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Cappotto termico: pro e contro

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da Redazione | 01 Luglio 2022

Sopratutto in virtù dei nuovi incentivi fiscali, negli ultimi tempi in Italia è notevolmente accresciuto l’interesse per il cappotto termico. Prima di procedere all’installazione è però importante avere consapevolezza rispetto alle due tipologie, al funzionamento e ai vantaggi e svantaggi di questa tecnica. Vediamo di fare un po’ di chiarezza e parliamo del cappotto termico: pro e contro.

Cappotto termico: cos’è e come funziona

Il cappotto termico, detto anche cappotto isolante o isolamento a cappotto, è un sistema volto a coibentare gli edifici e migliorare l’efficienza energetica degli stessi.

L’edificio viene protetto da caldo, freddo e umidità (dunque dall’eventuale formazione di muffe) mediante l’applicazione di pannelli isolanti: in questo modo sarà possibile beneficiare di un’ottima climatizzazione interna durante l’intero corso dell’anno.

L’applicazione dei pannelli può avvenire sia sulle pareti domestiche (cappotto interno), sia sulla facciata dell’edificio (cappotto esterno). Vediamo le principali differenze fra i due tipi di applicazione.

Cappotto termico interno

L’opzione del cappotto interno è meno efficace e meno diffusa rispetto al cappotto esterno: vi si ricorre quando non è permesso svolgere lavori esterni all’edificio, come nel caso degli appartamenti dei centri urbani.

I pannelli isolanti applicati internamente sono di spessore minore rispetto a quelli applicati esternamente. I pannelli vengono incollati, tramite una malta specifica, alle pareti domestiche, con lo svantaggio di ridurre il volume degli ambienti.

Rispetto all’isolamento termico esterno, il cappotto interno presenta vantaggi relativi al risparmio sulle materie prime e alla velocità dei tempi di posa in opera. Tuttavia, come già menzionato, si tratta della tecnica dall’efficacia minore (in quanto non garantisce un isolamento totale) e si riscontrano difficoltà riguardo all’applicazione in alcune zona della casa: per esempio è impossibile applicare i pannelli nei punti dove si trovano gli elettrodomestici.

Cappotto termico esterno

Se in precedenza il cappotto esterno veniva applicato principalmente agli edifici di dimensioni ridotte (villette unifamiliari, piccoli edifici residenziali e via dicendo) oggi, con l’entrata in vigore degli incentivi fiscali per l’efficientamento energetico, questa tecnica è adoperata anche per i grandi condomini.

La tecnica del cappotto esterno consiste nel ricoprire esternamente l’edificio con dei pannelli fatti di materiale isolante.

La realizzazione di un cappotto termico segue i seguenti passaggi:

  1. il primo fissaggio avviene utilizzando uno speciale collante che viene disposto sui pannelli per poi incollarli, sistemandoli a mattoncino con un sfasatura di almeno 25cm, sulla parete esterna;
  2. successivamente, i pannelli vengono ulteriormente fissati tramite tasselli plastici, così da incrementare la solidità del rivestimento;
  3. i pannelli vengono poi ricoperti da un primo strato di intonaco, a cui viene annessa una rete di rinforzo, ricoperta a sua volta da un ulteriore strato di intonaco (si ottiene così quello che viene chiamato intonaco armato);
  4. infine, si procede con la finitura, il cui scopo è puramente estetico.

Riguardo ai materiali isolanti utilizzati, vi sono tre opzioni: sintetici, di origine minerale e di origine naturale:

  • Fra i materiali isolanti sintetici più utilizzati vi sono il polistirene espanso ed il polistirene estruso. Si tratta di materiali facilmente reperibili e un’ottima scelta rispetto al rapporto qualità/prezzo. Tuttavia, la difficoltà di smaltimento, la bassa resistenza meccanica e la loro leggerezza (dunque ridotto sfasamento termico) rappresentano importanti svantaggi di cui prendere atto.
  • I materiali isolanti di origine minerale (ovvero inorganica) più utilizzati sono lana di roccia (95% fibre di roccia, 5% resine termoindurenti) e lana di vetro (silicato amorfo ottenuto dal vetro). Si tratta di materiali riciclabili e biodegradabili.
  • Infine, i materiali isolanti di origine naturale sono principalmente fibre di cellulosa, lana di pecora, sughero o fibre di legno. Nonostante il vantaggio non trascurabile della sostenibilità, presentano gli svantaggi sia del costo elevato, sia di uno spessore altamente superiore rispetto agli altri materiali. Inoltre, alcuni di questi materiali presentano difficoltà di posa e rischi di deterioramento.

Cappotto termico: pro e contro

Abbiamo già brevemente visto i pro e i contro dell’isolamento termico a cappotto interno. Ci concentreremo ora su vantaggi e svantaggi della tecnica più diffusa ed efficace: quella a cappotto esterno.

Pro:

  • Il principale vantaggio del cappotto termico consiste nel miglioramento della climatizzazione domestica, che influisce direttamente sul risparmio energetico.

Infatti, in primo luogo il cappotto termico protegge l’abitazione dal freddo invernale, riducendo così la necessità di utilizzare il riscaldamento. In più, qualora questo dovesse venire utilizzato, il cappotto impedisce al calore di essere assorbito dalle pareti e, di conseguenza, resta “immagazzinato” all’interno della casa, garantendo una temperatura costante.

Nondimeno, il cappotto protegge l’abitazione anche dal calore estivo, riducendo la necessità di ricorrere all’impianto di condizionamento per sopravvivere alle alte temperature. I pannelli isolanti, infatti, impediscono ai raggi solari di penetrare all’interno delle mura. In aggiunta, il materiale isolante del cappotto consente di ridurre (o eliminare) i ponti termici (ovvero zone dell’involucro dell’edificio con resistenza termica dai valori vicini allo zero).

Per avere un’idea più precisa in termini numerici, l’isolamento a cappotto consente di abbattere le dispersioni di energia degli edifici (e dunque il fabbisogno energetico) di più del 30%.

  • Il risparmio energetico consentito dall’azione del cappotto termico è un vantaggio sia dal punto di vista economico (risparmio in bolletta), sia in termini di impatto ambientale, in quanto la diminuzione dei consumi si rispecchia in una dimuzione di emissioni di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera.
  • Non dimentichiamo inoltre che l’applicazione del cappotto termico permette all’appartamento di ottenere una certificazione energetica migliore e, di conseguenza, un maggiore valore di mercato (l’appartamento avrà una valutazione maggiore qualora si decidesse di mettere la casa in vendita).
  • Ancora, per citare altri due vantaggi, il cappotto termico agisce contro la formazione di muffe e garantisce un isolamento acustico.

Per chi fosse spaventato dai costi iniziali, ricordiamo che vi è la possibilità di usufruire degli incentivi fiscali.

Contro:

  • Come ci si può facilmente aspettare, il principale svantaggio del cappotto termico consiste negli elevati costi iniziali per la messa in opera. Tuttavia, come abbiamo ricordato, la spesa può essere ridotta grazie agli incentivi fiscali.

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