Il contatore del gas metano è il punto in cui gas viene consegnato al consumatore affinché possa accedervi per utilizzarlo e al tempo stesso per rilevare in modo consapevole i consumi.
La funzione di questo dispositivo è, infatti, proprio quella di indicare il numero di metri cubi di gas consumati dall’utente in un determinato lasso di tempo, pertanto si tratta di uno strumento particolarmente utile per ottenere una stima effettiva della spesa per il gas.
Prima di capire dove si trova il contatore del gas apriamo una parentesi per capire come è fatto, quali sono le differenze tra i vecchi e i nuovi dispositivi e perché è così importante saperne leggere i dati.
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Contatore gas meccanico: come è fatto e perché sostituirlo
Il vecchio contatore del gas è di tipo meccanico ossia composto da due camere volumetriche con membrana deformabile per misurare la quantità di gas che passa all’interno.
Attraverso una manovella i numeri presenti sul quadrante girano e rendono possibile accedere alla data di installazione del dispositivo, mentre un meccanismo praticamente identico permettere di leggere le informazioni relative ai consumi sul display.
Questa tipologia di contatori negli anni è stata affiancata e sostituita da nuovi modelli di tipo elettronico per permettere una migliore gestione delle utenze anche a distanza.
L’Autorità per l’energia e il gas ha reso obbligatoria questa sostituzione al fine di modernizzare la rete, pertanto i distributori, a cui appartengono gli stessi contatori, hanno l’obbligo di provvedere ad installare gratuitamente i nuovi dispositivi elettronici per sostituirli ai vecchi.
La procedura deve avvenire tramite personale munito tesserino di riconoscimento e dietro appuntamento fissato almeno dieci giorni prima dal distributore e rigorosamente in presenza del cliente.
Per procedere alla sostituzione del contatore è consigliabile fotografare la quantità di gas rilevata prima di staccarlo.
Contatore elettronico: cosa cambia e a cosa serve
Il contatore elettronico oggi è presente dunque in tutte le case con lo scopo di migliorare la lettura relativa ai consumi e monitorare anche a distanza le singole utenze di gas metano.
In realtà il funzionamento del contatore elettronico del gas è molto simile a quello tradizionale, ma i consumi vengono registrati in un display interamente digitale a cui si accede tramite un pulsante per visualizzare le informazioni relative all’utenza.
La lettura dei consumi a distanza è la novità introdotta con i moderni contatori, che permettono, così, di evitare sorprese in bolletta grazie ad un conteggio reale dei consumi e non più una semplice panoramica di quelli stimati, con il rischio di incorrere in conguagli.
Il distributore si fa carico, infatti, di inviare i dati al fornitore per la fatturazione, saltando in questo modo completamente il passaggio del tecnico letturista, così facendo la spesa addebitata in bolletta sarà corrispondente ai consumi effettivamente realizzati dal cliente.
In alternativa è possibile provvedere all’autolettura del contatore del gas per conoscere i propri consumi semplicemente accedendo al display tramite un apposito tasto, che permetterà, se premuto più volte, di leggere tutte le informazioni utili.
Se si è ancora in possesso di un vecchio dispositivo il dato si può scorgere nella parte frontale ed è sotto forma di numeri decimali, dei quali andrà considerata solamente la parte in nero, quella in rosso è invece trascurabile.
In ogni caso, sia che si tratti di un dispositivo elettronico con display digitale o di un vecchio modello analogico, è indispensabile sapere dove si trova il contatore del gas, ecco perché e in quali occasioni è particolarmente utile trovarlo.
Dove si trova il contatore del gas: perché è utile saperlo
Sapere dove si trova il contatore del gas è indispensabile non solo in caso di interventi tecnici sul dispositivo ma anche in situazioni di necessità o urgenza, ad esempio per una lettura dei consumi o in caso di perdite di gas.
Spesso è utile conoscere la sua posizione esatta in caso di nuovo contratto di fornitura del gas o tutte le volte in cui sia necessario risalire alle informazioni relative all’utenza.
Il contatore del gas si può trovare essenzialmente all’esterno della casa o all’interno dell’abitazione, vediamo nello specifico la sua posizione nei singoli casi, così da non sbagliare quando occorre accedervi con particolare urgenza.
All’interno della casa
Se il contatore del gas si trova all’interno della casa la sua posizione varia in base alla destinazione d’uso, generalmente si trova vicino alla caldaia se il gas è utilizzato per riscaldare l’acqua o gli ambienti.
In alternativa è possibile che il contatore sia installato sul balcone, ma alcuni tra i posti più comuni in cui installare un contatore all’interno dell’abitazione sono:
- all’interno di un armadietto
- nelle vicinanze di un muro
- presso una porta di ingresso
- in cantina o garage
Se si tratta di edifici con molti appartamenti i contatori del gas sono in genere posizionati nel pianerottolo, all’interno di un vano apposito o armadietto metallico.
