Anche nel 2023 è disponibile il bonus ristrutturazioni, l’incentivo fiscale rivolto a coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in un edificio ad uso abitativo. Vediamo come funziona: i lavori ammessi e a chi spetta.
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Bonus ristrutturazioni 2023: come funziona
Il Bonus ristrutturazioni consente ai contribuenti di beneficiare di detrazioni al 50% sull’IRPEF su un tetto massimo di spesa pari a 96.000€ per singola unità immobiliare.
L’agevolazione fiscale riguarda in particolare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuati in condomini o edifici singoli situati nel territorio statale, le cui spese verranno sostenute e certificate tramite bonifico bancario.
Le detrazioni fiscali potranno essere richieste per tutti i lavori di ristrutturazione casa effettuati entro il 31 Dicembre 2024 e saranno erogate in dieci rate annuali di uguale importo.
Bonus ristrutturazioni: lavori ammessi e spese incluse
Con la Legge di Bilancio 2021 il Governo ha confermato non soltanto l’aliquota al 50% sulle spese sostenute per le ristrutturazioni casa, ma ha anche innalzato il limite di spesa a 96 mila euro e confermato le tipologie di lavori ammessi dall’agevolazione fiscale, più precisamente si tratta di:
Lavori di manutenzione ordinaria
In questa categoria si collocano tutti gli interventi effettuati su parti comuni ossia su condomini di edifici residenziali, dal rifacimento del tetto all’abbattimento delle barriere architettoniche e muri interni all’installazione di sistemi di sicurezza, come allarmi e telecamere di videosorveglianza.
Lavori di manutenzione straordinaria
In questo gruppo si inseriscono tutti gli interventi finalizzati alla modifica o alla sostituzione di parti strutturali di singole unità immobiliari, anche rurali e loro pertinenze, compresi i lavori di integrazione di tipo igienico-sanitario o strutturale, purché non modifichino la struttura volumetrica dell’edificio né la sua destinazione d’uso.
Tra questi si inseriscono, ad esempio, il rifacimento degli impianti (elettrici ed idraulici), la sostituzione della canna fumaria, il rifacimento di scale o lo spostamento di porte e finestre.
Lavori di recupero, restauro e risanamento conservativo
Nel Bonus Ristrutturazione 2023 rientrano anche tutti i lavori finalizzati a restituire il valore storico o artistico ad un edificio per prevenirne il degrado, a cui si aggiungono gli interventi di tipo conservativo orientati a mantenerne lo stato originale.
Per quanto riguarda invece i costi sostenuti, il contribuente può ottenere l’agevolazione fiscale sulle spese di:
- acquisto dei materiali;
- realizzazione effettiva dei lavori;
- perizie e sopralluogo;
- imposta di bollo, IVA e diritti di concessione;
- autorizzazione e denuncia di inizio lavori;
- oneri di urbanizzazione.
Per ottenere le detrazioni sulle spese sostenute è indispensabile fornire la tracciabilità del pagamento effettuato tramite bonifico bancario o postale, indicando:
- causale del versamento
- codice fiscale del beneficiario delle agevolazioni fiscali
- Partita Iva o codice fiscale del destinatario del bonifico
Il pagamento delle spese andrà effettuato esclusivamente tramite carta di credito intestata al contribuente che richiede il bonus o per mezzo di finanziamento.
È invece assolutamente vietato effettuare il pagamento tramite assegni o contanti.
Chi sono i destinatari?
Il Bonus ristrutturazione 2023 può essere richiesto da tutti i contribuenti che pagano le imposte sui redditi, residenti in Italia o all’estero.
Oltre al proprietario dell’immobile le agevolazioni fiscali sui lavori di ristrutturazione casa possono essere ottenute dai seguenti soggetti:
- usufruttuari e locatari;
- familiari e conviventi con il proprietario dell’immobile;
- soci di cooperative;
- acquirenti di immobili purché sia stato già stipulato e registrato in via preliminare un contratto di vendita;
- imprenditori individuali purché l’immobile non sia utilizzato con finalità commerciali;
- soci di società semplici;
Oltre a questo incentivo, date un’occhiata anche al nuovo bonus Facciate.
Le novità 2023
La Legge di Bilancio 2022 ha esteso l’agevolazione fino al 31 dicembre 2024 ma con alcune modifiche. Per quanto riguarda il Decreto Legge “in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali” il Governo Meloni, per i lavori eseguiti dopo la data del 16 febbraio, ha bloccato la possibilità di ricorrere sia alla cessione del credito che allo sconto in fattura.
Ecco alcuni esempi di spese detraibili (lavori di manutenzione ordinaria), per cui si può usufruire del bonus ristrutturazione:
- sostituzione d’infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia d’infisso;
- interventi per migliorare l’efficienza energetica;
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
- rifacimento di scale e rampe o costruzione di scale interne;
- installazione di ascensori.