Cosa sono i ricalcoli in bolletta?

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da Redazione | 06 Agosto 2021

La bolletta della luce e del gas ha da qualche anno cambiato aspetto e grafica: questa modifica permette di leggere più facilmente il tutto. La bolletta “in vesti nuove” si chiama bolletta 2.0, e il suo obiettivo è proprio quello di rendere il cliente più consapevole di ciò che paga tutti i mesi.

La Delibera 501/2014/R/COM dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti) ha obbligato infatti i fornitori di luce e gas ad adeguarsi ai nuovi standard strutturali richiesti.

Anche Energit ha adottato questo nuovo formato di bolletta per razionalizzare e semplificarne il contenuto, uniformandone terminologia, voci di costo e tipologia di dati tecnici contenuti nei documenti di fattura.

Ma quali sono le voci che si pagano in bolletta? Nella prima pagina si trovano, in sintesi, gli importi fatturati:

  • Spesa per la materia energia, costituita da una quota fissa indipendente dai consumi e da una quota variabile in relazione al consumo e alla tariffa energetica;
  • spesa trasporto e gestione contatore, legata al trasporto di energia, soggetta a tariffe stabilite dall’Autorità garante per l’energia elettrica, gas e sistema idrico;
  • spesa per oneri di sistema, ossia i costi relativi ad attività di interesse generale del sistema elettrico e fondamentali per mantenerlo in piena efficienza, i quali sono stabiliti trimestralmente dall’Autorità e non soggetti dunque a variazioni in base al fornitore;
  • imposte, cioè le imposte stabilite dalle leggi statali che includono IVA, accise ecc.

In alcune bollette possono però comparire anche altre voci al di fuori di queste elencate qui sopra:

  • Ricalcoli;
  • altre partite. Per fare un esempio concreto, in “altre partite” possono rientrare le spese degli interessi di mora, l’addebito o la restituzione del deposito cauzionale, gli indennizzi automatici, le spese per l’allacciamento luce e gas, il corrispettivo CMOR. Alcuni degli importi inseriti in “altre partite” possono essere soggetti all’imposta sul valore aggiunto (IVA);
  • bonus sociale;
  • canone Rai.

Queste voci non riportano il dettaglio dei costi e le percentuali delle spese, quindi non è possibile fare una stima precisa per ognuna di esse (a meno che non si faccia esplicita richiesta al proprio gestore). In questo articolo ci occuperemo della prima voce, ovvero scopriremo cosa sono i ricalcoli in bolletta.

Quando vengono inseriti i ricalcoli?

La voce ricalcoli fa riferimento a tutti quegli importi che vengono fatturati a credito o a debito all’utente finale. Li trovate sulla vostra bolletta solo quando vengono ricalcolati vecchi importi, a causa di modifiche di prezzo o consumi che sono già stati fatturati in altre bollette. Quando le bollette ricevute sono state pagate sulla base di letture o a consumi stimati, e quindi non effettivi, si otterrà un ricalcolo in linea con la normativa vigente. Ricordatevi queste due cose molto importanti:

  • Al fine di difendersi da eventuali errori da parte dei fornitori di energia, i clienti dovrebbero conoscere sempre i propri diritti, così da difendersi al meglio;
  • il consiglio è quello di controllare sempre, facendo molta attenzione, gli importi delle fatture: se dovessero essere sempre uguali potrebbe trattarsi di bollette calcolate sulla base di consumi stimati e non effettivi. In questo caso sarà, quindi, molto probabile ricevere una bolletta di conguaglio.

Nello specifico, ecco i 3 casi in cui vengono introdotti dei ricalcoli:

  1. Quando c’è la possibilità di disporre delle letture effettive e dei rispettivi consumi effettivi a seguito di bollette precedenti, le quali si basavano su letture e rispettivi consumi stimati.
  2. Quando c’è stata una modifica dei consumi a causa di una loro ricostruzione in seguito a un malfunzionamento del contatore, o a un errore nei dati di lettura che sono stati comunicati dal distributore locale.
  3. Quando c’è stata una modifica dei prezzi applicati, come per esempio i prezzi legati a specifiche sentenze del Tribunale Amministrativo.

