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    Come scegliere le lampade riscaldanti per esterno a basso consumo

    le lampade riscaldanti per esterno a basso consumo

    da Redazione | 03 Novembre 2021

    Sta arrivando l’inverno con i suoi lunghi mesi sempre più freddi, ma c’è chi ancora proprio non vuole rinunciare a godersi una serata in compagnia nel proprio giardino.

    E per questo motivo che in questo articolo vi daremo un parere su quali lampade riscaldanti per esterno a basso consumo scegliere.

    Il mercato offre diverse opzioni, dalle stufe che possono essere adattate sia negli spazi interni che esterni, alle lampade a infrarossi oppure le classiche stufe a gas, tutte differenti per grandezza, forma, prezzo e ovviamente consumo.

    La scelta non è così scontata; preparatevi dunque a ragionare sull’ampiezza dello spazio che volete riscaldare, se volete puntare sulla praticità oppure se volete anche una stufa alla moda che arricchisca il vostro arredamento, sul prezzo che siete disposti a pagare nell’acquisto di questo strumento e per i suoi consumi futuri.

    Scopriamo insieme come muoverci nella scelta delle lampade riscaldanti per esterno a basso consumo.

    I vantaggi del riscaldamento elettrico

    La buona notizia è che esistono diverse alternative al riscaldamento a gas; ciò significa che anche se non potete installare una caldaia nella vostra abitazione potete puntare sull’elettrico e scegliere quale soluzione di riscaldamento soddisfi le vostre esigenze.

    Diciamo subito che non c’è più la stufa elettrica di una volta, quella che vi faceva tremare di paura quando arrivava la bolletta e meno male.

    Per essere certi di avere un basso consumo energetico potete richiedere l’Ecobonus statale per collegare il riscaldamento elettrico ad un impianto fotovoltaico, oppure sfruttare il Bonus Ristrutturazioni per avere delle detrazioni fiscali per installare una nuova stufa elettrica, in modo da riuscire a risparmiare fino al 50% delle spese previste per acquisto e la gestione dell’impianto di riscaldamento elettrico.

    E a proposito delle stufe elettriche il vantaggio maggiore forse è la loro comodità, in quanto sono semplici da utilizzare e da spostare nell’ambiente che desiderate scaldare.

    Inoltre, non è necessario affrontare i lavori di installazione della canna fumaria e la periodica pulizia, né bisogna eseguire i controlli annuali dello stato della caldaia previsti dalla legge.

    E perché non mettere una stufa elettrica nella vostra veranda o in giardino?

    Un’offerta da non perdere è Energit CASA, che vi regala 50 kWh ogni mese, che diventano 100 kWh gratis ogni mese se siete un’azienda. Vi aiutiamo a risolvere definitivamente il problema della bolletta e a produrre da soli l’energia che consumate, passando al fotovoltaico anche con il contributo degli incentivi statali. Scoprite le offerte che Energit vi riserva per un risparmio immediato rispettando l’ambiente.

    Sono diverse le lampade riscaldanti tra cui potete scegliere per resistere alle temperature più rigide degli ambienti esterni, tra cui la stufa riscaldante a raggi infrarossi, la lampada alogena oppure al quarzo.

    Tipi di riscaldamento

    La stufa elettrica diffonde il calore per convezione oppure per irraggiamento.

    Nel caso del riscaldamento per convezione si produce aria calda che diffonde il calore salendo verso l’alto, poi raffreddandosi riscende verso il basso creando quindi una sorta di circolo vizioso.

    Questo spostamento dell’aria permette di riscaldare velocemente spazi molto ampi, anche se si avrà la sensazione di avere caldo in testa e freddo nei piedi; la velocità di riscaldamento corrisponde ad una medesima velocità nel raffreddamento dello stesso ambiente una volta spenta la corrente elettrica.

    Questo tipo di riscaldamento non è molto consigliato in ambienti chiusi e troppo piccoli, perché facilita lo spostamento delle polveri e quindi dei batteri; inoltre consuma in fretta l’umidità dell’aria, quindi dovrebbe essere affiancato da un sistema di umidificazione.

    Il riscaldamento per irraggiamento consiste nella diffusione del calore in un ambiente attraverso le onde elettromagnetiche.

    Ad esempio la lampada infrarossi riscaldante funziona un po’ come il Sole che scalda la Terra: il calore prodotto dalla lampada viene trasmesso e assorbito dai corpi solidi presenti in un determinato spazio che hanno una temperatura inferiore, come una parete o una persona.

    In questo modo non c’è il circolo vizioso di aria calda-fredda che dicevamo prima, ma il calore si diffonde in maniera uniforme senza spostare la polvere e garantendo quindi un ambiente sano e ben riscaldato.

    In poche parole gli infrarossi IR a onde corte trasformano l’energia trasportata in calore quando entrano in contatto con una superficie fredda.

    Il basso consumo energetico di queste lampade è dovuto al fatto che gli oggetti e le persone presenti in un ambiente sono direttamente riscaldati; a differenza degli altri sistemi di riscaldamento manca il passaggio che prevede il riscaldamento dell’aria che a sua volta riscalda ciò che è presente in un determinato spazio.

    I vantaggi delle lampade a infrarossi

    La lampada riscaldante ad infrarossi quindi è il sistema migliore per riscaldare gli ambienti esterni a basso consumo.

    Come già detto garantisce un riscaldamento uniforme dell’ambiente, inoltre non riscaldando l’aria circostante non va ad alterare il tasso di umidità, né crea condensa nelle pareti evitando quindi la creazione di nuove macchie di muffa.

