Tensione e corrente sono due termini spesso scambiati per sinonimi nel linguaggio quotidiano ma in realtà corrispondono a due concetti ben distinti.
Conoscere la differenza tra queste due parole è indispensabile per evitare situazioni di pericolo o per utilizzare al meglio gli apparecchi elettrici senza incorrere in spiacevoli inconvenienti.
Se volessimo trovare un’analogia utile a spiegare la differenza tra tensione e corrente potremmo scegliere il serbatoio di acqua, dove la tensione è rappresentata dalla pressione dell’acqua e la corrente dal flusso idrico.
In particolare, in presenza di due serbatoi di acqua posti a diverse altezze e collegati da un tubo osserveremo che il flusso si dirigerà da quello superiore a quello inferiore, mentre se i due serbatoi si trovassero invece alla stessa altezza non potremmo notare alcun flusso di corrente.
Riconducendo l’esempio ad un circuito elettrico, al posto delle differenti altezze troveremo una differenza di potenziale elettrico cioè la presenza di un numero elevato di elettroni in un solo contenitore, mentre al posto dell’acqua le cariche elettriche e un filo di rame invece del tubo.
In questo caso la differenza tra le cariche elettriche aumenterà parallelamente al potenziale in grado di farle muovere ossia gli elettroni tenderanno a spostarsi dalla parte con maggiore carica alle zone con carica inferiore fino ad avere la stessa densità. La tensione elettrica, in questo caso, è rappresentata dalla velocità di spostamento delle due cariche.
Per capire meglio questi concetti è indispensabile approfondire le definizioni di corrente e tensione, ecco cosa sono e quali sono le caratteristiche e le unità con cui vengono indicate e dunque utilizzate per differenziarle.
Corrente: che cos’è e come funziona
La corrente elettrica è il risultato del movimento continuo di due cariche elettriche che scorrono tra due punti opposti in un’unità di tempo.
Si tratta pertanto di un flusso ordinato di cariche elettriche soggette alla differenza di potenziale applicato tra due punti differenti di un corpo conduttore, che può essere il rame ma anche l’oro, lo zinco, il cromo o ancora l’argento.
Gli elettroni di conduzione che rendono possibile il movimento ordinato delle cariche elettriche generano l’intensità della corrente, generalmente indicato con la lettera i o I.
La corrente elettrica si misura in Ampere, definito con la lettera A, che indica proprio la differenza di potenziale sopra descritto e dunque implica un diverso funzionamento rispetto alla tensione, che potremmo comprendere meglio portando un altro esempio, quello della batteria.
In particolare in una batteria scarica si verifica una riduzione della differenza di potenziale tra polo positivo e polo negativo, la corrente in questo caso non è altro che l’energia trasmessa mediante la differenza di potenziale.
La corrente elettrica si può, inoltre definire continua o alternata a seconda che essa sia stabile nel tempo o, al contrario, oscilli tra un massimo positivo ed uno negativo.
Tensione: definizione e caratteristiche
La tensione elettrica, spesso definita in modo improprio con il termine voltaggio, non è altro che la differenza di potenziale elettrico tra due punti opposti nello spazio.
Più precisamente corrisponde all’energia utilizzata per separare due cariche elettriche con segno opposto all’interno di un campo magnetico o, ancora meglio, rappresenta la differenza tra l’energia elettrica potenziale posseduta da una carica in due punti differenti per la presenza di un campo elettrico.
L’unità di misura della tensione è il Volt, indicato con la lettera V e misurato con il voltmetro, strumento spesso integrato in un tester elettrico che prende il nome dal fisico Alessandro Volta, inventore della prima batteria chimica.
Con il termine tensione elettrica dunque ci si riferisce ad una differenza di carica tra due punti o poli differenti di un corpo conduttore, mentre la corrente corrisponde alla quantità di cariche elettriche che scorrono tra gli stessi punti in un determinato tempo.
Si può parlare, infine, di tensione continua nel caso di una batteria di un’automobile o di una pila, dove sono presenti un polo positivo con un potenziale maggiore ed uno negativo ossia dotato di potenziale minore.
Si definisce, al contrario tensione alternata quella che si inverte di continuo, come avviene nelle nostre case, dove non è possibile distinguere un polo positivo ed uno negativo.