i tempi.

Facciamo un esempio: data una potenza del contatore di casa pari a 4,5 kW e una del caricabatteria interna di 3,7 kW, il veicolo verrà caricato proprio a 3,7 kW.

Considerate che una ricarica completa per una batteria di quella potenza oscilla tra le 5 e le 6 ore, mentre per il doppio della potenza serve la metà del tempo. La maggior parte delle auto elettriche percorre mediamente delle distanze brevi, comunque non superiori ai 50 chilometri al giorno. Per queste è sufficiente caricare la batteria in modalità lenta durante la sosta. Vi ricordiamo infatti che le batterie al litio preservano l’energia accumulata e hanno piccole ricariche parziali anche se la vostra auto è parcheggiata!

Come ricaricare auto elettrica senza garage

Nel caso in cui non si disponga di un garage è sicuramente necessario trovare un punto di ricarica (vicino a casa o al luogo di lavoro) che diventi la propria base di riferimento. Dover ogni volta cercare una colonnina al momento del bisogno diventerebbe infatti eccessivamente frustrante ed il rischio sarebbe quello di ritrovarsi con l’auto scarica in mezzo alla strada.

Il luogo più appropriato dove cercare il proprio punto di ricarica di riferimento è sicuramente nelle vicinanze dei luoghi in cui si spende giornalmente più tempo: tipicamente casa e ufficio.

In particolare, per quanto riguarda la ricarica presso il luogo di lavoro è possibile, ad esempio, che la propria azienda preveda una colonnina di ricarica gratuita per i propri dipendenti: informatevi sull’argomento, in quanto tale eventualità renderebbe sicuramente tutto più semplice.

Nel caso questa opzione non sia prevista, sarà allora necessario cercare la colonnina pubblica più vicina e parcheggiare lì la propria auto prima di entrare in ufficio ogni 2 o 3 giorni circa, in base all’autonomia. Attualmente, risultano installati più di 54 mila punti di ricarica a uso pubblico, un numero sempre in aumento.

Ancora, è utile ricercare una colonnina pubblica nei pressi di casa propria, dove parcheggiare la propria auto la sera per lasciarla in carica durante la notte, sempre ogni 2 o 3 giorni. La notte è generalmente ideale per ricaricare la propria auto, in quanto è con molta probabilità il momento in cui l’auto potrà restare ferma per il numero maggiore di ore.

Dunque, per riassumere: è indispensabile trovare delle colonnine di ricarica pubbliche nei pressi dei luoghi in cui si trascorre la maggioranza del tempo e dove è possibile lasciare l’auto in sosta per un numero sufficiente di ore e ad intervalli regolari, senza trovarsi ad avere la ricorrente necessità di cercare una colonnina nuova.

Wallbox da esterno e incentivi

Un’alternativa da prendere in considerazione è, come abbiamo detto prima, sicuramente quella di optare per un wallbox da esterno, dispositivo installabile sotto una tettoia, in giardino o in un box condominiale e che permette di ricaricare la propria auto senza un garage.

Presso edifici condominiali è possibile collegare il wallbox direttamente alle colonnine di ricarica, ma per questo sarà necessario che un tecnico qualificato certifichi l’installazione, in quanto conforme alle norme.

Sono stati anche confermati gli incentivi wallbox 2024 che consistono in un bonus per l’acquisto di colonnine elettriche dedicato sia agli utenti domestici che alle imprese.

I parcheggi occasionali presso le colonnine

Anche se avete trovato la vostra base di ricarica di fiducia vicino a casa e vicino all’ufficio, non sottovalutate le soste occasionali presso le colonnine pubbliche, ad esempio nei momenti in cui fate commissioni o vi recate presso luoghi differenti per hobby o semplice tempo libero.

In queste occasioni, parcheggiare la propria auto presso una colonnina e lasciarla in carica anche per solo una o due ore potrà evitarvi la necessità di una sosta extra ed eventuali preoccupazioni correlate. Può essere inoltre utile considerare che spesso le attività commerciali offrono un servizio di ricarica gratuito: potrebbe essere una buona idea approfittarne.

Registrarsi ai provider di colonnine elettriche nella propria area

Questo punto potrebbe sembrare banale, ma è bene ricordarlo: registrarsi a tutti i provider di colonnine elettriche nella propria area è indispensabile se si vuole evitare la scomoda situazione di aver trovato una colonnina, ma non avere la carta RFID del provider e dunque non poter ricaricare la propria auto.

Se non si dispone di un garage, l’organizzazione è indispensabile e questa include registrarsi a tutte le applicazioni o carte dei fornitori di colonnine elettriche pubbliche nella propria area. Così si potrà far fronte ad eventuali emergenze, come dover ricaricare la propria auto in luoghi differenti da quelli abituali.

Quanta energia si consuma con la ricarica?

Sul consumo influiscono nello specifico due variabili: il modello del veicolo e la grandezza della batteria. Maggiore è la dimensione della batteria e maggiori, naturalmente, diventano autonomia e consumo. A determinare i consumi è il rapporto tra km e kWh (chilometri e chilowattora), che è equiparabile a quello chilometri/litro nei veicoli a benzina.

Le auto elettriche attualmente in commercio oscillano tra i 200 e i 400 chilometri con il massimo della carica, e hanno un consumo compreso tra i 6 e gli 8 km/kwH. Considerando che, per una potenza di 3kW, il costo di un kWh si attesta intorno a 0,20 €, significa che con 1 euro si percorrono quasi 40 chilometri.

I costi di ricarica

Bisogna sottolineare un fatto: non esiste una spesa fissa per le auto elettriche da ricaricare a casa. Il costo dipende infatti dalla tariffa applicata dal fornitore dell’energia elettrica domestica: per l’energia che si consuma per ricaricare un veicolo elettrico viene applicata la stessa tariffa dei consumi domestici. Per questo motivo, è opportuno scegliere un’offerta luce conveniente come quella di Energit che tenga in considerazione questa esigenza.

Come abbiamo detto precedentemente, il costo della ricarica di una e-car confluisce nella bolletta: tuttavia non c’è bisogno di alcuna richiesta o autorizzazione da parte del gestore di rete, in quanto l’auto elettrica va considerata alla stregua di un comune elettrodomestico. Se necessario, è però possibile richiedere l’aumento della potenza del contatore, portandolo dagli standard 3 kW a 4,5 o 6 kW.

Considerate che la maggior parte degli italiani riesce a soddisfare l’esigenza della ricarica dell’auto elettrica con i classici 3 kW: il raddoppio delle utenze per ricaricare il veicolo comporta purtroppo un notevole sovrapprezzo, in quanto si rischia di incorrere nella maggiorazione dei costi per la parte fissa e non a consumo.

Anche per quanto riguarda la ricarica presso le colonnine pubbliche, il costo varia a seconda dell’operatore e della modalità di ricarica scelta (carta di credito, tessera RFID o app per smartphone).

In base alle vostre esigenze di guida e alle infrastrutture di ricarica disponibili nella vostra zona, scegliete la modalità di ricarica migliore per voi.

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