Che si riscontrino addebiti imprecisi all’interno delle bollette è più comune di quanto si possa pensare, in quanto di norma il calcolo della bolletta viene fatto in base ai consumi presunti: si parla in questo caso di bollette di acconto.
Fra i consumi effettivi e quelli stimati vi è quindi spesso discrepanza: il problema sorge quando questa discrepanza è eccessiva, o quando si notano errori quali una doppia fatturazione o l’addebito di servizi non concordati.
Per risolvere questa situazione, entra in gioco la pratica della rettifica, un procedimento definito dal codice di condotta commerciale per la vendita di energia elettrica e gas naturale. Tale procedura consente ai consumatori di segnalare e contestare fatture con letture stimate considerate sbagliate o imprecise, per garantire una maggiore precisione nelle fatturazioni e a consentire ai consumatori di pagare solo ciò che effettivamente devono.
In questo articolo, dopo aver chiarito meglio cosa vuol dire bolletta ordinaria con rettifica, indicheremo quali sono gli errori più comuni nelle bollette e, per concludere, come procedere per fare una richiesta di rettifica.
Cos’è la bolletta ordinaria con rettifica?
Una bolletta ordinaria con rettifica rappresenta un’opzione per i consumatori che desiderano affrontare eventuali errori o discrepanze considerevoli nelle bollette.
Spesso questo avviene nel caso di bollette con lettura stimata (ovvero le già citate bollette di acconto): bollette calcolate in base ai consumi stimati e non in base a quelli effettivi.
In alcuni casi, queste discrepanze possono portare ad aumenti significativi nelle somme da pagare. Vi sono poi altri casi in cui la bolletta emessa presenta veri e propri errori, quali l’addebito di servizi non richiesti o di una bolletta già precedentemente saldata.
Si tratta certamente di situazioni piuttosto sgradevoli, specialmente considerando, in un contesto di aumenti dei costi energetici e incertezze economiche, quanto le spese energetiche possono pesare sul bilancio familiare.
Nel caso in cui riteniate che l’importo indicato in bolletta sia errato, potete inviare una comunicazione scritta al vostro fornitore. Questa comunicazione rappresenta, appunto, una richiesta di rettifica della bolletta. Nel caso di Energit, ad esempio, sarà sufficiente compilare il modulo di reclamo recuperabile nella home page del sito web. Ci concentreremo meglio in seguito su come effettuare una richiesta di rettifica della bolletta.
Attenzione però: la rettifica della bolletta può essere richiesta solo nel caso delle bollette con lettura stimata. In altre parole, nel caso in cui per la bolletta ricevuta è stata effettuata una lettura da parte del tecnico, non sarà possibile richiedere una rettifica (o meglio, la richiesta non sarà considerata valida).
In generale, è sempre importante leggere attentamente le bollette e verificare i consumi indicati. Una autolettura periodica del contatore può essere utile per garantire una maggiore precisione nella fatturazione. Nulla di complicato: è sufficiente accedere con le proprie credenziali all’Area Clienti del sito Energit o della propria azienda fornitrice.
Errori comuni nell’emissione della bolletta
Le situazioni che richiedono una rettifica possono verificarsi in vari modi: ecco di seguito alcuni dei punti più comuni.
- Addebito di servizi non concordati;
- Doppio addebito da fornitori diversi per lo stesso periodo (doppia fatturazione);
- Importo addebitato superiore a quello dovuto;
- Pagamento di una bolletta già saldata in precedenza.
Insomma, è evidente che prestare attenzione alle bollette è importante, o si rischia di pagare più di quanto dovuto senza nemmeno rendersene conto. Ecco perché l’autolettura è fondamentale. Ricordatevi di accedere regolarmente all’Area Clienti della vostra azienda fornitrice e avere sott’occhio quali sono i vostri effettivi consumi.
Richiesta di rettifica della bolletta
Per concludere, scopriamo come procedere per richiedere la rettifica della bolletta.
Quando vi trovate di fronte a una bolletta energetica con un importo sbagliato a causa di consumi stimati errati, non è necessario preoccuparsi. La procedura per richiedere una rettifica è semplice e accessibile.
A seconda della società fornitrice con cui avete stipulato il contratto, le modalità potrebbero variare leggermente. Tuttavia, la maggior parte delle società di fornitura offre un metodo uniforme per richiedere la rettifica attraverso il loro sito internet.
Per richiedere la rettifica della bolletta, potete seguire questi passaggi:
- Accedere all’Area Clienti:
La maggior parte delle società di fornitura energetica offre un servizio online che consente di accedere all’Area Clienti. Una volta effettuato l’accesso, cercate la sezione relativa alle bollette o fatture. Questa sezione potrebbe avere un nome diverso a seconda del fornitore.
- Cercare la voce rettifica:
All’interno della sezione bollette o fatture, dovreste trovare un’opzione per richiedere la rettifica. Questa potrebbe essere indicata con un nome diverso, ma dovrebbe essere riconoscibile dalla descrizione.
- Inserire i dati richiesti:
Per completare la richiesta di rettifica, verrà chiesto di inserire la lettura attuale del vostro contatore. Questa lettura è fondamentale per calcolare la differenza tra i consumi stimati e quelli reali. Saranno poi richiesti: nome e cognome; infirizzo di fornitura; indirizzo postale o telematico (se diverso); a quale servizio si riferisce il reclalmo. Probabilmente, dovrete inserire anche il vostro codice cliente.
Dopo aver inserito la lettura del contatore, il sistema registrerà la vostra richiesta di rettifica. Riceverete una conferma tramite e-mail all’indirizzo che avete fornito durante la creazione dell’account.
È importante notare che, come abbiamo già sottolineato, la possibilità di richiedere una rettifica è applicabile solo alle bollette con consumi stimati, cioè quelle in cui non è stata effettuata l’autolettura o non è avvenuta la lettura da parte del tecnico del distributore.
Se non avete accesso a un account online presso il fornitore, potete inviare una richiesta di rettifica tramite posta raccomandata. In questo caso, il fornitore dovrebbe rispondere entro 40 giorni dalla ricezione della richiesta. Nel caso in cui sia riconosciuto un errore di lettura, il rimborso verrà effettuato entro 90 giorni e apparirà come accredito sulla prossima bolletta utile.
Se il rimborso subisce ritardi, avete diritto a un indennizzo che varia a seconda dell’entità del ritardo. Ad esempio, un ritardo oltre il doppio dei 40 giorni previsti comporta un indennizzo di 20 euro, mentre un ritardo che supera il triplo dei tempi previsti può portare a un indennizzo di 40 euro.
Ricordate che le modalità di richiesta della rettifica possono variare leggermente tra diverse società fornitrici. Assicuratevi di seguire le istruzioni specifiche fornite dal fornitore per garantire una procedura senza intoppi.
Se siete clienti Energit, potete inviare la vostra richiesta di reclamo per iscritto avvalendosi dell’apposito modulo presente anche nella home page del nostro sito. Ricevuta la segnalazione, Energit prenderà in carico la richiesta, aggiornando il Cliente sull’avanzamento della pratica e provvedendo alla risposta entro i termini definiti dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente nel TIQV (delibera 164/08 e s.m.i.).
In caso di incertezze, potete fare riferimento alle indicazioni sul sito web del fornitore o contattare il servizio clienti per ulteriore assistenza.