La prima domanda che ci si pone quando si pensa di acquistare un’auto elettrica è relativa alla sua autonomia.
Esiste, infatti, quella che si chiama “ansia da autonomia”, ovvero la paura di doversi fermare sul lato della strada con la batteria scarica, non riuscendo così ad arrivare a destinazione. I costruttori di automobili sono ben consapevoli di questo timore e perciò si stanno concentrando sempre di più sulle dimensioni della batteria e quindi sull’autonomia elettrica.
In questo articolo cercheremo di tranquillizzare tutti quelli che stanno pensando di comprarsi una vettura elettrica rispondendo alla domanda “qual è l’autonomia reale auto elettriche?” Parleremo, inoltre, dei fattori che la influenzano.
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Quanti chilometri si possono fare con una ricarica
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un ampliamento dell’offerta sul mercato di motori elettrici a zero emissioni e con autonomie sempre maggiori. Nonostante il settore dell’automotive abbia subito una profonda crisi dovuta alla pandemia di Coronavirus, il settore delle auto elettriche è in netta controtendenza.
Non esiste una risposta univoca a quale sia l’autonomia reale auto elettriche, perché varia da modello a modello e dalla capacità della batteria adottata. Analizziamo i vari modelli di veicoli elettrici.
Un modello elettrico puro (BEV) è alimentato solo da una batteria interna all’auto, non avendo il supporto di un motore a combustione interna, come nelle plug-in ibride (PHEV). La sua autonomia media è di circa 290 km. Riesce perciò benissimo a coprire le distanze giornaliere utilizzando solo chilometri puliti!
Un’auto plug-in ibrida, invece, ha due motori su cui fare affidamento: un motore elettrico con una batteria e un motore a combustione interna. La distanza elettrica media che può percorrere un PHEV è di circa 42 km.
Ovviamente si tratta di autonomie elettriche teoriche perché ci sono vari fattori che influiscono e di cui parleremo tra poco.
Sul mercato l’offerta di auto elettriche è davvero ampia e con prezzi alla portata di tanti, anche e soprattutto grazie agli ecoincentivi ormai presenti dal 2019. Oggi molti veicoli elettrici sono in grado di offrire percorrenze nell’ordine dei 450 km con una ricarica.
Ci sono, ad esempio, modelli da 136 cv e una batteria da 50 kWh con la quale è possibile godere fino a 340 km di autonomia, con sistemi di ricarica ultraveloce, oppure auto che garantiscono un’autonomia fino a 270 km grazie alla batteria da 32 kWh e ancora, motori da 39 kWh con 136 cv ed un’autonomia di 312 km e modelli da 64 kWh che regalano 204 cv e 482 km di autonomia.
Da cosa dipende l’autonomia dei veicoli elettrici
Ci sono diversi fattori che influenzano negativamente l’autonomia di un’auto elettrica e quindi i consumi. Prima di acquistarne una, sarebbe opportuno fare una lezione per imparare a raggiungere il numero massimo di miglia dal proprio veicolo elettrico.
Ecco i fattori che incidono sull’autonomia:
- Stile di guida del conducente.
- Velocità elevate mantenute senza interruzioni: più si guida velocemente e più serve energia per mantenere l’andatura.
- Tipologia del percorso: lunghe salite in montagna richiedono un maggior consumo di elettricità che riduce l’autonomia del veicolo.
- Temperatura esterna e condizioni climatiche, come forte vento contrario.
- Peso del veicolo: il carico trasportato, cioè il numero di passeggeri e bagagli, influisce sull’energia consumata.
- Riscaldamento o climatizzatore (temperature superiori a 20 gradi o inferiori a 10 gradi all’interno della vettura).
Per far sì che l’energia che serve per climatizzare o riscaldare venga prelevata dalla rete elettrica e non dalla batteria di trazione, potete regolare la temperatura già durante la ricarica, preriscaldando l’abitacolo in inverno o preraffreddandolo in estate.
Le Case automobilistiche comunicano il dato di autonomia reale per il cliente, che viene espresso come un intervallo di valori, che dovrebbe essere raggiunto dall’80% di tutti i conducenti di una vettura elettrica nell’uso quotidiano, senza dover effettuare alcuna ricarica. Si usa il ciclo di omologazione WLTP, dei parametri standard più vicini all’utilizzo reale, prevedendo intervalli di temperatura, accelerazioni, velocità e soste.
Dove ricaricare un’auto elettrica?
Per ricaricare un’auto elettrica fuori casa servono le colonnine di ricarica, che in Italia purtroppo non sono ancora abbastanza. Esistono numerose App e siti internet che indicano dove trovare le postazioni di ricarica e anche le auto elettriche stesse sono dotate di un software di bordo che riporta la mappa delle colonnine attive.
Le auto, come anche gli scooter elettrici, si possono caricare anche a casa attraverso la rete elettrica domestica, che è in AC a 230 volt. Può essere necessario il control box oppure il cavo EVSE che prevede un sistema di controllo che simula il lavoro di comunicazione tra auto e colonnina e che permette di controllare la potenza regolandola manualmente.
L’autonomia nel futuro
Si stanno studiando batterie litio-zolfo in grado di garantire percorrenze sempre maggiori grazie alla capacità di accumulare una maggiore quantità di energia rispetto alle batterie al litio.
Molto probabilmente nei prossimi anni i listini delle varie aziende vedranno veicoli elettrici con autonomie decisamente elevate, in grado di eliminare del tutto “l’ansia da ricarica”. Se prima rappresentava un limite, adesso quello dell’autonomia non è più da considerarsi un problema.
Proprio in questi giorni sarebbero in arrivo i nuovi incentivi 2022 proposti dal governo di cui si parla da tempo. Pare che nel testo del Ministero dello Sviluppo Economico sarebbero 700 i milioni di euro in arrivo per quest’anno. La cifra aumenterebbe fino alla fine del decennio, con un miliardo all’anno dal 2023 al 2030. L’obiettivo dei fondi è quello di incentivare la domanda per le auto elettriche ed elettrificate, oltre che accelerare la riconversione industriale.
Le auto elettriche con maggiore autonomia hanno sicuramente un prezzo più alto, ma questo è compensato, nella vita del veicolo, da minori spese per manutenzione e spese d’esercizio. L’auto elettrica più economica sul mercato italiano ha un costo di circa 20 mila euro.
Oltre agli incentivi statali, si aggiungono i fondi di alcune regioni, enti locali e alcune città che permettono di ottenere uno sconto maggiore per l’acquisto, promuovendo così l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale e favorendo il ringiovanimento del parco circolante italiano.