Questo significa che il ricalcolo dei consumi in bolletta non si riferisce alla stima dei consumi, bensì agli importi che sono già stati precedentemente fatturati nelle bollette energetiche emesse in precedenza. Uno dei modi per evitare il ricalcolo in bolletta è quello di comunicare l’autolettura al proprio fornitore di energia elettrica e gas. È utile anche per assicurarsi che non vi siano morosità: ecco come eseguirla!

Come comunicare l’autolettura al proprio fornitore

Per evitare il ricalcolo in bolletta, quindi, la cosa migliore da fare è eseguire periodicamente l’autolettura dei consumi luce e gas e comunicarli al proprio fornitore con le modalità indicate da egli stesso. In questo modo i provider riusciranno a inviare al cliente una bolletta che sia allineata ai consumi reali, evitando così gli importi stimati. I dati che serviranno per effettuare l’autolettura sono i seguenti:

  • Numero cliente (si trova nella prima pagina della bolletta).
  • Lettura presente sul contatore (andranno indicate solo le cifre prima della virgola).

Qualora si fosse in possesso di un contatore elettronico che prevede la telelettura sulla base della delibera 738/16 Arera, non sarà più necessario comunicare l’autolettura. Non fare l’autolettura significa vedersi recapitare in bolletta dei consumi stimati che, spesso e volentieri, sono inferiori a quelli reali.

Per eseguire l’autolettura del contatore bisognerà per prima cosa controllare sull’ultima bolletta ricevuta quando poter effettuare l’autolettura, poi bisognerà segnare la lettura luce o gas dal display digitale o numerico del contatore /kWh o m3). Per eventuali dubbi o per ricevere un supporto su come eseguire e comunicare l’autolettura, si potrà contattare in qualsiasi momento il servizio cliente del proprio fornitore luce o gas.

Quello che c’è da sapere sul periodo di riferimento del ricalcolo

Quando si riceve la voce in bolletta “ricalcolo consumi” si intende quindi, come si è già detto, una rettifica di costo. Dunque le voci di “periodo riferimento ricalcolo” andranno a indicare l’intervallo temporale del ricalcolo stesso. Il lasso di tempo a cui si riferisce il conteggio, quindi, secondo quanto indicato dall’ARERA, indica l’intervallo temporale da un ricalcolo di quanto fatturato nelle precedenti bollette.

Un esempio? Immaginando di ricevere una bolletta emessa nel mese di maggio 2019, in cui vengono fatturati i consumi dei mesi di marzo e aprile 2019, si aggiunge un ricalcolo dovuto a una modifica delle componenti prezzo applicate nei mesi da marzo a maggio 2018. In questo caso il periodo di riferimento del ricalcolo sarà quello compreso tra il primo marzo e il 30 maggio 2018.

Cosa fare in caso di eventuali problemi?

Qualora si dovesse ricevere una maxi bolletta o un ricalcolo che non ci si riesce a spiegare in alcun modo, sarà possibile inviare un reclamo contro il proprio fornitore di luce e gas e richiedere l’accertamento dell’addebito. Lo si potrà fare inviando una comunicazione scritta al fornitore via raccomandata con ricevuta di ritorno, richiedendo la rettifica di fatturazione.

Nella comunicazione bisognerà inserire i dati identificativi del cliente, il codice cliente, il codice POD o PDR e i motivi della contestazione con tanto di fotocopia della bolletta. Infine, vi ricordiamo che è possibile scegliere anche in quanti scaglioni ricevere le bollette, sia per chi è il proprietario dell’immobile e l’intestatario della fornitura sia nel caso in cui la fornitura sia intestata a chi ha un contratto d’affitto.

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