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    Le fasce climatiche in Italia

    le 6 fasce climatiche Italia

    da Redazione | 02 Marzo 2022

    Quando e per quanto tempo è possibile accendere gli impianti termici degli edifici?

    Per rispondere bisogna sapere in quale zona climatica ci si trova.

    Le fasce climatiche in Italia e nel mondo sono aree di territorio che si trovano divise in categorie a seconda delle caratteristiche del loro clima.

    Il periodo e le ore giornaliere in cui è possibile accendere gli impianti di riscaldamento negli edifici e nelle case non sono uguali in tutto il nostro Paese. E questo influisce sulla bolletta del gas: una famiglia che, ad esempio, abita a Milano avrà un costo in bolletta differente rispetto ad una famiglia identica con uguali consumi che però risiede a Palermo.

    Vediamo quante e quali sono le fasce climatiche d’Italia, introdotte dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto 1993.

    La classificazione delle fasce climatiche Italia

    La fascia climatica è una porzione di territorio con un determinato clima e di conseguenza solitamente anche con lo stesso tipo di flora e fauna.

    Il territorio italiano è suddiviso, secondo il D.P.R n.412 del 26 agosto 1993, in 6 fasce climatiche nominate dalla A alla F in base alla temperatura media esterna giornaliera.

    A seconda della zona climatica di appartenenza, ogni comune italiano sa in quale periodo dell’anno e per quante ore al giorno è consentito accendere gli impianti di riscaldamento.

    Il decreto regolamenta la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del risparmio energetico. E a proposito di risparmio, Energit ti offre diverse soluzioni dedicate al riscaldamento e al raffrescamento degli ambienti, alla produzione di acqua calda sanitaria e alla produzione di energia elettrica da fotovoltaico. Scegliendo le nostre offerte avrai le macchine migliori alle migliori condizioni, creando efficienza, risparmio e maggiore attenzione all’ambiente.

    La classificazione delle fasce viene fatta tramite la misurazione dei gradi giorno (GG o gr-G) e non in base al luogo geografico. I gradi giorno corrispondono alla somma della differenza (solo quella positiva), in tutti i giorni dell’anno, tra la temperatura dell’ambiente interno e la temperatura media esterna giornaliera. La temperatura dell’ambiente interno è fissata per convenzione a 20°C. I gradi giorno rappresentano un indice del clima e maggiore è questo numero e più freddo farà in quel determinato comune. Ad esempio, i gradi giorno di Palermo sono 751 mentre quelli di Milano sono 2404.

    Ma non sempre le categorie dei comuni italiani rispettano la loro collocazione geografica e per cui un paese del Nord e uno del Sud possono appartenere alla stessa fascia climatica perché hanno climi simili anche se sono distanti.

    Le 6 zone climatiche in Italia

    Quali sono le zone climatiche? Le sei fasce climatiche in cui sono distribuiti gli oltre 8 mila comuni in Italia sono:

    1. Zona A: comuni con gradi-giorno inferiori a 600;
    2. Zona B: comuni con gradi-giorno tra 600 e 900;
    3. Zona C: comuni con gradi-giorno tra 901 e 1400;
    4. Zona D: comuni con gradi-giorno tra 1401 e 2100;
    5. Zona E: comuni con gradi-giorno tra 2101 e 3000;
    6. Zona F: comuni con gradi-giorno superiori a 3000.

    Per ciascuna fascia corrisponde il periodo di accensione e il numero massimo di ore giornaliere durante le quali il riscaldamento può restare acceso e che vedremo tra poco.

    La zona A è quella quindi con i climi più caldi, mentre alla F appartengono le zone più fredde.

    Zona e Comuni: elenco

    Ecco la suddivisione dei comuni italiani per zona climatica introdotta dal D.P.R n.412:

    • Zona climatica A: Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle.
    • Zona climatica B: Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani.
    • Zona climatica C: Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto.
    • Zona climatica D: Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì’, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo.
    • Zona climatica E: Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Vicenza.
    • Zona climatica F: Belluno, Cuneo.

    I sindaci dei singoli comuni possono consentire l’accensione degli impianti di riscaldamento anche al di fuori dei periodi previsti per ciascuna zona nel caso di comprovate esigenze cioè quando si verificano condizioni meteorologiche avverse. In ogni caso l’accensione dovrà avvenire per una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria.

    Quando e per quanto tempo ciascuna fascia può accendere il riscaldamento?

    Di seguito riportiamo il periodo e gli orari di accensione consentiti (non necessariamente continuativi):

    • A: 1° dicembre – 15 marzo (6 ore giornaliere)
    • B: 1° dicembre – 31 marzo  (8 ore giornaliere)
    • C: 15 novembre – 31 marzo (10 ore giornaliere)
    • D: 1° novembre – 15 aprile (12 ore giornaliere)
    • E: 15 ottobre – 15 aprile (14 ore giornaliere)
    • F: nessuna limitazione.

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