Quando si pensa all’inquinamento viene in mente quello dell’aria, dei mari e degli oceani o del suolo. Ma esiste un altro fenomeno tanto pervasivo quanto sottovalutato. Parliamo dell’inquinamento luminoso, un problema che non riguarda solo gli astronomi, ma anche la salute degli animali, delle piante e degli esseri umani, oltre a rappresentare uno spreco di energia e di denaro.
Approfondiamo il tema e le soluzioni che si possono attuare per ridurre l’inquinamento luminoso.
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Che cos’è l’inquinamento luminoso?
Il cielo notturno e la Via Lattea è una distesa infinita che da sempre ispira poeti, astronomi e sognatori. Eppure, per molti, vedere il cielo stellato è ormai solo un ricordo. Questo a causa dell’inquinamento luminoso, ovvero una forma di alterazione ambientale causata dall’introduzione diretta o indiretta di luce artificiale nell’ambiente. Un esempio è l’illuminazione pubblica quando non è rivolta correttamente verso la strada ma è eccessiva e si disperde anche dove non serve.
Pensate che l’Italia tra i paesi sviluppati è quello che detiene la percentuale più alta di territorio inquinato dalla luce artificiale a livello mondiale. Otto italiani su dieci non vedono il cielo stellato incontaminato (dati “The new atlas of artificial night sky brightness” pubblicato sulla rivista Science Advances). È infatti il paese in Europa che spende maggiori risorse economiche nell’illuminazione cittadina.
Cause e conseguenze
La causa principale dell’inquinamento luminoso è rappresentata dalle emissioni di impianti di illuminazione esterna non a norma e dall’ampia diffusione (visti i loro bassi consumi) delle lampade a led: le forti componenti bianco-blu della luce vengono diffuse molto di più dalle molecole dell’atmosfera rispetto alla luce con una componente prevalente verso il giallo. Ne consegue un aumento del livello di inquinamento luminoso in prossimità dalle sorgenti, fino ad alcune decine di chilometri.
Le conseguenze negative si ripercuotono su vari ambiti: scientifici, ambientali, energetici e sulla salute.
Gli occhi perdono la capacità di adattarsi all’oscurità del cielo notturno. La luce artificiale emessa da fonti terrestri si disperde nell’atmosfera, aumentando la luminosità del cielo notturno e causando l’effetto noto come “skyglow” o bagliore artificiale.
Questo influenza il nostro ritmo circadiano sul quale si basano vari meccanismi biologici.
Se durante la notte veniamo sottoposti ad una sorgente luminosa ne risente la produzione di melatonina e quindi la qualità del sonno. Diversi studi hanno evidenziato che ci sono rischi per la salute, tra i quali: depressione, diabete, obesità, tumori. Secondo l’OMS chi è esposto alla luce artificiale per molte ore al giorno, come quelli che fanno i turni la notte, hanno una probabilità più alta di ammalarsi di tumore, tanto da inserire l’inquinamento luminoso tra i fattori “probabilmente cancerogeni”.
Non solo, questo problema ha delle conseguenze ecologiche: influisce sull’orientamento delle tartarughe marine appena nate, provocandone la morte, ha effetti sui flussi migratori e sui rituali di accoppiamento. Infine, questo tipo di inquinamento si traduce in uno spreco di energia, di risorse economiche e in un aumento delle emissioni di anidride carbonica.
Soluzioni per ridurre l’inquinamento luminoso
Per mitigare gli effetti negativi dell’inquinamento luminoso si possono attuare degli interventi mirati e delle scelte consapevoli:
- Usare lampade schermate, che dirigano la luce solo verso il basso, specie per l’illuminazione stradale, evita dispersioni inutili e riduce l’abbagliamento.
- L’impiego di tecnologie a basso consumo, come i LED a tonalità calda, minimizza l’impatto sulla fauna notturna e sull’uomo, mitigando i disturbi al ritmo circadiano.
- La regolazione degli orari di accensione, attraverso sensori di movimento, sensori del traffico e delle condizioni meteo, in modo che la luce si attivi solo quando necessaria.
- La riduzione dell’intensità luminosa nelle ore più tarde può ridurre lo spreco energetico e migliorare la qualità del cielo notturno.
- Il corretto taglio dei fasci luminosi per l’illuminazione delle facciate di palazzi e monumenti.
Risparmiare energia per proteggere il pianeta
Questo problema riguarda tutti: ogni luce accesa inutilmente rappresenta un consumo superfluo di risorse, contribuendo alle emissioni di Co2 e agli sprechi economici. Ridurre la dispersione luminosa non significa rinunciare alla sicurezza o al comfort, ma adottare soluzioni più intelligenti ed efficienti.
Noi di Energit da anni ci impegniamo per offrire diverse soluzioni di risparmio energetico per tutte le necessità, dedicate al riscaldamento e al raffrescamento degli ambienti, produzione di acqua calda sanitaria, produzione di energia elettrica da fotovoltaico e accumulo nonché soluzioni di mobilità elettrica.
In un’epoca in cui il buio è diventato un lusso, restituire alla notte la sua oscurità risparmiando energia è un atto di responsabilità verso il pianeta e le generazioni future.