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    Quali sono i Paesi che consumano più energia?

    quali sono i Paesi che consumano più energia?

    da Redazione | 21 Aprile 2022

    Quando vogliamo analizzare i dati energetici a livello mondiale, dobbiamo fare riferimento allo IEA (International Energy Agency), l’agenzia statunitense che analizza i sistemi energetici mondiali per trovare soluzioni sostenibili per il pianeta.

    In linea generale, i paesi industrializzati sono quelli che globalmente consumano maggiore energia: i dati sono drastici: nonostante i paesi industrializzati rappresentino circa un sesto del pianeta, superano di gran lunga la metà del consumo energetico complessivo.

    Ma entrando più nello specifico, quali sono i paesi che consumano più energia?

    I paesi che consumano più energia al mondo

    Nell’analizzare il consumo energetico dei vari paesi, bisogna innanzitutto distinguere fra consumo in termini assoluti e consumo pro capite. Un paese come l’India, ad esempio, si classifica fra i primi tre paesi che consumano più energia al mondo, ma la sua posizione cala drasticamente quando si parla in termini di consumo pro capite. Lo stesso vale per gli Stati Uniti.

    I primi tre paesi che consumano in assoluto più energia primaria (ovviamente ci saranno variazioni a seconda della fonte energetica a cui ci si riferisce) sono:

    1. Cina;
    2. USA;
    3. India.

    Trasformando la ricerca in termini pro capite (per persona) otteniamo:

    1. Islanda;
    2. Qatar;
    3. Trinidad.

    Ricordiamo che stiamo parlando di energia primaria, ovvero ci riferiamo alla domanda totale di energia dei singoli paesi, non a quanto i singoli utenti stiano poi consumando. L’energia effettivamente consumata viene chiamata “energia finale” (generalmente i due dati non variano eccessivamente). Parlare di energia primaria, inoltre, fa riferimento a un largo insieme di fonti energetiche: alcuni esempi sono fonti primarie come il nucleare, il petrolio grezzo, il gas naturale o il carbone o fonti secondarie come la benzina o l’energia elettrica.

    Se vogliamo concentrarci sul consumo di energia elettrica pro capite, ad esempio, la classifica è ancora diversa:

    1. Islanda, 54.4 MWh pro capite;
    2. Norvegia, 23.7 MWh;
    3. Bahrain, 18.7 MWh.

    Per chi non avesse familiarità con l’unità di misura: un “megawattora” (Mwh) equivale a un milione di wattora (Wh). Il wattora è l’unità di misura della quantità di energia, da non confondere con il watt (W) che è l’unità di misura di una potenza.

    Tornando alla domanda di partenza, ovvero quali paesi consumano più energia, anche solo paragonando queste tre classifiche diventa chiaro che è una domanda alquanto difficile a cui rispondere e sicuramente non esiste una risposta in termini generali. Bisogna specificare se parliamo in assoluto o pro capite e di che fonti energetiche stiamo parlando. Anche nel caso in cui ci riferissimo solo alle fonti primarie, i grafici cambierebbero se ci focalizzeremmo solo sull’energia nucleare o solo su quella derivata dal carbone.

    Inoltre, è bene tenere conto che i dati variano in continuazione e non sempre è possibile paragonare dati aggiornati.

    Per chi volesse addentrarsi meglio nella ricerca può analizzare i grafici dello IEA, che permette di confrontare i singoli paesi focalizzandosi sulla fonte energetica che maggiormente interessa.

    Nel confrontare il consumo procapite dei singoli paesi è interessante notare quanto sia impattante il fattore climatico. Infatti, i paesi con condizioni climatiche più estreme (sia che si parli di caldo o freddo) mostrano tendenzialmente consumi più elevati, per ovvi motivi. Questo, però, può essere affermato solo restando nell’ambito dei paesi industrializzati. Le condizioni di vita dei singoli paesi sono infatti un fattore ancora più impattante quando si parla di consumo pro capite.

    Spostiamoci ora da una visione globale a una visione un po’ più vicina a noi: qual è la situazione energetica europea?

    La situazione energetica europea

    Se paragoniamo la situazione attuale a quella del decennio scorso, l’Europa consuma complessivamente meno energia. Questo è dovuto ad una rapida crescita nell’uso di energie rinnovabili (ovvero fonti energetiche che non inquinano e sono in grado di rigenerarsi). Ciononostante, la principale fonte energetica europea rimane sempre quella proveniente dai combustibili fossili (i quali rappresentano una delle cause principali di inquinamento).

