Un edificio o una singola abitazione che abbia una certa efficienza energetica permette all’inquilino e più in generale al fruitore di godere di maggior comfort e di abbattere in maniera considerevole i consumi energetici in bolletta. Non a caso negli ultimi anni le politiche governative sono state indirizzate verso il miglioramento dell’efficienza energetica di appartamenti, ville, strutture commerciali e uffici. Il governo ha introdotto un’ampia gamma di detrazioni fiscali e incentivi, quale ad esempio il Superbonus 110% o l’Ecobonus 65%. per quanti intraprendono degli interventi di ristrutturazione destinati a migliorare le prestazioni energetiche. La classe energetica di un edificio viene definita dall’attestazione di prestazione energetica. Si tratta di un certificato redatto da un tecnico qualificato e riconosciuto, nel quale sono riassunti i punti e le caratteristiche di un edificio per quanto riguarda i consumi energetici. In buona sostanza, al termine di un lavoro di analisi, l’attestato di certificazione energetica indica la classe alla quale appartiene l’edificio.
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L’importanza della classe energetica
Potrebbe apparire come una questione di scarsa rilevanza ma in realtà la definizione della classe energetica di un edificio è importantissima. Da alcuni anni il governo ha infatti introdotto l’obbligo di far redigere l’attestato di prestazione energetica da un tecnico qualificato, qualora un immobile venga messo in vendita o proposto in affitto. Infatti, la legge prevede che negli annunci immobiliari, oltre a indicare le caratteristiche dell’immobile quali il numero di locali, la superficie e i servizi, venga evidenziata la classe energetica a cui appartiene. In questo modo il possibile acquirente o inquilino avrà l’opportunità di scoprire in media quali saranno i consumi energetici da sostenere nel corso di un anno per riscaldare e raffrescare l’appartamento, e per tutte le altre esigenze di un ambiente residenziale o di un luogo di lavoro. Tra l’altro, un edificio o un appartamento che gode di una classe energetica performante avrà un valore di mercato più elevato rispetto a un appartamento che abbia le stesse caratteristiche ma con classe energetica inferiore. In virtù di questa considerazione capita spesso che il proprietario di un immobile, prima di proporlo in vendita, decida di apportare delle migliorie per aumentare la classe energetica facendo installare impianti di riscaldamento più performanti o provvedendo a effettuare interventi quali la realizzazione del cappotto termico.
Le classi energetiche di un edificio
Con il decreto legislativo 192/2005 il governo italiano ha introdotto la catalogazione degli edifici in classi energetiche. Attraverso questo decreto legislativo e i vari decreti attuativi sono stati individuati gli standard oggettuali per le strutture abitative e le caratteristiche necessarie per far parte di ogni specifica classe. L’obiettivo che il governo vuole raggiungere incentivando il passaggio ad una classe energetica superiore non è solo quello di rendere l’ambiente più confortevole, ma anche e soprattutto quello di ridurre in maniera drastica i consumi e le emissioni di anidride carbonica nell’aria. Un tema molto importante che il governo italiano ha voluto ulteriormente rilanciare con una serie di agevolazioni fiscali e bonus destinati a quanti provvedono a effettuare interventi di ristrutturazione per migliorare le prestazioni energetiche di qualsiasi soluzione immobiliare. I bonus sono anche previsti per chi inserisce nel proprio ambiente residenziale delle soluzioni più performanti, come infissi e serramenti di ultima generazione, impianti di riscaldamento all’avanguardia e impianti che sfruttano le energie alternative (fotovoltaico, solare, etc): tante soluzioni che permettono di tenere sotto controllo i consumi energetici e tutelare l’ambiente in cui viviamo.
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Come funzionano le classi energetiche
La valutazione delle classi energetiche da parte di un tecnico incaricato viene incentrata su un calcolo preciso secondo il quale è previsto un consumo di kWh per metro quadrato della struttura. Questo calcolo viene riportato all’interno dell’attestazione di prestazione energetica dell’edificio, conosciuta con l’acronimo di APE. Quest’attestazione energetica è obbligatoria in caso di vendita di un immobile e di affitto. In funzione del consumo in kWh per ogni metro quadrato di struttura, è stata proposta una suddivisione in 10 classi energetiche partendo dalla meno performante, classe G, fino ad arrivare alla più virtuosa, A4. C’è da sottolineare che la gestione e il calcolo delle classi energetiche vengono decisi a livello regionale, per cui sul territorio italiano potrebbero esserci delle piccole differenze. Dunque, se si vuole avere un riscontro fedele, bisogna consultare la legislazione regionale.