Esternamente all’abitazione
Nel caso di villette unifamiliari o case indipendenti più frequentemente il contatore si trova all’esterno dell’abitazione per garantirne la lettura ai tecnici incaricati dal distributore.
In questo caso il dispositivo è all’interno di una cassetta chiusa a chiave e disposta su una parete o un muretto al confine di proprietà.
In caso di villette a schiera è possibile che all’esterno siano presenti più contatori, pertanto per accedere al proprio sarà necessario risalire alla matricola, ecco come fare e quali sono gli alti dati importanti da non confondere tra loro.
Contatore gas: numero matricola, codice PDR e PDC
Una volta trovato il contatore gas è indispensabile accedere ai dati dell’utenza, soprattutto se non si è in possesso della bolletta o in caso di subentro e impossibilità di risalire al vecchio intestatario del contratto.
Il primo punto di riferimento per il riconoscimento del contatore è un cartellino su cui è indicato il numero dell’interno relativo all’utenza in caso di più appartamenti.
In caso di cambio fornitura è indispensabile sapere dove si trova il contatore per ottenere il codice Pdr, ossia il punto di riconsegna che identifica esattamente l’utenza del gas e viene tassativamente richiesto per le operazioni del passaggio.
Si tratta di un codice composto da 14 cifre, più precisamente quattro identificano l’impresa di distribuzione mentre le ultime dieci si riferiscono all’utente, pertanto si tratta di un numero univoco in grado di determinare la posizione fisica esatta del contatore del gas.
Assegnato dal distributore al momento dell’allaccio e della posa del contatore, questo numero rimane invariato in caso di cambio fornitore, ciò che si modifica è invece il codice cliente, ossia quella cifra specifica del fornitore presente nel database interno che identifica l’utente stesso e non il contatore.
Il codice pdr è particolarmente utile se associato ad altri dati, come lettura del contatore e indirizzo dell’abitazione o se comunicato insieme ai dati anagrafici dell’intestatario del contratto, in particolare diventa necessario per:
- Attivare il contatore.
- Servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
- Bonus bolletta.
- Riattivare utenza gas.
Soprattutto in quest’ultimo caso, ossia per riattivare un’utenza gas precedentemente disattivata, essere in possesso di questo codice consente di accelerare i tempi, evitando quelle pratiche burocratiche indispensabili a completare le operazioni in assenza del pdr.
Se, al contrario, il contatore è presente ma non si è a conoscenza dei contratti attivi di fornitura, è meglio rivolgersi al distributore locale.
Oltre a questo dato è necessario essere in possesso del numero di matricola, spesso confuso con il codice Pdr, ecco quali sono le differenze e come recuperarlo.
Numero di matricola e codice pdr: le differenze
La matricola del contatore è un codice numerico composto da 8 cifre che rappresenta una sorta di marchio di fabbrica in quanto identifica in modo univoco il dispositivo, rendendolo riconoscibile e diverso da qualsiasi altro.
Assegnato dall’azienda che produce il contatore prima della sua commercializzazione, il numero di matricola è spesso confuso con il codice pdr, ma in realtà questo codice alfanumerico identifica l’utenza ma viene assegnato solo dopo l’allacciamento del gas.
Ciò significa che se il pdr non cambia in caso di sostituzione del contatore, il numero di matricola, al contrario, tende a variare in questo caso, proprio perché legato al singolo dispositivo.
Se questo può avvenire in caso di guasti o malfunzionamenti che richiedono la tempestiva sostituzione dell’apparecchio, vi sono altri casi in cui conoscere il numero di matricola può essere particolarmente utile, ad esempio in caso di:
- attivazione di nuova fornitura di gas;
- subentro;
- voltura;
- spostamento del contatore;
Tutti questi casi non prevedono il cambio del contatore, pertanto anche il numero di matricola resterebbe invariato.
In assenza del codice Pdr la matricola diventa un dato di estrema utilità quando non sia ha a portata di mano una vecchia bolletta, dove spesso è possibile reperire il codice numerico senza doversi recare in prossimità del contatore.
Solitamente è indicato con la voce “Matricola contatore” o semplicemente “numero contatore” nel riquadro relativo alle caratteristiche della fornitura, in alternativa lo si può ottenere contattando direttamente il servizio clienti.
Da non confondere, infine, il codice pdr o punto di riconsegna con il pdc o punto di consegna, che indica il l’esatto punto di connessione tra la rete di trasporto gas ad alta pressione e quella di distribuzione a media pressione.