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IPCC 2023: cosa dice il rapporto ONU sul clima

Ultimo rapporto IPCC 2023 sui cambiamenti climatici

da Redazione | 11 Aprile 2023

Limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C è un obiettivo irraggiungibile se non si attuano riduzioni immediate e consistenti delle emissioni di gas serra in tutti i settori.

È la dura verità che emerge nell’ultimo rapporto dell’IPCC 2023 (il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico). Vediamo qual è lo stato attuale del clima e cosa fare per invertire la rotta.

Cambiamenti climatici: Sesto Rapporto IPCC 2023

Il principale organismo intergovernativo delle Nazioni Unite per la valutazione dei cambiamenti climatici (IPCC) ha concluso il 20 marzo 2023 a Interlaken, in Svizzera, la pubblicazione del Sesto Rapporto di Valutazione (AR6) con il rapporto di Sintesi che integra i risultati dei diversi gruppi di lavoro.

Ricordiamo che l’IPCC prepara rapporti per fornire una chiara visione attuale sulle conoscenze scientifiche, tecniche, socio-economiche e sui potenziali impatti e rischi futuri dei cambiamenti climatici.

Ciò che ha sottolineato il rapporto di sintesi dell’IPCC 2023 è che bisogna agire subito: le opzioni per ridurre le emissioni di gas serra sono disponibili ora e quindi occorre intraprendere imminenti azioni più ambiziose per garantire un futuro sostenibile e vivibile per tutti.

Il rapporto evidenzia le perdite e i danni che la Terra sta subendo e che proseguiranno in futuro. Nell’ultimo decennio, le morti per catastrofi naturali e siccità sono state quindici volte superiori nelle regioni altamente vulnerabili ai cambiamenti climatici.

A causa dell’utilizzo di combustibili fossili il riscaldamento globale si è innalzato di 1,1°C rispetto ai livelli preindustriali. Nel periodo 2010-2019 le emissioni sono state tra le più alte della storia e per questo sono scaturiti fenomeni meteorologici estremi che hanno causato impatti sempre più dannosi sulla natura e sulle persone.

Il rapporto è una sorta di raccolta di raccomandazioni scientifiche su cui baseranno le proprie scelte i governi nel prossimo decennio. Non ci saranno nuove pubblicazioni fino al 2030, per questo durante la presentazione il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha invitato ad “agire per il clima su tutti i fronti” e ha parlato del rapporto come una guida per il modo in cui i governi possono ancora agire per limitare gli impatti dei climate changes.

Cosa fare per promuovere lo sviluppo sostenibile

Il cambiamento climatico è una minaccia per tutti ma adottare azioni corrette potrebbe portare ad invertire la traiettoria verso un mondo sostenibile ed equo.

In tutti i settori (nei trasporti, nell’edilizia, nell’industria, nell’agricoltura, ecc.) ci sono opzioni che possono almeno dimezzare le emissioni entro il 2030. Ad esempio, nel settore energetico occorre una riduzione sostanziale dell’uso dei combustibili fossili, nei trasporti bisogna produrre e commercializzare veicoli elettrici e ibridi. È necessaria una riduzione di oltre il 40% entro il 2030 rispetto al 2019 e via via riduzioni sempre più rapide fino a raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Solo così si potrà stabilizzare la temperatura media globale.

Il Rapporto IPCC 2023 invita i Paesi ad anticipare di un decennio i loro piani per il raggiungimento dello zero netto di emissioni.

Un’azione rapida ed equa resa possibile dall’impegno politico, ma anche media, scienziati e attivisti di tutto il mondo hanno un ruolo cruciale nell’esercitare pressioni sui governi affinché attuino scelte politiche in linea con gli obiettivi.

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