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Cos’è la truffa del magnete contatore gas?

da Redazione | 11 Agosto 2020

Dagli allacci abusivi alle modifiche software i furti dell’energia elettrica negli ultimi anni si sono compiuti nelle forme più disparate che oggi non risparmiano nemmeno i moderni contatori. Di recente si è aggiunto ad essi la truffa del magnete, una manomissione illegale del contatore del gas che consentirebbe di truccare il dato relativo ai consumi e dunque ricevere una bolletta più leggera.

Come vero e proprio furto, quello del magnete sul contatore del gas è classificato tra i reati penali in quanto l’uso di energia elettrica non regolamentata da contratto ovvero tramite manomissione di cavi o contatore è considerato dalla legge punibile ai sensi dell’art.624.

Oltre a questa illegale manomissione del contatore, anche altri stratagemmi per risparmiare sui costi in fattura sono stati considerati nel tempo veri e propri reati, vediamo quali sono e le pene previste.

Energia elettrica: furti e reati

I furti di energia elettrica possono essere compiuti ai danni del distributore in caso di allaccio alla rete nazionale o a scapito di privati se il reato è commesso su rete elettrica domestica. Le modalità di reato per sottrarre energia elettrica o per manomettere i dati relativi ai consumi sono notevolmente cambiate nel tempo, soprattutto in seguito alla sostituzione dei vecchi contatori con i nuovi dispositivi elettronici.

Tra i trucchi più utilizzati sui dispositivi meccanici per alterarne il funzionamento vi era appunto la tendenza a posizionare una calamita sul disco nero del dispositivo adibito, grazie ad una rotazione continua, a segnare regolarmente i consumi. L’applicazione del magnete sul contatore del gas serviva da freno proprio per rallentare la rotella e far registrare una stima dei consumi molto inferiore rispetto a quella effettiva.

In alternativa i ladri di energia elettrica posizionavano un negativo fotografico all’interno dell’apparecchio per bloccare del tutto l’ingranaggio, così da ridurre i costi in bolletta in funzione di consumi non veritieri e certamente inferiori rispetto a quelli reali. Se l’inserimento di una resistenza all’interno del contatore di vecchia generazione poteva essere un’operazione facilmente accessibile ai malintenzionati, l’avvento dei modelli elettronici ha reso questi trucchi sempre più complicati da realizzare.

I contatori moderni sono dotati di un sigillo che permette di rilevare le azioni illecite verificando quando l’apparecchio viene aperto, inoltre questi apparecchi elettronici sono provvisti di sensore proprio al fine di rilevare con facilità eventuali manomissioni e intervenire legalmente.

Disattivare il sensore presente all’interno del contatore per inserire una resistenza che modifichi l’intensità della corrente non è dunque un’operazione di facile riuscita, ecco perché uno dei trucchi più comuni e utilizzati rimane oggi quello del magnete.

Ecco cos’è la truffa del magnete sul contatore del gas, come funziona e a quali rischi si va incontro.

Truffa magnete contatore gas: cos’è e come funziona

La truffa del magnete sul contatore del gas consiste nell’applicare una calamita di grosse dimensioni vicino all’apparecchio per rallentare o bloccare il conteggio dei consumi registrati dal trasformatore presente al suo interno.

Proprio la sempre maggiore difficoltà incontrata nel manomettere i software dei contatori dall’interno, ha spinto i malintenzionati ad adeguarsi alla nuova tecnologia offerta dai dispositivi elettronici, agendo su di essi dall’esterno per manometterne i dati.

La truffa del magnete è un vero e proprio reato penale in quanto altera il corretto funzionamento del dispositivo portando il nucleo del trasformatore alla saturazione al fine di pagare un quantitativo di energia inferiore rispetto a quello effettivamente consumato.

Grazie ad alcune opzioni disponibili nei moderni contatori, come la lettura o la gestione a distanza del dispositivo, oggi è più semplice rispetto al passato individuare i tentativi di truffa, che sono puniti con pene molto severe.

Truffa del magnete: quali sono i rischi e le pene previste

I furti di energia elettrica sono reati perseguibili penalmente in quanto ritenuti dannosi per la vita stessa delle persone, esponendole al rischio di esplosioni causate dalle manomissioni illegali del contatore del gas.

Chi commette simili truffe incorre, pertanto, non solamente nella sospensione immediata della fornitura e nel distacco della corrente, oltre che nel sequestro del contatore, ma anche pene vere e proprie: particolare è prevista:

  • Denuncia civile

Il truffatore può subire una denuncia da parte del fornitore del servizio, che potrà richiedere il risarcimento economico esigendo il pagamento della bolletta con il conteggio di tutti gli importi non corrisposti.

Grazie allo storico dei consumi è possibile infatti risalire all’energia effettivamente consumata e riscattare il pagamento degli arretrati.

  • Denuncia penale

Chi compie atti illegali per il furto di energia elettrica è perseguibile penalmente con l’accusa di furto aggravato dal mezzo fraudolento utilizzato.

Ciò comporta una multa salata che va dai 103€ ai 1032€ secondo l’art.625 del Codice Penale e la reclusione da 1 a 6 anni.

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