Quali sono le classi energetiche
A prescindere dalle decisioni prese a livello regionale, le classi energetiche standard sono complessivamente dieci: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F e G. Come già evidenziato in precedenza, la più deficitaria in termini di risparmio energetico e di efficienza, è la classe G, mentre quella più virtuosa e performante è la A4. Ogni classe è poi definita con un valore minimo e un valore massimo di prestazione energetica. Oltre alla classe energetica un edificio o un appartamento viene definito anche in base all’indice di prestazione energetica globale, indicato con l’acronimo EPgl, indicato spesso negli annunci anche con la sigla IPE. Questo indice offre una valutazione del consumo energetico complessivo di una casa.
Facciamo un esempio per capire come funzioni la suddivisione di classe energetica e come un potenziale acquirente debba valutare queste informazioni. Analizziamo la situazione migliore, quella in cui un immobile fa parte della classe energetica A4. Secondo la definizione inserita dalla normativa nazionale un immobile, per poter essere considerato di classe A4, deve prevedere un consumo annuo inferiore a 0,40 kWh per metro quadrato. Sulla certificazione sarà riportata la dicitura inferiore a 0,40 EPgl. Se, invece, si va a prendere in considerazione la peggior classe energetica, quella G, addirittura i consumi a metro quadrato sono superiori ai 350 kWh. Una differenza enorme dalla quale si può capire perché un immobile di classe A4 sia molto più costoso a metro quadrato rispetto a un immobile di classe G. Il risparmio energetico e il comfort che si possono ottenere nel corso degli anni permettono infatti di ammortizzare i costi più alti per l’acquisto dell’immobile, o il canone più alto richiesto dal proprietario della casa.
I fattori che incidono sulla classe energetica
Ci sono tanti fattori che vengono presi in considerazione per stabilire se un edificio rientri o meno in una determinata classe energetica. Tocca al tecnico qualificato occuparsi della valutazione di tutti questi fattori e arrivare a una conclusione finale, quantificando il consumo energetico al metro quadrato in un anno. Entrando maggiormente nella questione hanno un loro peso specifico anche le finiture nell’edificio, la tipologia di pavimento, le pareti, la realizzazione del tetto, gli infissi e i sistemi di isolamento. Alcune pavimentazioni e finiture permettono un miglior isolamento termico, per cui richiedono minor consumo energetico per mantenere una determinata temperatura. Questi fattori in gergo vengono definiti sistemi passivi in quanto offrono passivamente un contributo rilevante in termini di prestazioni. Il tecnico nella valutazione della classe energetica di un appartamento deve anche tenere in considerazione il piano in cui è inserito. Infatti, le prestazioni energetiche tendono a migliorare quando un appartamento si trova tra due appartamenti, uno sopra e uno sotto. In questa situazione l’appartamento beneficerà anche delle migliorie e dei sistemi di riscaldamento utilizzati dai proprietari degli appartamenti vicini. Come già evidenziato in precedenza, ci sono poi ancora altri aspetti che permettono di migliorare la prestazione energetica e la classe di pertinenza di un immobile, in particolar modo l’eventuale installazione di impianti che sfruttano l’energia alternativa, come la presenza di un impianto fotovoltaico, del solare termico e di sistemi di riscaldamento all’avanguardia. Infatti, un conto è avere all’interno della propria casa i più performanti pannelli radianti sotto il pavimento e un altro è disporre di un impianto tradizionale con termosifoni. In questo discorso influisce anche la tipologia di caldaia, con le caldaie a condensazione che offrono efficienza energetica molto più alta rispetto alle tradizionali. L’insieme di tutte queste considerazioni consente di inserire un immobile all’interno di una specifica classe energetica, decretandone anche il valore di mercato.