    Senza contare i benefici che le lampade hanno sulla nostra salute: quando gli infrarossi IR sono assorbiti dal nostro corpo si ha una sensazione di calore sotto pelle e un’esposizione di almeno mezz’ora favorisce la circolazione del sangue.

    Altro vantaggio della lampada riscaldante a raggi infrarossi è la sua adattabilità allo spazio in cui deve essere inserita, perciò può essere:

    • installabile a parete, quindi in orizzontale con una inclinazione che può variare in base a dove si vuole direzionare il calore;
    • installabile su piantana, ovvero un supporto alto di solito in metallo, che consente di supportare anche due lampade. In questo caso il supporto può essere spostato nell’ambiente e direzionato come si preferisce;
    • installabile a soffitto, quindi fissato sopra alla zona che si desidera tenere al caldo.

    Nei primi due casi di solito la lampada è posizionata ad un’altezza di due metri e può riscaldare un’area poco più di 7 mq; nel secondo caso invece la zona riscaldata si estende anche a 10 mq.

    È ovvio che queste indicazioni possono variare in base alle condizioni climatiche esterne a cui esponete il prodotto, alle sue dimensioni e quindi alla sua potenza.

    Le alternative alla lampada riscaldante a raggi infrarossi

    Un’alternativa alla lampada infrarossi riscaldante è la stufa alogena, il cui funzionamento dipende dall’effetto joule, che semplicemente trasforma l’energia elettrica in calore.

    Questo strumento diffonde il calore attraverso delle ventole interne che permettono di innalzare la temperatura in poco tempo illuminando lo spazio con una luce tenue.

    È vantaggiosa perché le sue dimensioni ridotte la rendono leggera e quindi può essere spostata in tutta comodità, per l’acquisto non sono necessarie somme esagerate e nemmeno il costo della bolletta sarà così alto, poiché di solito consuma fino a 2000 watt.

    La stufa al quarzo assomiglia molto alla precedente per quanto riguarda il funzionamento, ma se ne differenzia per il materiale con cui è costruita e per il suo consumo di appena 800 watt.

    Un’ultima alternativa per le lampade riscaldanti per esterno a basso consumo può essere il classico fungo a gas oppure elettrico.

    Questo tipo di lampada riscaldante ormai ha assunto le forme più diverse e il suo più grande punto a favore è che diffonde il calore fino ad una superficie di 35 mq; per questo motivo è molto utilizzata nelle verande esterne di bar e ristoranti.

    I termofunghi a gas funzionano grazie alla bombola di GPL posta alla base della struttura e trasmette il carburante al sistema ad infrarossi situato nella parte più alta.

    Anche in questo caso si avrà un riscaldamento ad irraggiamento, quindi più vi avvicinate al fungo e più la temperatura circostante aumenta; la variante elettrica invece è dotata di lampade alogene.

    Il fungo riscaldante seppure di notevoli dimensioni può essere spostato con facilità nello spazio; solo quello elettrico potrebbe presentare delle limitazioni in quanto per il suo funzionamento ha bisogno di una presa della corrente.

    Quanto consuma una stufa elettrica?

    Mettiamo il caso che scegliate una stufa da 2000 watt, mettiamo anche che la usiate per quattro ore alla massima potenza.

    Ora è chiaro che il costo finale della bolletta dipenderà dalle vostre abitudini, da quanto tempo passate in casa nei periodi più freddi e soprattutto dal tipo di contratto che avete stipulato con il vostro fornitore di energia.

    In genere il contratto più elementare prevede il pagamento di 20 centesimi l’ora ogni 1000 watt, quindi tornando all’esempio di prima non spendereste più di due euro al giorno.

    È chiaro anche che solo in rare occasioni terrete accesa la stufa alla massima potenza per tante ore, quindi si presume che in bolletta troverete solo qualche decina di euro in più dovuti al riscaldamento della stufa elettrica.

    Come si diceva all’inizio poi, le stufe elettriche possono essere collegate all’impianto fotovoltaico in modo da essere sempre rifornite da energia pulita che non vi costa nulla, se non l’investimento dell’impianto stesso.

    Detto questo, con un po’ di attenzione potreste risparmiare un po’.

    Se state cercando una stufa elettrica che vi permetta di passare solo qualche ora nel vostro giardino il risparmio è assicurato. Il discorso cambia se state cercando una soluzione per tenere al caldo un ampio ambiente per tutto il giorno: in questo caso sarebbe meglio puntare sul riscaldamento a gas.

    Il timer e il termostato vi aiuteranno a non dimenticarvi la stufa accesa.

    Nel primo caso vi basterà impostare un orario di spegnimento, nel secondo la stufa smetterà di funzionare una volta raggiunta una certa temperatura. In questo modo non avrete il problema di tenere accesa la stufa inutilmente.

    Anche durante l’acquisto potrete risparmiare qualche soldo, tutto dipende da che tipo di lampade riscaldanti per esterno a basso consumo preferite.

    I modelli più economici e piccoli hanno un costo che si aggira intorno ai 10-20 euro, mentre le stufe più grandi e potenti possono arrivare anche a cifre che superano i 300 euro.

    Sappiate però che anche scegliendo il modello più caro che potreste trovare in commercio, queste stufe in genere hanno una durata garantita che può variare dalle sette alle dieci mila ore di funzionamento e non richiedono una grande manutenzione periodica.

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