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    Che cos’è il Climate Pledge di Amazon?

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    da Redazione | 19 Maggio 2022

    Nel 2019, Amazon e Global Optimism hanno co-fondato il Climate Pledge, piattaforma che riunisce le aziende firmatarie al fine di lavorare insieme per raggiungere gli scopi dell’Accordo di Parigi, ma con 10 anni di anticipo, impegnandosi dunque ad azzerare le emissioni di CO2 entro il 2040.

    Dopo la prima firma di Amazon nel 2019, il numero di firmatari è in costante crescita e oggi ammonta a 314 adesioni, sia aziende che organizzazioni. Inoltre, il Climate Pledge lavora in collaborazione con alcuni partner come TED Countdown, Race to Zero e We Are Business.

    Per le aziende che volessero aderire all’iniziativa, il processo è facile: basterà compilare il form presente nel sito ufficiale e non sarà richiesta alcuna quota di iscrizione. Il Climate Pledge consente l’adesione a qualsiasi azienda del mondo che ne accetti gli impegni, purché abbia almeno 20 dipendenti.

    Prima di scoprire quali sono gli impegni che abbiamo citato, vediamo brevemente quali erano gli obiettivi dell’Accordo di Parigi di fine 2015.

    L’Accordo di Parigi

    Il 12 dicembre 2015 è una data storica, in quanto venne raggiunto un accordo globale firmato dai 195 membri dell’UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici). L’Accordo di Parigi avvenne in occasione della 21esima riunione della Conferenza delle Parti, nota ai più con la sigla COP 21.

    L’obiettivo dell’Accordo è quello di limitare il riscaldamento globale al di sotto di 2 °C medi globali superiori al periodo pre-industriale. In particolare, si auspica ad un aumento massimo di 1,5 °C.

    Per poter raggiungere questo obiettivo, l’Accordo si propone di orientare i finanziamenti (sia pubblici che privati) ad uno sviluppo che abbia emissioni limitate di gas a effetto serra.

    In particolare, la riduzione delle emissioni di gas serra dovrà essere ridotta di almeno il 50% entro il 2030, per poi raggiungere la cosiddetta “neutralità climatica” entro il 2050. Questo anno è stato anticipato dai fondatori del Climate Pledge al 2040, i quali hanno stabilito una lista di 3 impegni principali che ogni azienda firmataria dovrà impegnarsi a rispettare per poter raggiungere l’obiettivo comune.

    Quali sono gli impegni dei firmatari del Climate Pledge?

    Secondo quanto riportato nel sito ufficiale del Climate Pledge, letteralmente “impegno per il clima”, i tre impegni principali dei Firmatari sono i seguenti:

    1. Stilare un report periodico:

    I firmatari si impegnano a misurare e segnalare regolarmente le emissioni di gas a effetto serra, stilando un apposito report;

    1. Eliminare le emissioni di carbonio:

    Il secondo impegno consiste nell’attuare strategie di de-carbonizzazione in linea con l’Accordo di Parigi, attraverso cambiamenti e innovazioni aziendali. Questo include miglioramenti dell’efficienza, l’impiego di renewable energy(energia rinnovabile) e altre strategie di eliminazione delle emissioni di carbonio;

    1. Compensare:

    Infine, le aziende firmatarie si impegnano a neutralizzare ogni emissioni restante con compensazioni aggiuntive, quantificabili, permanenti e socialmente utili per riuscire a raggiungere il zero carbon emission entro il 2040.

    Questi tre pilastri del Climate Pledge dovrebbero aiutare ad ottenere una climate action concreta ed a velocizzare i tempi riguardo i risultati che nel 2015 l’Accordo di Parigi aveva fissato per il 2050. Infatti, le previsioni scientifiche degli anni dell’Accordo si stanno rivelando meno tragiche della realtà in ambito di cambiamento climatico ed è ormai chiaro che le zero emissioni dovranno essere raggiunte ben prima del 2050.

    Errori di previsione

    Come accennato nel paragrafo precedente, le previsioni scientifiche del 2015 riguardo al cambiamento climatico si sono spesso rivelate inadeguate alla reale e drastica velocità che tali cambiamenti hanno dimostrato negli anni successivi. Ecco alcuni esempi:

    • Le calotte glaciali antartiche si stanno sciogliendo ad una velocità del 70% maggiore di quanto previsto;
    • Gli oceani si stanno riscaldando ad una velocità del 40% maggiore di quanto previsto.

    E non dimentichiamo gli altri numerosi eventi, come le temperature elevate in Alaska ed altri numerose testimonianze di un cambiamento climatico senza precedenti.

    I fondatori del Climate Pledge hanno fatto buon uso dell’aggiornamento delle ormai obsolete previsioni scientifiche e hanno deciso di operarsi per velocizzare i tempi: un ulteriore passo avanti ha avuto luogo l’anno seguente, quando venne fondato il Climate Pledge Fund per accelerare ulteriormente il percorso di Amazon verso il raggiungimento degli obiettivi del Climate Pledge.

    Il Climate Pledge Fund

    Dopo aver fondato il Climate Pledge nel 2019, nel 2020 Amazon ha lanciato prima il Bezos Earth Fund e poi il Climate Pledge Fund, fondo che investe in aziende appartenenti a diversi settori per supportare lo sviluppo di tecnologie e servizi sostenibili di de-carbonizzazione.

    Il fondo parte da un contributo iniziale di 2 miliardi di dollari, cifra che aumenterà man mano che aumenteranno le adesioni al fondo stesso. L’aspettativa è che gli investimenti del fondo in aziende e società innovative e incentrate sulla sostenibilità favoriranno la transizione verso un’economia che abbia emissioni di carbonio sempre minori, fino all’azzeramento totale.

    Fra le aziende su cui investe il Climate Pledge Fund citiamo Resilient Power per la ricarica di veicoli elettrici; Infinitumper carburanti sintetici detti elettrocarburanti; CMC Machinery per una tecnologia packaging personalizzato che faccia a meno della plastica mono-uso e Rivian per i furgoni elettrici addetti a consegne.

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