    In riferimento ai combustibili fossili, l’Europa consuma principalmente energia proveniente dal petrolio e dal gas naturale. Secondo i dati Eurostat, l’Europa è attualmente in grado di produrre solo il 42% del proprio fabbisogno. Le importazioni (il 58% dell’energia che viene consumata) provengono principalmente dalla Russia (24.4%). Totalmente, il consumo dei combustibili fossili rappresenta circa il 72% del consumo energetico totale, mentre quello proveniente da energie rinnovabili equivale circa al 17%.

    Ora che abbiamo visto brevemente la situazione generale europea, concentriamoci sui singoli paesi e cerchiamo di capire quali sono i paesi che consumano più energia in Europa.

    Secondo i dati registrati da Eurostat (misurati in Mtep e aggiornati al 2018), i primi quattro paesi per consumo di energia primaria e finale sono:

    1. Germania: 215,4 Mtep;
    2. Francia: 146,6 Mtep;
    3. Regno Unito: 134, 7 Mtep;
    4. Italia: 116,5 Mtep.

    L’unità di misura Mtep (Milioni di Tonnellate Equivalenti in Petrolio) viene usata per calcolare i valori di tre tipi di energia messi a confronto: energia termica, elettrica e per i trasporti.

    È importante sottolineare, però, che questi dati Eurostat indicano il consumo energetico in termini assoluti, non pro capite. Ne consegue che paesi come Malta o Lussemburgo presentino valori largamente inferiori a quelli dei paesi sopraccitati, ma questo è dovuto principalmente alla loro minore popolazione.

    Siamo partiti dalla situazione globale per poi guardare all’Europa. Ora è arrivato il momento di restringere ancora di più il nostro focus e vedere qualcosa di più in riferimento all’Italia.

    La situazione energetica italiana

    L’avvento della pandemia da Covid-19 ha incrementato la quota di energia rinnovabile (come l’energia geotermica, idroelettrica, eolica o solare) consumata in Italia, che fra il 2019 e il 2020 è cresciuta di quasi 2 punti percentuali, passando da 18,2% a 20,4%. In particolare, le regioni italiane con il maggiore consumi elettrici da fonti rinnovabili sono:

    • Lombardia;
    • Piemonte;
    • Puglia;
    • Toscana.

    Per quanto riguarda il consumo di energia pro capite italiano, i dati sono buoni: l’Italia ha, secondo i dati Istat, un consumo energetico pro capite inferiore alla media europea e a quello di paesi dalle dimensioni simili.

    Nello specifico, nel 2020 il consumo di energia elettrica pro capite è stato di 4 777kWh a fronte dei 5 850 kWh tedeschi.

    In riferimento invece ai settori economici i dati italiani relativi al consumo di energia elettrica sono suddivisi come segue:

    • Industria: 44,1%
    • Servizi: 30,2%
    • Settore domestico: 23,3%
    • Agricoltura: 2,2%

    Parlando invece di produzione di energia elettrica (e non più di consumo), nel 2020 il fabbisogno nazionale lordo è stato coperto per il 10% circa da importazioni estere (percentuale che supera il 20% nelle ore notturne). Il restante, prodotto nazionalmente, è derivato in maggioranza da fonti non rinnovabili, principalmente combustibili fossili (il 52% del totale) e in misura minore da fonti rinnovabili, la cui percentuale è in continua crescita.

    Dato che siamo in ambito di consumo energetico, concludiamo con alcuni semplici consigli che ognuno di noi può mettere in pratica per ridurre i propri consumi energetici.

    Come ridurre i consumi di energia elettrica

    • Non tenere la luce accesa quando non serve: durante il giorno prediligi la luce solare e la sera spegni la luce ogni volta che esci dalla stanza!
    • Prediligi le lampadine a LED rispetto a quelle a incandescenza. Le lampade a LED hanno una durata altamente superiore e, a parità di illuminazione, presentano consumi nettamente più contenuti;
    • gli elettrodomestici che consumano meno energia sono quelli definiti “ad alta efficienza energetica” e, per quanto più costosi, sono da preferire qualora ci si voglia impegnare a ridurre i consumi di energia elettrica. È meglio, quindi, acquistare solo elettrodomestici di classe A o superior.
    • Quando dispositivi elettronici come computer, stampanti, televisori ecc non sono in funzione, ricordati sempre di spegnerli e staccare la spina. Infatti, se sono lasciati in stand-by continuano a consumare energia inutilmente. Un altro consiglio è di non lasciare il caricatore del telefono attaccato alla presa, se non quando è in uso per caricare il telefono.

    Questi sono solo alcuni piccoli consigli facilmente attuabili per ridurre il consumo di energia, in più, per 12 mesi, Energit ti mette al riparo dai rincari, permettendoti di risparmiare ulteriormente grazie al bonus previsto dall’offerta “Energit senza rincari”. Scegli le nostre offerte per ridurre i prezzi e anche i consumi!

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